One of these days I'm gonna get organizized
Vi parlo di me
Cominciamo col chiarire l’origine del nome, partorito circa tre anni
fa, in piena adolescenza, in pieno periodo di scaricamento satanico (dopotutto
era appena arrivata l’ADSL). Nella smania di farmi una cultura musicale
approdai anche al sound di Elio e le Storie Tese e, impressionato dalla canzone John Holmes (Una vita per il
cinema), pensai bene di attingere ad essa
in cerca di ispirazione per un nickname. In tutta sincerità l’effetto è durato
sì e no una settimana, dopo la quale ho capito che scegliere un nome è una
questione da affrontare seriamente e, ad oggi, JohnHolmes non mi piace. Ma
questo non ha importanza. Sappiate che sono un personaggio in continua
crescita… (e vai col doppio senso!)
Nella vita studio lingue straniere all’università, dopo una deludente
esperienza quinquennale al liceo scientifico, tuttavia non disprezzo quei
cinque anni: si sono rivelati molto
importanti.
Parliamo di musica e, perché no,
del DeBasio!
Il più lontano ricordo musicale che ho risale a quando avevo quattro
anni e mi vede protagonista di una fuga disperata dopo aver visto la
copertina di Dynasty. Da quel momento è nata un’intensa passione per la
musica rock, dovuta perlopiù ai dischi che giravano in casa: come tutti i
bambini ho attraversato la fase degli 883 ma, a differenza di tutti gli altri
bambini, potevo vantarmi di conoscere Springsteen, i Pink Floyd, i Deep Purple,
gli Zeppelin e altro. Il periodo delle scuole medie lo ricordo per la scoperta
del grunge e, più in generale, di porcherie tipicamente 90s/00s. La vera svolta
avvenne però ai tempi del liceo, quando un mio compagno mi fece conoscere il
mondo dell’heavy metal nonché i virtuosi della chitarra: fu amore sin dalle
prime note! Lentamente mi tramutai in un metallaro e, dopo lo svezzamento a
base di metal classico (Iron Maiden, Metallica, ecc.), trovai nel death metal la
mia ragione di vita. Dopo un po’ di tempo ne avevo piene le scatole sia dei
metallari che del metal, fu così che tornai alle mie radici rock, e quello fu
un piacevolissimo ritorno alle origini.
Non dirò che “ascolto praticamente di tutto” perché mi puzza di frase
fatta ma posso dire di ascoltare cose molto diverse fra loro, con equilibrio e
varietà. Non amo i ragazzini che ostentano una presunta conoscenza a tutto
tondo della musica, frutto di inarrestabili download, perlopiù fine a sé
stessa: la musica non serve a darsi un tono, semmai tu devi dare un tono alla
musica. Per l’occasione mi concedo il lusso di citare Moonchild:
«Il tuo disco del cuore è loro? Fa del tuo cuore un loro disco»
John, hai rotto le palle con ‘sta
c***o di musica, ci parli del DeBasio?!
Scoprii DeBaser alla ricerca di un sito che desse l’opportunità di
leggere recensioni scritte da persone vere, che ritengo più affidabili rispetto
a certi sedicenti critici. Il bello del sito (che è davvero il più fik che
c’è!) sta nel suo essere libero, senza limitazioni: ci trovi di tutto,
veramente di tutto. Le prime recensioni che scrissi erano perlopiù a sfondo
metal: inutile dire che mi imbarazzano notevolmente, penso di aver inaugurato
un nuovo ciclo con quella sul concerto dei Firebird. In passato ho
scritto dei doppioni, ora sono contrario ad essi (anche se forse potrei
rifarlo, se proprio mi trovassi in disaccordo con le recensioni già presenti,
beninteso); cerco di recensire dischi non presenti sul DeBasio, anche se non è
sempre facile trovare qualcosa di inedito.
Bene John, ora cosa vorresti dire
a chi si è imbattuto nella tua scheda?
Innanzitutto vi ringrazio per essere passati e per aver avuto la
pazienza di leggere queste righe. Senza alcuna presunzione mi permetto di
esprimere un parere: negli ultimi anni, studiando filosofia, ho cercato di
darmi un tono sbandierando a destra e a manca Nietzsche e Schopenhauer
(notoriamente due simpaticoni!). Non è stata altro che un’enorme perdita di
tempo e di energie! Il mio motto è “Take it easy!”: date sempre il massimo e
godetevi la vita!
Alla prossima!
01.01.2013: Anno nuovo, vita nuova. Addio DeB.