Il tratto principale del mio carattere
La paura che il libeccio mi faccia volare via il cappello
La qualità che preferisco in un uomo
Il sorriso negli occhi quando ne incontro lo sguardo vedendo cadere i coriandoli
E in una donna
La vastità del dolore rappreso in una venatura rossa negli occhi
Il mio migliore amico
Un armadio di cui ho perso la chiave.
Il mio principale difetto
non so guidare il trattore.
L’ultima volta che hai pianto?
Sto piangendo
La persona scomparsa che richiameresti in vita?
Ulderico Fortini
La materia scolastica preferita?
la volvo
Città preferita?
In bici
Il colore preferito?
Il paonazzo
Il fiore preferito?
quello appeso alla ragnatela
L’uccello preferito?
L’aquilone
Il piatto preferito?
Monte dei paschi di siena
Il tuo primo ricordo?
Un afro americano sta soffiando nel sax mentre io entro al supermercato. Vedo delle luci colorate, nessuno parla, solo sento una voce leggera suggerirmi qualcosa, poi piovono noccioline e caramelle e io me ne compiaccio.
Se avessi cento milioni di euro?
mi chiederei a chi li ho presi.
Libro preferito?
“ganeman du pont allex” un libro quiz non ancora scritto che parla di due uomini astiosi che si rivolgono domande e risposte a caso, da riordinare per benino.
Autori in prosa ?
Gauvon, pavan, de lo bordier, cuax. I migliori scrittori di fantasia. Della mia fantasia.
Sport preferito?
lancio del clavicembalo
I tuoi pittori preferiti?
I bimbi
Canzone che fischia più spesso sotto la doccia?
“the plague of the dead man isn’t worth a diamond in the hand”
Personaggio storico più ammirato?
Antonino cioilibri , il mitico aizzatore di folle che prima eccita i coinvicini, poi i coinvicini dei coinvicini, poi aizza tutta la folla e all’ultimo mentre la folla esplode lui se ne ficca al bar e mentre sorseggia un cappuccino guarda dal vetro la folla che si spacca di botte.
E il più detestato?
La tizia che mi precede alla cassa. Ha sempre il carrello pieno, lo scarica molto lentamente, si scorda sempre qualcosa, passa il bancomat 6 volte e non glielo prende, poi paga coi ticket restaurant che non ha né datato né firmato, poi per pagare la differenza usa una vagonata di spicci, perde il conto e chiede alla cassiera di spiegarle che conto ha fatto lei per la differenza, poi chiede scusa, scarica la cassa ancora più lentamente e la cassiera non sa dove mettere le cose mie.
Il dono di natura che vorrebbe avere?
La capacità di trasformare un cespuglio in un mucchio di sassi, poi il mucchio di sassi in un wagon-lit, il wagon-lit in una bombola del gas, la bombola del gas in un sacco di parolacce, il sacco di parolacce in un cesto di vimini con dentro tre buste: una che dice di non aprire la seconda, la terza che mi dice che se avessi aperto la seconda ora sicuramente non avrei mai aperto la terza, e restare lì con il gusto magnifico della curiosità insoddisfacibile.
Il regalo più bello che abbia mai ricevuto?
Due occhietti sinceri che mi guardano e mi vogliono bene.
Le colpe che ti ispirano maggiore indulgenza?
Le sassaiole involontarie, gli sbandamenti di testa che spingono a troncarsi le dita.