Che gran bell’anno deve essere stato per l’indipendente Constellation Records il 2000.
Nel ottobre esce “Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven”
, capolavoro dei GYBE! (con il punto esclamativo ancora in appendice), nel marzo esce “He Has Left Us Alone But Shafts Of Light Sometimes Grace The Corner Of Our Rooms”, debutto dei Silver Mt. Zion.
Proprio nello stesso mese, come se le due precedenti release non bastassero a rendere speciale quell’ anno, vede la luce il secondo disco dei Do Make Say Think; esattamente dodici mesi dopo il loro esordio, dodici mesi che sono serviti al sestetto canadese a crescere artisticamente e affinare il loro stile, perfezionandolo. Lo Space-Post-Rock sperimental-strumentale dei nostri viene ulteriormente arricchito dall’introduzione di ritmiche jazz e dal sapiente uso, non invasivo, del computer in fase di post-produzione.

Inizia con un soffuso arpeggio, prosegue con l’intreccio elicoidale del tandem chitarra-basso, e culmina in un delirio prog-fusion, per poi implodere e riavvolgersi sull’arpeggio da cui tutto era nato, “When Day Chokes The Night”, incipit del meraviglioso “Goodbye Enemy Airship The Landlord Is Dead” .
Le tre tracce iniziali vertono tutte sulla progressione verso un evocativo climax acustico-emozionale (completano la terna“Minmin” e “The Landlord Is Dead”). Dai toni più intimisti i due brani che seguono, “The Apartment Song” e “All Of This Is True”. Chiudono l’album “Bruce E Kinesis”, colonna sonora mancata della memorabile stanza rossa lynchiana, e la trasognata “Goodbye Enemy Airship”, dalle melodie eteree appese in aria da un chitarra effettata che balza da una nuvola all’ altra al ritmo di un basso pulsante.

Ispirati dal suggestivo luogo in cui hanno registrato i brani, un granaio poco distante da Toronto, i DMST confezionano una deliziosa opera organica, maggiormente riflessiva e sperimentale, razionale e allo stesso tempo impulsiva, in cui elementi rock si mescolano alla tradizione jazz in maniera ordinata e armonica, un'opera dinanzi alla quale non si può che restare incantati.

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