"Immaginatevi da giovani. Con le tasche piene d'acqua. Non avete ancora imparato ad esitare". Ora, dopo tanti anni siete nel "luogo del vero discernimento": la vita vi passa davanti e la vedete scorrere: nel male e nel bene la vivete, accettando gli anni che passano. Le vostre tasche sono piene di ricordi: li uscite con cura, e permettete loro di tracciarvi un sorriso nel viso.

Se conoscete solo i Karate post 1998, (dopo il loro quarto disco "The Bed is in the ocean") scordatevi assolutamente tutto quello che avete visto e sentito. Qui si torna indietro di qualche pagina, e si riscoprono le antiche novelle firmate dal gruppo di Boston.

Una di queste si chiama "In place of real insight", e racconta di quattro ragazzi (Geof Farina chitarra/voce, Jeff Goddard basso, Gavin McCarty batteria e Eamonn Vitt chitarra/voce) scatenare la loro voglia di suonare e gridare al mondo che esistono. Esiste la loro voglia di raccontare, raccontarsi: trasmettere e tradurre il loro senno in musica. Lo fanno sfruttando intensamente ogni strumento a loro assegnato.

Se la formazione sembra ricadere in quella di una normalissima line up, la composizione di ogni pezzo rispecchia il desiderio di non fossilizzarsi e di cosrtuire con cura ogni parte. Sembrano ricercare la potenza nella concentrazione, e la pace nella meditazione. Tutto in chiave musicale, e senza lunghi e noiosi episodi (l'album dura appena trenta minuti e qualche secondo).

Nella copertina del disco, pubblicato nel 1997 sotto la Southern Records (loro affezionata etichetta da sempre) c'è solo una foto raffigurante una finestra vista dall'interno di un abitazione. Sembra trasmettere un senso di solitudine. Solitudine che nella sua accezione negativa può anche spaventare, ma che in se nasconde quella voglia di fermarsi un attimo per ragionare e riflettere. Ed eccoli i ricordi, belli o brutti che siano: sono la nostra vita. Non abbandonatevi a ciò che le cose sembrano, o a quello che qualcuno potrebbe pensare. Una lacrima può scendere per un forte dolore, o per una gioia immensa. E' tutto questo "In place of real insight". Nulla di oggettivo, ma un sincero e puro sentimento personale.

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