1988 lì insieme alla copertina nera e la scritta rossa, c'è lui: un vampiro con la lacca a Berlino, più tossico che mai? Nick. La sopravvivenza è un miracolo, la redenzione è prossima ma inconsapevole e tutte le notti infinite.

Si dichiara innocente nella leggendaria ''The Mercy Seat'' dal buio di una cella fino alla luce elettrica della sedia, dove solo infine crollerà. ''Deanna'' non sono qui per i tuoi soldi, non sono qui per il tuo amore, sono qui per la tua anima, canta Cave, come un demone maligno che intona un gospel da spiaggia alla giovane ragazza. ''Watching Alice'' è semplicemente da pianto, un malinconico-voyeurismo con melodia per piano e armonica. Cavalli scheletrici sembrano correre su tappeti quasi Morriconiani in ''City Of Refuge'' ossessivo e urlante. ''Slowly Goes The Night'' pianobar-eroina, tormenti, suppliche, amarezza, e oscurità si mescolano sofficemente al Cave più sdolcinato. Ne esce fuori una ferita notturna che si continua fino alla finale ''New Morning'', un risveglio all'alba ubriaco e contento, positivo e irrazionale davanti al futuro.

Come in tutte le favole il vampiro oggi è un calvo di mezza età che ancora ci fa sognare.

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