Fa un effetto strano scoprire che ti eri illuso di aver conosciuto un artista nuovo, e invece lui incideva dischi da oramai più di quindici anni. Ti chiedi perchè e risposte non ne trovi. Perchè non mi ci sono mai imbattuto? Perchè cotanto talento e cotanta meraviglia sono sempre rimasti nascosti alle mie orecchie? Misteri... è un peccato, davvero. "Red Apple Falls" è bellissimo.

Dietro allo Smog si cela Bill Callahan, cantautore pessimista, originario della Costa Est, Maryland. Trasferitosi da un po' di tempo in Texas. Inizia registrando i suoi lavori su un piccolo quattro piste a casa e da questo lavoro di artigianato trae i suoi primi due album. Un lo-fi di non facile ascolto. Cut-up, testi parlati e rumori caratterizzano questo uno-due pubblicati agli inizi degli anni novanta.

"Red Apple Falls", invece, è del 1997. Ed è il suo sesto lp. I tre che stanno in mezzo non li definirei di transizione, anzi. Sono davvero ottimi dischi. Ma qui Callahan raggiunge la vetta. Forse sono i tre sherpa che l'hanno condotto ed aiutato ad arrivare in cima...

Il segreto qui è la semplicità. Nove canzoni semplici che toccano il cuore. Non c'è spazio per arrangiamenti complessi che risulterebbero superflui. Chitarra acustica, basso, batteria e difficilmente presenti tutti insieme. L'unica eccezione è "Ex-Con". Un up-tempo civettuolo, impreziosito da una tromba che descrive la difficoltà di sentirsi a proprio agio in mezzo alla gente. Come un ex-galeotto. "But on the streets I feel like a robot by the river looking for a drink"

L'accoppiata "Blood Red Bird", "Red Apples" invece è triste. Sul serio. Una torch song con un testo disarmante, interpretata con una sofferenza che emoziona la prima, ed un sussuro dedicato a qualcuno che ha perso per sempre la sua metà, la seconda. Stupende.

Questo non è un disco da ascoltare per svagarsi. E' qualcosa che aiuta a riflettere. Magari su quello che hai combinato in una vita. Agli errori che hai commesso ed a cui non puoi più rimediare. Alle occasioni perse e a quelle che ti si presenteranno. Le domande grandi. E' "intimismo" che si presenta a te vestito da musica.

A Bill sono bastati cinque giorni per immortalare parole, suoni, accordi che ad ogni ascolto mi colpiscono e mi colpiranno nel profondo per sempre. Forse in modo diverso, ma vorrei esserne capace anche io. Regalare emozioni simili è un dono... chissà, magari un giorno...

Iniziate a farlo a voi stessi il regalo. Procuratevi questo disco e ascoltatelo bene. Magari mi ringrazierete e io mi sentirò un po' piu capace....

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