SBURTALITY -  2008

Ebbene si lo ammetto... Dall'11 dicembre del 2008, data in cui l'ho acquistato, ho ascoltato questo cd ormai più di 50 volte!Quando ci si imbatte nel vero Death Metal come questo non si può far altro che battere con forza un pugno sul tavolo ed esclamare: "vacca di quella puttana troia... Ogni tanto qualcuno si ricorda di cosa voglia dire pestare!".

Gli SBURTALITY sono una realtà nostrana (prov. di PN) perfettamente in linea con il nome (infatti in dialetto sburtare significa spingere energicamente!) e ben consapevoli di cosa significhi dedicarsi alla musica estrema. Veniamo all'aspetto grafico: il fronte ed il retro copertina sono molto diretti e fanno capire che c'è ben poco da scherzare... siamo in pieno stile Grindcore anni '80 e qui faccio riferimento visivo a gruppi come Napalm Death, Discharge o Disgust! Le foto interne ci mostrano un tank pronto a triturarci il cranio, delle persone con maschere antigas ed i nostri in penombra con sguardo beffardo (per la miseria Serpico non puoi avermi quella faccia da così bravo ragazzo!) in "atteggiamento" tipicamente Madball - Earth Crisis - Snapcase.... C'è qualcosa di fortemente Hardcore in tutto ciò.. Ma non è certo un aspetto negativo!!! Altro elemento caratterizzante e fondamentale è l'aquila con la scritta Furlan Death Metal proprio per sottolineare le radici e la provenienza autoctona del prodotto! Se qualcuno li taccia di Nazismo giuro che lo piglio a pedate nel culo! L'inferno sonoro si apre con "Black Troops" e subito veniamo proiettati in un mid tempo massacrante intervallato da accelerazioni e dimezzamenti dove le nostre rotule sono messe a dura prova! Questo potrebbe essere un ottimo pezzo per rimbalzare come una pallina tra le pareti di casa polverizzando tutto ciò che vi si para davanti: parenti, amici, cani, gatti, mobili, ecc.... L'unica pecca del brano è purtroppo l'assolo. E'melodicamente piacevole e fresco ma si risolve in modo un po' troppo semplice e "povero" di tecnica rispetto all'insieme qualitativamente alto.

"Unleash The Hell" si abbatte come una grossa mannaia sul nostro collo ed inizia a frastagliarci con note grattate e doppia incessante per poi proseguire con un tempo Thrash classico che si apre in riff pogativi e carichi di groove... Chi non conosce il termine Mosh è meglio che ritorni sui banchi di... Pestaggio e ripassi la lezione inginocchiato sui sassolini. Il cambio di tempo finale è veramente da manuale: ci si trova in men che non si dica a vogare in mezzo alla melma!

La successiva "Trendkills", dopo una soffocante e marcia sospensione iniziale, schizza con una pesante martellata veloce condita da alternanza di doppia e sfuriate grind. Nei cambi successivi emerge quindi la duttilità del gruppo, a proprio agio a tutte le velocità e non proponendo mai lo stesso pezzo all'infinito come molti colleghi!

Come da marchio di fabbrica ritornano poi le parti rocciose e cadenzate e le atmosfere oscure che oltre a brutalizzarci come si deve ricordano a tutti che il Death non ha bisogno né di fighetti dal tocco piumato né di innocui professorini!L'assolo è  ben sorretto dal substrato di velocità e cattiveria così la melodia che riprende uno dei riff base si fa apprezzare sufficientemente.

"Your Pain" è il quarto pezzo e ci introduce lentamente in un vicolo buio e fetido dove alcuni ganci provvedono improvvisamente a sollevarci da terra e a trasformarci in carne da macello...avete presente il film Hellraiser?Il ritmo si "gonfia" fino ad essere bombardati da continue accelerazioni e rallentamenti che ci fanno scricchiolare le mascelle!Nella parte conclusiva c'è anche spazio per un tempo medio veramente spaventoso che ci carica di legnate...come se non fossimo già abbastanza pesti!

La parte solista in questo caso è molto azzeccata perchè scava le nostre tempie e ci dà chiaramente la sensazione di dolore fisico. Il pezzo destinato a chiudere il cd è "Spedizione Punitiva" che purtroppo mantiene solo in parte quello che promette dal titolo. Si inizia con un riff  "banalotto" e veramente troppo scolastico (ricorda il tema del vecchio telefilm di Batman) che quando finalmente pensi di essertene liberato ti rispunta durante l'ascolto banalizzando l'orrida atmosfera creata dal pezzo; infatti le parti cantate ed i successivi cambi sono di pregeovle fattura ed in linea con quanto sentito negli altri brani. Per quanto riguarda le influenze mi vengono in mente Death, Sinister, Carcass, Slayer, Autopsy, Napalm Death, ma il gruppo è credibile e sta in piedi da solo non riciclando mai stancamente i soliti dettami del genere.

Si nota una propensione per le parti medie e rallentate, ma questo non è altro che un bene visto che è il terreno più difficile dove giocare la partita e può permettere al gruppo di distinguersi in mezzo a centinaia di prodotti tutti uguali. Oggigiorno fanno tutti a gara per fare rumore o suonare il più veloce possibile...avete presente il suono di un rubinetto aperto o di un interferenza televisiva? Che dire poi di mille riff attaccati a caso per "far vedere quanto sono bravo" che manco dopo 1000 ascolti te li ricordi? Dove stanno potenza e carica animalesca? Vedo questo genere come una violentissima partita a rugby tra uomini di Neanderthal. Altro che balle, pochi hanno capito che il Death Metal od il Thrash come altre musiche d'impatto non hanno bisogno di eccessiva e sterile tecnica ma di idee e sudore.

Come dire... Non puoi fare boxe se hai la mascella di vetro! Tanti hanno purtroppo le dita di vetro! Per non parlare delle voci finto - cattive! Ridicoli urlatori carichi di effetti che farfugliano incomprensibili borbottii. In questo caso il nostro Walter è fatto di tutt'altra pasta facendoci presente che nel suo stomaco dimorano perennemente pezzi di cadavere e che ha almeno un po' di sangue di Yeti nelle vene. Ottimo il suo coefficiente di gutturalità e profondo il grado di cavernosità! I tempi di batteria di Manga sono precisi e devastanti, il tocco è giustamente pesante e tecnico quanto basta a non appesantire il sound con frullate o barocchismi inutili! Come rullo è un martello pneumatico e la doppia sembra pura artiglieria facendosi apprezzare sia nel muro di suono che nei fraseggi legati ai giri. Amedeo completa molto bene la sezione ritmica macinando e gonfiando il sound in modo da imprigionarci in un lurido pantano e scaraventarci addosso tonnellate di pece e di sacchi di immondizia pieni di chissà quali lordure. Ma veniamo ai due grattatori della sei corde: sia Serpico che Pof sono puliti e glaciali nel loro incedere mortale. Spesso ti proiettano in dimensioni alquanto strane... Prima ti spediscono ad un funerale, poi ti ritrovi nel frigo di un macellaio oppure sei che galleggi in una palude di vomito! I nostri axemen fanno anche delle belle scale e dei buoni passaggi ma non si cimentano certo in milioni di stupide note a ripetizione.

Hanno dalla loro una grossa arma: la qualità! A parte il peccato lieve del riff un po' debole nell'ultimo pezzo, l'unico ambito sul quale mi sento di consigliare una maggiore attenzione è quello degli assoli: le idee e le melodie ci sono ma devono avere una marcia in più (e qui si che ci vuole un po'più di tecnica!) per adeguarsi a tutto il resto che è di livello decisamente alto.I testi non sono presenti all'interno e francamente sono l'ultima cosa che si guarda con attenzione visto che spesso ci accontentiamo dell'impatto sonoro e dei ritornelli. Spero comunque di avere l'occasione di leggerli al più presto per capire "l'oscuro" messaggio.

Bisogna infine lodare la produzione che è molto professionale, potente e chiara; sicuramente quasi a livello dei maestri del genere.

Infatti qui non si sentono muri di chitarre con basso e cassa assenti o voce e rullo che coprono tutto,ogni strumento è ben bilanciato, ha la sua dinamica e la sua perfetta udibilità! In definitiva, tutti gli amanti della musica estrema dovrebbero possedere questo cd, altrimenti... che la peste li colga!

                                                         THE PUNISHER 09 02 09

Carico i commenti... con calma