Un ragazzino e suo padre, una mattina si svegliano e trovano la loro città imbiancata di... polvere!
E' questa l'idea surreale e simbolica da cui prende avvio tutta la vicenda narrata in questa breve fiaba, scritta più per gli adulti che per i bambini. I due protagonisti, un ragazzino di sette anni e suo padre, si imbarcano nell'avventura di raggiungere il castello in cima alla collina fuori città, per farsi sentire dalle nuvole e chiedere loro la pioggia per ripulire il loro mondo impolverato.
Si tratta di un libro a metà strada tra la filosofia e la magia, che ricorda per alcuni versi il più famoso "Alchimista" di Coelho. Narra infatti di un viaggio iniziatico, che può essere interpretato secondo numerose chiavi di lettura: il passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza, la fine di un'epoca e l'inizio della successiva, il percorso della vita.
Anche i due protagonisti sono studiati per interpretare bene questo gioco: Jori è un bambino sveglio e voglioso di crescere, che con la sua curiosità e con la sua disarmante chiarezza di pensiero offre una visione precisa e spesso inedita del mondo. Ayl è invece uno misto tra uno scrittore e un mago, uno dei pochi adulti che continua a dar maggiore importanza ai sogni ed alla fantasia che alla stretta praticità e convenienza.
Il cammino si svolge in dieci capitoli: in ognuno i protagonisti incontrano una comparsa che fornisce loro motivo di riflessione e crescita, fornendo la propria visione del mondo e un poco della sua storia.
Lo stile narrativo è quello delle favole. I paesaggi e le situazioni sono tracciati con semplicità ma arricchiti anche con dettagli significativi, che le rendono uniche.
Il libro si legge rapidamente ed è molto piacevole, ricco di riferimenti ai temi basilari di ogni percorso filosofico e di ogni pensiero spirituale.
Il finale inoltre, racchiude un bella sorpresa, che fa sorridere ma veicola anche il concetto di base di tutta la narrazione.
Carico i commenti... con calma