Sananda fa post-millenium rock... e per chi non sa di cosa parlo faccio un passettino indietro: qualche tempo fa il celebre musicista Terence Trent d'Ardby cambiò il proprio nome in Sananda Maitreya per celebrare l'esperienza di un rinnovamento spirituale. Cambio di spirito, cambio di identità e cambio di vita artistica: ora Sananda è un musicista indipendente che scrive, produce e pubblica la sua musica (su internet) senza i filtri dell'industria a stabilire ciò che è vendibile e ciò che non lo è.
L'ibridazione - carta giocata da Sananda sin dagli esordi - è ancora qui, non così evidente per scelte di arrangiamento, e la velleità di un soul rock a-la-Sananda Maitreya riesce a concretizzarsi in "Nigor Mortis" forse meglio di quanto non fosse avvenuto nel precedente "Angels & Vampires". La gioviale leggerezza di "With A Girl Like You" o "Cowboys And Injuries", la visceralità di "I Never Knew How Much", il groove di "Superstar", i ritornelli indelebili di "Free Me" o "I Don't Give A Fuck About You" sono solo alcuni esempi di un album ricco di idee e permeato di entusiasmo. Ascolto sempre volentieri brani come "Mrs. Gupta" e "Where Did The Money Go?" per la loro piacevole stranezza e quando dalle note di "At The Crossroads" o "This Town" riaffiorano gli echi dell'eclettico ragazzo con le treccine non riesco a trattenere un sorriso.
Per concludere, promuovo a pieni voti "Nigor Mortis". Sananda Maitreya è uno di quelli bravi: scrive, canta e suona tutti i suoi pezzi e ha talento da vendere - inutile dire quanto questa qualità stia diventando rara, purtroppo anche nell'Indie rock.
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