E se invece i cantautori esistessero ancora? Quelli con la "C" maiuscola intendo, non mi sorprenderei se la maggior parte di voi la pensasse così dopo aver attentamente ascoltato questo capolavoro.

Esporre l'anima con classe, questo è ciò che è riuscito a fare il capelluto Niccolò Fabi in questa circostanza, a partire dalla copertina in cui vengono raffigurate le varie personalità, attraverso un susseguirsi di sagome diverse per colori e forme, passando dal calore esterno, caldo, forte delle relazioni con l'ambiente circostante e le sensazioni provate dalla pelle e dalla carne, fino ad arrivare tra le fredde incognite dell'anima.

Dopo un assiduo ascolto del cantautorato italico, dai grandi nomi storici a quelli meno datati (De Andrè, De Gregori, Conte, Fossati, Dalla e Gazzè, Bersani, Testa ecc...) mi prendo la responsabilità di definire questo album come uno tra i migliori degli ultimi quindici anni per poetica, dialettica, stile, equilibrio tra complessità e semplicità, personalità e musica. Il titolo è "Solo un uomo", ad evidenziare sin da subito la volontà di volersi raccontare aprendosi completamente al mondo, già dalla prima frase della title track Niccolò canta: "E' solo un uomo quello di cui parlo...del suo interno...come del suo intorno...".

Si prosegue con altri nove brani ognuno ricco di gusto, di quel sapore di chitarre e legno che richiede immediatamente la presenza di un caminetto che arde, autunno, castagne calde, una coperda capace di riscaldare, riscoprendo i vecchi sapori ormai perduti nella velocità della vita di tutti i giorni.

Niccolò ci propone numerosi sfoghi e spunti di riflessione, perle che ci parlano ancora una volta d'amore come se non se ne fosse mai parlato in una canzone.

Come cambia l'esistenza e la concezione delle cose quando si riceve il dono di un figlio in "Attesa inaspettata". Il disgusto verso gli inerti in "Parole che fanno bene", "parlo per me...per il mio paese...per quella parte che tace e non dice...che gli soffoca in gola uno strillo...per lo sgomento...di uno spettacolo indegno...per cui paga e non ha scelto".

La bellezza del riuscire a guardare la società come se stesse ad osservarla da una nuvola e quindi estraneandosi completamente per chiedersi se è giusto stare "Fuori o dentro" per capirsi davvero.

Una tra le canzoni d'amore più belle di sempre è contenuta in questo piccolo spazio di gioielli "La promessa" di Niccolò rende giustizia a "La cura" del maestro Battiato con una batteria che gestisce i battiti del cuore di ogni fortunato ascoltatore. "Successo" è una riflessione sullo stato delle cose, la fama è un sentimento così come un qualsiasi oggetto può facilmente trasformarsi in emozione, è tutto nella testa delle persone "e poi basterebbe...fare ciò che si è scelto...".

Nessun riempitivo ma soltanto emozioni pure, anche quando sembra di volare sulle città del mondo in "Aliante" o quando si esprime con estrema sincerità il sentimento di fastidio verso chi non ci rispetta in "La mia fortuna".

Insomma un lavoro completo, ricco di tutti gli ingredienti adatti per parlare di capolavoro, il senso di piattume musicale che caratterizza alcune produzioni odierne è soltanto un ricordo lontano, non mancano neanche gli spazi per i virtuosismi di chitarre, violini e particolarissime estenzioni vocali.

Da tenere per sempre accanto... Uno di quei lavori di cui la generazione di ventenni di oggi potrebbe tranquillamente andare fiera in vecchiaia con i nipotini. E pensare che radio, tv e stampa sembrano non essersi accorti di nulla, che dire non resta che farsi scaldare da questa magia durante le prossime tappe del tour teatrale.

Di seguito il link del brano "Fuori o dentro", buon ascolto davvero...

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