Il Canada ha rappresentato negli ultimi tre lustri un territorio abbastanza fertile per un certo genere  di sperimentazioni e per  il proseguimento di quel filone musicale del Post Rock e dintorni.

Etichette discografiche come la Kranky e la Constellation rappresentano un  punto di riferimento per il periodo più recente riguardante questo genere di musica, artisti che rinnovano la lezione di band come Tortoise, Gastr Del Sol e Bark Psychosis.

I Do Make Say Think provengono da Toronto e sono una di quelle band che ha offerto al genere una interessante formula stilistica, la quale si differenzia decisamente dalla proposta di band più recenti come Explosions In The Sky, i quali possono essere apprezzati per rappresentare la parte più melodica del Post Rock, ma relativamente sono anche l'inizio del declino del genere, vista la continua ripetitività strumentale di molte altre band loro emuli.

I Do Make Say Think propongono una commistione di soluzioni Jazzistiche/Elettroniche di matrice Tortoise ad elementi relativamente comuni a certa musica cosmica tedesca, un sound più eclettico e non troppo cupo come lo è quello dei  loro connazionali e magnifici Godspeed You! Black Emperor (e primissimi A Silver Mt.Zion).

L'album d'esordio omonimo, pubblicato nel 1998 dalla Constellation, presenta brani  come "Dr. Hooch", dove all'inizio si avverte una chitarra sullo stile di David Pajo; "If I Only..." che spazia tra Space Rock e ritmo Trip-Hop e inoltre i brani principali "1978" e "Disco & Haze" che rappresentano al meglio il loro stile, dove a tratti sembra sentire come se  suonassero assieme in uno split i 35007 con una delle band di Louisville (in particolare i The For Carnation): un sound con sottofondo di batteria Jazz ed elettronica, che sfocia in  un crescendo psichedelico. 

Ritengo questa band una delle più valide del periodo fine anni '90, associarla al genere Post Rock può anche essere riduttivo, d'altronde sorge spesso il dubbio che alcune band appartengano o meno al genere o che  abbiano solo alcune componenti in comune, perfino coloro che sono ritenuti tra i fondatori, McEntire e soci,  affermavano di non appartenere al genere.

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