É molto difficile seguire le regole, risulta sicuramente più facile fare come pare ad ognuno di noi. É assai difficile stupire seguendo le regole, ma ciò non comporta che tu sia per forza un artista che segua il trend, e di conseguenza che tu sia un artista come tanti, perchè ogni artista va preso prima di tutto come una persona, ed ogni persona è unica, di pecore dolly mica è pieno il mondo. É facilissimo infrangere le regole, basta pensare a cosa non farebbe mai una “persona normale”, certo che questo comporterebbe le critiche di tutte le persone cosiddette “normali”.


Ma, la cosa più difficile, è infrangere le regole e zittire chiunque. La situazione più bella, secondo me, è quando non fai come ti dicono, dai fastidio a parecchia gente, ma la suddetta gente, non ti può dire nulla, perchè ti è riuscito bene. Zittiti, muti, immobili, a cuccia, sitz! Vai a raccogliere l’osso! Qua la Zampa Uolli, tieni il Chappy®!
Franco, di sicuro, questa situazione l’ha vissuta parecchie volte. Franco, di sicuro, ci ha riso parecchio. Franco, di sicuro, del parere della gente se ne sbatteva le sfere. Franco, di sicuro, pur sbattendosene le sfere, ci provava gusto a vedere tutti a cuccia, chissà quanto Chappy® ha distribuito durante la sua permanenza terrena, chissà. Chi sà, tace, perciò, non sò.


Ora, io non ho ben chiaro quanta gente nella seconda metà degli anni sessanta abbia gridato al “Frank’s miracle”, ma ho la netta sensazione che i vari Luzzatto Fegiz/Scaruffi/Coglioni Vari (oh, quando uno è coglione va chiamato con il suo nome) etichettassero Franco come “il solito drogato” , e ora si riempiono la bocca di “Genio-Innovatore-Troppo Avanti- Cicca Cicca io ho sempre detto che...”.


Questo, agli occhi dei giovani d’oggi, rovina l’immagine di Franco. Il 90% dei giovani sà che Franco era un musicista. Di questo 90% , solo il 15% (gruppo B) ha sentito un disco di Franco, il rimanente 75% lo snobba (gruppo A). Di questo 15%, almeno il 50% (gruppo C) ha sentito solo un disco di Franco, e lo ha accantonato.
Sì, di cognome faccio ISTAT, sono dati certi, garantisco io.


Caro gruppo A, non etichettare Franco come un “Artista Da Scaruffi” o “Vecchiaccio” , Franco a cinquant’anni era più giovanile di te e me messi assieme, Franco, se ne sbatteva le sfere. Caro gruppo B, bravo, hai capito che Franco andava ascoltato. Caro gruppo C, Franco ha fatto un disco per quasi ogni genere, gli manca la Drum ‘n Bass, se proprio vogliamo fare i pignoli, con un disco non hai sentito nulla.


Ora veniamo a te, giovane d’oggi che non si fida del fatto che Franco sia un genio, mi spieghi perchè hai a casa i cd di Patton/Zorn/James/Merzbow e gentaglia connessa, ma non hai quelli di Franco da cui i tuoi beniamini prendono a piene mani?
Possibilità uno: non sai quale prendere. Risposta: piglia questo, non è poi così incasinato o particolare, si lascia ascoltare abbastanza facilmente, anche se a mio parere non è di certo il più bello, anzi, ma è un buon inizio, poi passa a Freak Out e "sali cronologicamente".
Possibilità due: lo hai sentito di sfuggita e non ti è piaciuto. Risposta: prova ancora, prima o poi un suo lavoro che ti garba lo acchiappi, sempre che ti garbi la gentaglia di cui sopra.


E ora veniamo a voi, voi che state dicendo «ma che razza di recensione è? » ecco, proprio voi volevo, ditemi una cosa, avete mai ballato d’architettura?
No, vero?
Ah, bèh, allora me ne sbatto le sfere, non farei mai un torto a Franco parlando della sua musica. Franco voleva così, non ho l’autorità per rompere le sfere a Franco, io piccolo uomo.

Carico i commenti... con calma