Ok, ho deciso: metterò da parte per un po' le recensioni dei cosiddetti classiconi e mi darò ai dischi mai recensiti, sia di band emergenti che di mostri sacri della musica. 

Devo dire che non sono mai stato d'accordo sulla pubblicazione di raccolte e roba varia, ogni album ha una sua storia e non si può danneggiarla estraendo pezzi di qua e di là per creare un unico grande minestrone. La mia opinione era questa fin quando non ho ascoltato il "Greatest Hits" dei Queen, targato 1981. Qui non si fa assolutamente scempio dei precedenti album di inediti, ma si uniscono omogeneamente tutti i grandi lavori della Regina che hanno caratterizzato gli anni 70' ed hanno consacrato il gruppo. Proprio per questo è divenuto uno degli album più venduti in Inghilterra, e probabilmente anche una delle prime raccolte della storia della musica. Un motivo in più per ascoltarla, no? 

1. "Bohemian Rhapsody". L'album si apre ovviamente con il capolavoro per eccellenza della band londinese (e probabilmente la canzone più bella di sempre). Non voglio dilungarmi molto su questo brano, perché ogni commento mi sembra superfluo. Mi limito semplicemente a dire che è un classico che sconfigge le leggi del tempo, come diceva il vecchio Ozzy. Lascio a voi l'interpretazione, perché "niente realmente importa, comunque soffi il vento".

2. "Another One Bites The Dust". Uno dei brani più ballabili e divertenti della band, composto principalmente da un giro di basso dal ritmo coinvolgente. La mia preferita dei Queen anni 80'.

3. "Killer Queen". Una gemma dal sapore glam che ricorda i vecchi fasti del primi album. Magica, divertente, la massima espressione del rock barocco stile Queen.

4. "Fat Bottomed Girls". Estratta da Jazz, è un pezzo hard rock nato dalla penna di Brian May. Questa versione, però, è stata ridotta e non è uguale a quella presente nell'album del 1978 (per questo motivo le raccolte sono sempre un po' limitate).

5. "Bicycle Race". La leggenda narra che la canzone fu scritta da Freddie mentre guardava il Tour de France. Brano famoso anche per il video, che fu censurato perché consisteva in una gara di ciclismo tra 65 donne nude: ragazzi, questi erano i Queen! 

6. "You're My Best Friend". La miglior composizione di John Deacon, tipico esempio di una canzone romantica molto intimista suonata al pianoforte. Secondo brano estratta da A night at the Opera (1975). 

7. "Don't Stop Me Now". Chi non l'ha mai canticchiata per strada? Grandissima ballata voce e pianoforte, a cui si aggiungono in seguito la batteria, il basso e la chitarra. Marcia trionfale. 

8. "Save Me". Sempre da The Game, abbiamo uno dei testi più belli della storia della musica. Ottima l'orchestrazione in sottofondo (per non parlare della grande performance vocale di Mercury). Il picco più alto dei primi anni 80'.  

9. "Crazy Little Thing Called Love". I Queen tornano negli anni 50', ai tempi di Elvis. Durante i live, quando veniva eseguita, Freddie faceva anche uso di una chitarra acustica come accompagnamento. 

10. "Somebody to Love". Canzone d'amore, primo singolo estratto da A day at the Races. Il brano è caratterizzato da grandiose parti vocali: i Queen sovrincisero le loro voci fino a creare l'impressione di un grandioso coro gospel, di notevole fattura e grande energia. Questo brano può rientrare sicuramente nella categoria rock sinfonico: opera d'arte. 

11. "Now I'm Here". Classico pezzo rock composto da Brian May. Quando fu eseguita dal vivo la prima volta, un sosia di Freddie Mercury apparve durante la sequenza di apertura da un lato del palco, mentre il vero Freddie Mercury appariva dall'altro. 

12. "Good Old-Fashioned Lover Boy". Superba ballata (nella canzone si può sentire l'apporto tecnico e stilistico di Deacon che crea il tipico sound che ha reso celebre la band con il suo stile glamour). 

13. "Play The Game". Unico brano di questa raccolta che davvero non sopporto. Sarebbe stato un grandissimo pezzo senza quel grande uso di sintetizzatori all'inizio. Per questo la preferisco più live, soprattutto nella versione del Live at Bowl. 

14. "Flash". Beh, non mi va di parlare di questa "canzone". Il brano più brutto dei Queen, estratto dal disco più brutto dei Queen (Flash Gordon, 1980). 

15. "Seven Seas Of Rhye". Da brividi l'intro di piano. Capolavoro, come tutto il disco da cui è stato estratto (Queen II, 1974). 

16. "We will rock you". Inno da stadio, basato principalmente su un battito ritmico di piedi e di mani magico e carismatico. 

17. "We Are The Champions". Una delle canzoni rock più celebri di tutti i tempi, e certamente una delle più rappresentative dei Queen, che la usarono come encore finale di moltissimi dei loro concerti. 

Non c'è che dire, la loro miglior raccolta di canzoni (non stronzate postume come Queen Rocks e roba del genere). Una pecca di questo disco è che vi sono troppi brani estratti da The Game, avrei dato più spazio a brani come "White Queen", "Tie Your Mother Down", "Liar", "Keep Yourself Alive" e "39'". Per questo motivo probabilmente è considerata un'operazione commerciale, ma tutto sommato resta più che buona... Consigliata a tutti quelli che vogliono un primo approccio con la loro musica, no di certo a chi, come me, ama il periodo 73'-76'. 

 
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