Paolo Veronese-L'Illusione della Realtà. Verona, Palazzo della Gran Guardia: 5 Luglio 2014-5 Ottobre 2014

Non è mi è ben chiaro perché in un anno in cui non si celebra nessuna ricorrenza particolare legata a Paolo Caliari, detto il Veronese, dopo la monografica alla National Gallery, questo 2014 offra ancora un denso calendario di avvenimenti dedicati al grande pittore rinascimentale: proprio il "suo" Veneto, infatti, vede e vedrà nei prossimi mesi una serie di mostre così distribuite nel territorio e di così ampio respiro da risaltare l'unicità dell'evento e farmi dimenticare e passare oltre alla quisquilia della mancanza di motivi cronologici. Aprono l'agenda due mostre che si tengono in contemporanea: la protagonista della recensione e una, minore per dimensioni ma non per interesse, a Vicenza.

Sono poco meno di cento le opere presenti alla Mostra del Palazzo della Gran Guardia e provengono sia dalle più prestigiose gallerie europee sia da luoghi di culto (come "L'adorazione dei Magi" a me particolarmente cara perché sita nel Tempio di Santa Corona a Vicenza) o civili (per esempio "Il ratto d'Europa" da Palazzo Ducale a Venezia) pubblici e non.

L'esposizione è organizzata secondo un criterio più nordeuropeo che non italico, cioè con una filologia molto tematica e poco cronologica, che vede per ogni sala coinvolta uno spunto di riflessione che ha caratterizzato l'artista: il Veronese e lo stretto rapporto con l'architettura coeva (soprattutto con il Palladio), il pittore e il legame con la committenza, con le opere a tema religioso e così via. Un percorso interessante che esalta lati del Veronese solitamente più nascosti ma non meno interessanti (e la presenza dell'appena restaurata  "La Cena in casa di Levi" degli "haeredes" porta a risalto, per esempio, il rapporto con la bottega e i suoi collaboratori). Ben curata e precisa è la parte didascalica con molti cartelli dedicati anche ai più piccoli (d'età) così come il servizio delle audioguide (con interessanti spiegazioni dei curatori sia della mostra sia dei luoghi d'origine delle opere) che è compreso nel biglietto (dodici euro ma ben spesi a mio avviso).

Un consiglio personale è di fare prima un giro rapido (ma non troppo: guardare, non solo vedere) per poi decidere quattro-cinque opere su cui porre maggior tempo e attenzione: mi permetto di suggerire tra le altre "Il Matrimonio Mistico di Santa Caterina".

Mo.

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