Il debutto assoluto dei giapponesi Envy si completa in 15 minuti circa.

15 minuti. La durata di "The Unknown Glow", brano tratta da "Insomniac Doze", uscito dieci anni dopo questo primo EP. Gli Envy che si son fatti conoscere diventando una leggenda nel loro circuiti di appartenenza non esistono ancora. Bisogna aspettare ancora qualche anno perché inizino a sfoderare i loro colpi migliori. Nel primo decennio svilupperanno uno stile mutevole e raffinato, in bilico tra i crescendo e le atmosfere del meglio del migliore Post Rock in circolazione e l' urgenza dello Screamo, genere ancora in fase embrionale all' epoca di questo primo lavoro, accompagnando il tutto con suggestive liriche in lingua madre (Mi riferisco alle traduzioni inglesi, non so una parola di giapponese). Ebbene qui le deflagrazioni e le aperture melodiche e atmosferiche che hanno reso gli Envy tanto celebri e amati tra diversi tipi di pubblico non ci sono ancora, non c'è il tempo. La creatura che sarebbe stata destinata a dominare incontrastata è solo ai primi insicuri vagiti, le gambe tremano, il passo non è ancora deciso.

Qui i pezzi non superano mai i due minuti e mezzo. "Breathing And Dying in this Place" è un semplice disco punk hardcore, con una produzione alla buona, un disco che non svetta ancora sulla scena però. per quanto sia comunque rispettabile. Tetsuya non canta ancora niente spoken word, un cantato contundente ma non quanto quello delle band della scena che contemporaneamente muoveva i suoi primi passi dalla parte dell' Oceano Pacifico. Ci troviamo di fronte alla versione più tirata e caotica della band di Tokyo, la stessa che incontriamo nel primo full length " From Here to Eternity" e soprattutto nell ' EP "The Eyes of a Single Eyed Prophet" (probabilmente il capitolo migliore della prima fase della loro carriera) anche se l' intensità e l' urgenza di queste ultime opere non sono neanche lontanamente riscontrabili in questa prima fatica che manca dell' emotività anche della classe che si potrebbe aspettare un fan che ha conosciuto la band con "A Dead Sinking Story". Non può che stupire  inoltre il fatto che gli Envy nel corso del tempo che separa il primo lavoro in studio dal primo album siano riusciti a compiere un salto di qualità di tale portata, cosa che non può essere che il preludio di una carriera fenomenale.

L' inizio di un lungo cammino verso la perfezione. 

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