Ben Harper torna un anno dopo alla pubblicazione di "Diamonds On The Inside" con questo "There Will Be A Light", registrato insieme al gruppo gospel The Blind Boys Of Alabama. In quest'album le sonorità sono molto più soul, blues e gospel di quanto non lo sia mai stato in precedenza.

Il tutto si apre con "Take my hand", quasi una rielaborazione di "With My Own Two Hands", dove si nota subito il gruppo che affianca il cantante californiano ai cori e con la voce nera finale che contraddistingue tutte le canzoni blues. "Wicked Man" è la canzone più commerciale del disco, utilizzata come primo singolo, con un ritornello che riesce ad entrarti in testa al primo ascolto, ma dove ancora una volta Ben Harper dimostra di essere uno dei più grandi chitarristi, se non il più grande, degli ultimi anni, con un solo che solo lui può fare.
Il tono della musica cambia subito dopo, con "Where Could I Go", una ballata soul che ti rapisce, in cui Harper da il meglio alla voce, seguito dalla chitarra e dal piano. "Church House Steps" invece è una canzone che unisce il soul con la chitarra reggae, con un ritmo che si ripete per tutto il pezzo. "11th Commandment" inveve è un breve intro alla canzone successiva, ma dove Harper sfoggia in modo splendido tutta la sua capacità di suonare la chitarra acustica come se fosse una elettrica.

In "Well, well, well", cover di Danny O'keefe scritta anche da Bob Dylan, le voci gospel si uniscono alla chitarra che continua dal pezzo precedente, supportata da una batteria, formando una miscela blues-gospel che ti prende ancora una volta. In "Picture Of Jesus" Harper invece reinterpreta una canzone già inserita nel suo disco precedente, cambiandola totalmente, velocizzandola e inserendo gli strumenti, ma mantenendola su toni blues che caratterizzano tutto l'album. Gospel al 100% invece in "Satisfied Mind", dove finalmente i Blind boys of Alabama tornano a cantare in duetto con il leader, cosa che non succedeva dalla seconda traccia, e non limitandosi ai cori. "Mother Pray" invece è un canto tradizionale cantato a cappella.

La title track invece è il pezzo migliore dell'album, una ballata malinconica soul-gospel molto semplice come composizione, ma che ti sorprende per la capacità di interpretazione data da Harper e dal gruppo di "supporto". Il tutto si conclude con "Church in time", una canzone molto ritmata rispetto all'intero album.

Con questo album Harper dimostra di essere un grandissimo chitarrista e compositore, in grado di farsi strada tra diversi generi musicali, che, grazie alle voci dei Blind Boys Of Alabama, eleva ogni canzone ad un livello altissimo. Il risultato è l'album dell'anno 2004.

Carico i commenti... con calma