Whitehouse - "Total Sex", 1980

Il crudele suono del rumore estremo

Lasciate da parte la morale, espellete il comune senso del pudore che vi resta, proteggete le vostre fidanzate, sorelle e mamme e continuate a leggere, perché Whitehouse esiste, Whitehouse è come la vita stessa, il suono crudele della malignità umana, lo specchio che riflette tutto il marciume che ci circonda. L'estremo più estremo che é alla portata di tutti.
William Bennet è l'organo vitale dei Whitehouse, il cuore della bestia, il polmone che ossigena il perfido cervello. Quando lui aveva 17 anni ha conosciuto Daniel Miller (Mute Records), che lo ha introdotto alla musica elettronica, insieme hanno fatto visita alla casa di Genesis P-Orridge. Preso dai suoni più elettronici e rumorosi, abbandona la sua passione per il rock'n roll e i Sex Pistols e con l'aiuto di Miller, col cervello in gestazione, crea l'etichetta Come Organization per dare sfogo alle sue pulsioni elettroniche.

Nel 1980, tempi in cui i suoni più rumorosi e sperimentali erano patrimonio dei gruppi come Throbbing Gristle o Psychic Tv , uno dei gruppi che mischiava musica elettronica e industriale con chitarre distorte erano i Come, e lì c'era William Bennet, ma nel saturo panorama inglese sono passati con più pena che gloria, un single e un Lp. Bennet scioglie il gruppo e con la volontà di creare una musica capace di sottomettere il pubblico e trasmettere al ascoltatore le sensazione più estreme e brutali , comincia l'idea dei Whitehouse.
Il nome scelto per il suo nuovo progetto può dare qualche chiave per capire la sua idiosincrasia. Whitehouse è il nome di una rivista pornografica inglese, sottolineando cosi il gusto per il sesso esplicito, la pornografia più cruda e più bassa ma di riconfortanti passioni. D'altra parte Whitehouse è anche il cognome d'una famosa attivista britannica che lotta contro le trasmissioni in tv di argomenti violenti, sesso e altre perversioni. Questo potrebbe essere interpretato come una lotta contro l'ipocrisia della società, ma non dobbiamo sbagliarci; fin dall'inizio Whitehouse non ha la pretesa di qualche indottrinamento né rivendicazioni, ma vuole soltanto liberare le sue ossessioni e vizi, senza nessun altra intenzione che quella di esprimerli e comunicarli attraverso la musica.
Da quando Bennet ha creato Whitehouse, come veicolo delle sue tare, fino ad oggi è l'unico che è rimasto membro stabile. Nonostante le moltissime critiche, tutte superficiali, senza giudicare il perché, o arrivare fino in fondo, Bennet sempre si è mantenuto fedele alle sue idee. Che si scherzi con temi come il sadismo, le violazioni, gli assassini, o la pornografia, non piace: la gente non accetta. Anche se i testi delle canzoni sono crude e parlano di sesso esplicitamente, la musica amalgama rumori e suoni che poca gente riesce a capire e le copertine, offensive per la maggioranza, sottolineano quanto Bennet voglia scherzare e mostrare argomenti che a tutti spaventano, ma che sono all'ordine del giorno.

Whitehouse mostra il lato più oscuro dell'essere umano, il lato più selvaggio e primitivo, ma anche quello più libero. Quella parte dell'essere umano che non si piega a nessuna legge , sia divina o mortale, è il piacere per il piacere e anche se guardiamo solo l'aspetto musicale ci troviamo di fronte a una delle band più innovatrici del panorama elettronico sperimentale. Le atmosfere malate e cupe che hanno creato non sono state fino ad oggi superate, i suoni fabbricati ( non usano samplers ) illustrano e ricreano in forma eccezionale gli argomenti che toccano, la distorta, dominante e squittente voce di Bennet, trasmette alla perfezione tutta la malignità e cinismo dei suoi testi.
Mai è esistita musica così estrema, ogni disco è più rumoroso e estremo del precedente.

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