Ho letto un articolo su “City”, giornale a distribuzione gratuita in alcune città italiane, che parlava di due sorelle gemelle, tredicenni, che cantano e suonano sin da quando avevano nove anni.
E fin qui tutto bene.
Fin quando non si aggiunge un’ulteriore descrizione a tutta la premessa che ho fatto prima: ovvero che sono due “neonazi”, che nelle loro canzoni fanno un elogio della “razza bianca”, di “Rudolf Hess, uomo di pace” (come cantano nell’elogiativa “Sacrifice”), che hanno assunto come logo il “simpatico” volto di Adolf Hitler, disegnato in maniera elementare, con tanto di baffetto fashion, e che il loro astuto padre va in giro con una cintura dove al centro, al posto di una ben più pacifica (e anche su questo esprimerei delle riserve) D&G, v’è una “bellissima” svastica. E inoltre questo buon uomo, marchia sempre il suo bestiame con delle svastiche, proprio a simboleggiare un “marchio fedeltà”.

In tutta questa storia, però, ci sono due problemi: il primo è che, anche in Italia, per emulare il padre di queste due audaci gemelline, un allevatore di bestiame, ex democristiano votato alla Casa delle Libertà, marchierà le sue bestie con il simbolo della DC e farà cantare le sue figlie ai meeting di Buttiglione.
Il secondo problema (e ora voglio essere serio… anche se è impossibile, dato che questo fenomeno sembra uno scherzo, o un incubo) è che il mondo, a livello sociale (ma non voglio escludere le restanti arene), sta crollando sempre di più.
Non voglio affatto essere banale ma è importante non sottovalutare questo nuovo fenomeno musicale proveniente dalla grande fucina degli Stati Uniti in quanto, se diventasse tutto ciò epidemia, potrebbe avere sugli adolescenti (e non solo) degli effetti devastanti. Quindi assolutamente non deve essere diffuso ulteriormente, soprattutto in Europa.
Io, dopo aver letto quest’articolo, mi sono procurato questo loro album e ho voluto recensirlo, non lasciandomi troppo influenzare dai loro testi, ma valutandolo complessivamente.

Prima di tutto voglio spiegarvi cosa significa “Prussian Blue”. “Prussian Blue” è un residuo del cianuro ed è il risultato della combinazione dell’acido cianidrico, veleno tra l’altro usato nei campi di concentramento, con il ferro.
E purtroppo, mi duole dirvelo cari amici e amiche di DeBaser, leggendo il loro forum, ho notato che ci sono anche molti fan che seguono queste due “Avril Lavigne della razza ariana” e che in California (e non solo) sono seguitissime. Ma non è finita qui. La cosa più grave è che le “Prussian Blue” sono destinate a diventare un fenomeno commerciale, di successo, probabilmente da esportare e da servire su un piatto d’argento ad un'utenza incosciente (siano essi adolescenti o adulti), con lo svantaggio (e il conseguente vantaggio per il fanatico padre delle ragazzine) di fare numerosi stupidi proseliti.
Questo addirittura è quanto si scrive sul loro forum (pensate che mediocrità c’è in giro): I really like this. The sound of the guitar reminds me of the band - The Cure !
Beh, a parte che musicalmente i Cure hanno un’esperienza ben più lunga e ampia di queste “Prussian Blue” e poi l’album, da un punto di vista estetico, è mediocre.

Hanno etichettato, giustamente, questo genere, a metà strada tra il folk e il rock, “white rock” ma purtroppo, al di là della “novità” terminologica del genere, strutturalmente non si ascolta della buona musica. E non sono pregiudizievole. Le sorelline-che aiutano solo i bianchi - che sono stati colpiti dall’uragano Katrina - con il ricavato della loro attività live - hanno del talento, sicuramente. Ma la cosa che fa più rabbia è che sono state plagiate, manipolate, ammaestrate da genitori imbecilli, vittime della loro mediocrità e della loro pochezza mentale, che sanno agire solo astutamente e in virtù del dio denaro (è inutile che la mettono sul piano dell’ideologia, vogliono creare la novità, lo scalpore, lo scandalo, indi una nuova macchina per fare soldi). Ma, badate, io so precisamente che non è il primo, né sarà l’ultimo “ensemble” nazista. Ce ne sono(stati) tantissimi altri, ma, per fortuna, non sono divenuti fenomeni commerciali, ma sono riservati a delle piccole elités (vedi Skrewdriver)! Questo invece è destinato ad esserlo e andrà a colpire soprattutto la fascia più vulnerabile: gli adolescenti. E dobbiamo riguardarci. Per salvaguardare la nostra cultura e la vera musica (che non è fatta solamente di melodie orecchiabile ma, soprattutto, di testi).

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