Scegliere un disco degli Yo La Tengo non è facile. Uno dei pochissimi gruppi, insieme a Fugazi e anche più dei Sonic Youth ad aver mantenuto per tutta la carriera uno standard qualitativo enorme, questo obbedendo a un semplice precetto: libertà espressiva. Nulla di più e nulla di meno. Che Ira Kaplan riesca a dare grande uniformità alla materia trattata nelle sue composizioni è indubbio: ogni brano degli Yo La Tengo respira di psichedelica malinconia; ma è una band che si può supporre senza esagerare abbia abbracciato praticamente ogni genere musicale. E non solo.

Gli Yo La Tengo sono un istituzione, nati nel 1984 hanno mantenuto lo status leggendario di una delle prime vere Indie band americane, influenti più di molti gruppi meglio conosciuti. Ma non basta. La vera grandezza di questa band sta in quella atmosfera unica che riesce a trasmetterti. Ogni loro pezzo ha il sentore e il clima di un viaggio... da questo punto di vista, senza esagerare, gli Yo La Tengo molto più di tanti blasonati cantautori, prima nella musica che nelle liriche incarnano al meglio l'eredità della tradizione folk americana, quella di Woody Guthrie, di cui rispecchiano a pieno certo non tanto la forma quanto però gli intenti artistici.

"I Can Hear the Heart Beating As One", a questo punto non ha bisogno di particolari approfondimenti, perchè è l'album in assoluto che più trasmette gli elementi sovracitati... un vero e proprio sunto, creato però da canzoni inedite, della carriera del trio di New York; forse per questo meno compatto e sperimentale rispetto ad altri album, ma certamente più esemplificativo. Basta l’incipit di “ Moby Octopus” per avere un assaggio della grandezza degli Yo La Tengo... tremoli psichedelici, andamento ipnotico, e a metà brano un pianoforte minimalista che subentra a tratteggiare scale dissonanti sul pezzo:

Genius + Love = Yo La Tengo.

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