"Sono sicuro che ti piacerà tantissimo", disse l'anima che mi posò in mano questo cd.
Io, sorriso ebete (la generosità di quest'anima riesce sempre a stupirmi), esaminai la faccenda:
1) "E questa chi è?" - be', impossibile non notare come prima cosa la bellezza semplice e al contempo sofisticata della fanciulla in copertina. Semplice e sofisticata; già.
2) "Ma come si chiamano?" - Canyon. Ah be', sono americani allora. E magari fanno alt-country; già.
3) "Label?" - Wichita Recordings (2002). Ah be', Bright Eyes, Weevil, Euros Childs etc; già.

Passo all'ascolto e dentro le "Empty Rooms" trovo delle spaziose countryballads, imbevute di psichedelia slow, americane in un senso molto pieno: quello che alle melodie e agli arrangiamenti della grande tradizione unisce il gusto sottile dell'attuale indie-lofi più dolceamaro.

E così Sleepwalker (oltre che a ricordarmi, ironia della sorte, le atmosfere post-rock dei canadesi Apostle Of Hustle della quasi omonima Sleepwalking Ballad) è l'esempio migliore della loro capacità di costruire spazi lussuosi, colorati da chitarre limpide e da una voce magnetica; mentre Head Above fluttua - scarna e intima - alla maniera dei migliori Death Cab For Cutie, per finire - intima ma distorta - alla maniera dei Wilco.

Unendo le melodie ispirate del vecchio Neil (Radio Driver) alla solenne catarsi dei Low (la finale, toccante Blankets And Shields), questo disco è semplice e sofisticato, come la bella signorina della foto; purtroppo la prima domanda rimane senza risposta...

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