Nel 2001 un gruppo mancuniano esordisce nel mondo della musica: sono gli I Am Kloot. Ora, non cerchiamo di trovare il significato del nome che è in lingua olandese se no i più permalosi potrebbero offendersi. Comunque "Natural History" è un disco che si fa apprezzare parecchio per il suo sound fresco, la sua buona musica e sopratutto i suoi ottimi musicisti. La voce del cantante è più strascicata di quella di Liam Gallagher degli Oasis e il loro sound strizza l'occhio al blues e al jazz, non dimenticando le basi di indie-rock però. Una delle stupidaggini più frequenti dette sugli I Am Kloot è che fanno parte del new acoustic movement (vedi "Kings of Convenience") ma non è assolutamente vero, perché la loro musica è acustica si, ma più corposa meno sciatta e strutturalmente più complessa!

"To You" il pezzo di apertura ci accoglie con una batteria ben curata, basso pulsante e un ritornello che trascinerebbe chiunque, "Twist" con la sua anima jazz-swing e la voce che disperata canta sotto le note di un basso sinceramente jazz "This blood on your legs... I love you". L'intermezzo musicale di "Loch" con quelle ottime pennellate di chitarra e che in quattro minuti non stanca mica, anzi! "Dark Star" con quel suo irresistibile bahbahbahbahdarara e "Sunlight Hits The Snow" ci riporta a paesaggi idillici per meno di 3 minuti. Come non citare poi anche le meravigliose "Storm Warning" e "Stop" testimoni di un grande blues alla maniera dei Beatles (vedi "I Want You" presente in Abbey Road). Grande, bellissima chiusura poi con "Because" che è nulla che un crescendo di musica: con un testo bellissimo, straordinario, si conclude come una candela accesa spenta poi dalla pioggia che arriva improvvisamente in una giornata di sole.

Critiche da fare ce ne sono davvero poche per questo piccolo esordio-capolavoro, una delle poche è la copertina che secondo me fa molto pena ma poi nulla più per questo gruppo di Manchester che ci regalerà in seguito un album altrettanto bello (I Am Kloot, 2003 ) e un altro uscito quest'anno (Gods And Monsters, 2005 ) un po' complesso ma comunque straordinario .

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