Nel 1976 i Led Zeppelin sono costretti a un'inattività forzata a causa dell'incidente automobilistico di Plant, e rimangono così lontani dalle scene. Page riprende allora la lavorazione sul progetto di un film, che avrebbe dovuto documentare l'attività live degli Zeppelin, la cui realizzazione cominciata nel 1973 era stata interrotta a causa delle riprese ritenute poco soddisfacenti, con l'intenzione di pubblicare la colonna sonora su disco.

Ne esce così un doppio LP, "The Song Remains The Same", che è rimasto l'unica testimonianza live ufficiale degli Zep per oltre vent'anni, fino al 1997, anno della pubblicazione delle "BBC Sessions". "The Song Remains The Same" è sicuramente un live interessante, ma non rispecchia la vera magia dei concerti dei Led. Specialmente se si pensa che proprio gli Zeppelin fecero delle loro esibizioni dal vivo i loro veri punti di forza: basti pensare che in America grazie ai loro concerti erano già famosi prima della pubblicazione del disco d'esordio e che i loro erano ritenuti gli eventi live per eccellenza.

In effetti la prima canzone dell'album, un'energica "Rock And Roll", è anche ben eseguita: Page piazza uno dei suoi assolo impossibili, mentre Bonham batte sulle pelli come un dannato. Plant però canta in una chiave più bassa e fatica a ripetere la sua prestazione vocale incisa in studio. Si passa poi a "Celebration Day", un sottovalutato pezzo ben interpretato in una versione un po' differente da quella in studio, ma che non c'entra niente con il film: in origine collegava "Rock And Roll" a "Black Dog", ma venne tagliato in sede di montaggio. Arriviamo così alla title-track "The Song Remains The Same", in un'eccezionale versione live, con Page alla sua leggendaria chitarra doppio manico, seguita, come di consueto nei concerti di allora, da "The Rain Song", in una versione più fluida di quella in studio nonostante il Mellotron di Jones sia a volte un po' malfermo. Il primo disco si conclude con "Dazed And Confused", l'epica maratona live degli Zeppelin, che qui però di epico ha veramente poco. Infatti privata della parte visiva del film risulta abbastanza pesante: per 25 minuti Page fa di tutto con la sua Les Paul, tirando fuori tutti i suoni possibili e immaginabili, ma il risultato è abbastanza deludente; sono buone le interazioni tra voce e chitarra e l'intermezzo con l'archetto, ma altrove l'autocompiacimento strumentale risulta veramente irritante.

Il secondo disco si apre con una fantastica "No Quarter", sicuramente il brano meglio interpretato dell'album: Jones alle tastiere sfodera una prestazione superba, come superbo è l'assolo di Page: semplicemente divino. Arriviamo così a "Starway To Heaven", la canzone per eccellenza, che purtroppo ci regala qualche nota dolente: Plant non canta al massimo delle sue potenzialità, e anche l'assolo di Page è abbastanza stentato: l'insieme risulta quindi piuttosto tirato e non molto convincente. Si passa poi a "Moby Dick", anche questo brano che senza il supporto visivo perde un po' del suo impatto, per il consueto quarto d'ora di Bonham per concludere con una bella "Whole Lotta Love" infarcita di cover di vecchi blues.

Quando l'album venne pubblicato il 22 ottobre 1976 (un giorno dopo la prima dell'omonimo film), non ottenne un successo strepitoso: ottenne sì la prima posizione in patria, ma "solo" la seconda in America (cosa mai accaduta prima per un album degli Zep) e non rimase in classifica per molte settimane, andando inoltre a danneggiare le vendite di "Presence", uscito sei mesi prima. E neanche il film fu tanto meglio: ottenne un discreto successo di botteghino, ma poco dopo sparì dalla circolazione.

Senza dubbio questo doppio live avrebbe potuto essere migliore: infatti furono inspiegabilmente scartate in sede di montaggio "Black Dog", "Heartbreaker", e "Since I've Been Loving You", le cui interpretazioni erano veramente ottime, oltre a una buonissima "The Ocean"; e sicuramente anche il fatto che le registrazioni vennero realizzate il 27, 28 e 29 luglio 1973, al termine di un lunghissimo e massacrante tour, non aiutò certo a rendere migliore la qualità dell'album. Come disse Page all'epoca "The Song Remains The Same" fu il frutto di uno dei pochi compromessi accettati dai Led Zeppelin, e sia l'album che il film non fanno altro che dargli ragione. N.B. Il voto è un 3, 5

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