Musica che proviene direttamente dal tempio del Dio Ash Ra. Musica che fluttua sospesa in una dimensione atemporale e mistica. Il primo disco dei grandi Ash Ra Tempel è ancora oggi un classico senza tempo. Comprai il vinile a Milano alla Fiera di Sinigaglia e ricordo distintamente che, una volta a casa, ero come magnetizzato di fronte a questo album a causa della copertina raffigurante la porta di ingresso al tempio del Dio Sole (purtroppo avevo preso una ristampa a busta mentre l’edizione originale era gatefold). Questa immagine mi spalancava un universo di emozioni sepolte nella memoria. Era un periodo che ero in botta (ma lo sono sempre stato) con i primi lavori di Klaus Schulze, Tangerine Dream e Popol Vuh. Quel che la copertina lasciava trasparire veniva mantenuto una volta messa la puntina sul vinile. Il fruscio lasciava spazio a un’introduzione d’atmosfera molto Cosmica (dalle parti dei Tangerine Dream di “Alpha Centauri”) poi la chitarra acida e “hendrixiana” di Manuel Gottsching prendeva il sopravvento accompagnata dal grande Klaus Schulze alla batteria (lascerà gli Ash Ra Tempel subito dopo questo disco) e dal compianto Hartmut Enke al basso portandoci in territori psichedelici ancora inesplorati che solo gli Avvertiti dell’epoca (come li chiamava Julian Cope) potevano comprendere a fondo. Grande musica, perfetta sintesi delle pulsioni kraute dell’epoca in cui si univano mirabilmente avanguardia e psichedelia. Sul lato B “Traummaschine” era cosmica e meditativa, ti apriva il cervello come una scatoletta e ti collegava alla macchina del tempo. Un brano con echi di Oriente (quell’Oriente allora molto in voga di cui parlava Hermanne Hesse in “Siddharta”) che ti faceva varcare i cancelli dell’Infinito. Le atmosfere alternavano momenti pacati e metafisici (proiettando l’ascoltatore in un altrove Cosmico in cui regnava una pace surreale) ad altri impreziositi dalla chitarra di Gottsching. Probabilmente il successivi “Schwingungen” e “Join Inn” sono superiori a questo album che però, a distanza di tempo, mantiene un fascino unico. Incredibile pensare a quanta creatività c’era all’epoca. Quei tempi in fondo non sono così lontani ma sembra che ci sia un abisso rispetto alla situazione attuale dove tutto è superficiale. La musica è degenerata e la decadenza della nostra società è sotto gli occhi di tutti. Tuttavia c’è sempre la speranza che gli Avvertiti e gli adepti stiano segretamente tramando nell’ombra per tenere vivo il culto e siano in possesso della chiave per riaprire il Tempio del dio Ash Ra.

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