Lezione di fisica:
prendete un'ampolla e versatevi dell'aceto (quello rosso).
Successivamente versatevi dell'olio d'oliva.
Lentamente vedrete i due fluidi che invece di mescolarsi si divideranno portandosi uno verso l'alto (aceto) e uno verso il basso (olio) a causa della diversa viscosità.

L'olio del nostro esperimento sono i Rage Against The Machine privati del loro urlo di protesta (Zac De La Rocha se ne è andato come noto ai più).
L'aceto è invece Chris Cornell, ex-leader dei Soundgarden defunti assieme al grunge qualche anno fa.

La voce di Chris Cornell è molto particolare, ricorda a tratti Robert Plant dei Led Zeppelin. La musica dei RATM invece andrebbe urlata, usata da base per slogan di protesta contro il mondo intero. Il risultato del connubio è al limite dell'ascoltabilità. Nemmeno la longa manus di Rick Rubin, produttore di successo di Beastie Boys e Red Hot Chili Peppers, sembra dare il tocco decisivo al disco.
Viene da chiedersi: come hanno fatto dei personaggi coinvolti in dell'ottimo rock degli anni 90 a produrne di pessimo stile anni 70? (...scomodando addirittura Strom Thorgersson, autore di alcune copertine dei Pink Floyd).

Il risultato è scontato e debole: segnalo solo "Gasoline", "Cochise" e "Light my way". Per il resto la sovrabbondanza di cliche triti e ritriti fa venire voglia di cambiare CD.
Come nell'esperimento di fisica i due fluidi non si amalgamano e si continuerà a preferire olio e aceto gustati separatamente.

Debole. Scontato. Inutile.

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