Così parlo l'utente algol qualche tempo addietro: "Come vetri che ti esplodono in pieno volto. A te la recensione, è materiale di tua competenza".

Ho colto la palla al balzo; indi per cui sono pronto per scrivere, malissimo, di questo disastroso esordio dei Dead Cross. L'album dell'anno per quanto riguarda la macelleria uditiva. Perchè questa nemmeno mezz'ora è davvero un qualcosa di sbalorditivo a livello di violenza sonora

Tre i nomi da mettere subito in evidenza per definire le coordinate del disco: la schizzata e balorda voce di Mike Patton (inutile elencare la miriade di band che hanno avuto la fortuna di incrociare le sue timbriche vocali così duttili, opposte e balorde). A seguire la mitragliatrice (in)umana posizionata dietro i tamburi: trattasi di sua santità Dave "tripla cassa" Lombardo (cito gli Slayer tanto per gettare ulteriore scompiglio nella detonazione atomica che viene fuori ascoltando le dieci assurde rasoiate). Ed infine la produzione perfetta, pulita, stordente affidata a Ross Robinson (Deftones, Sepultura, Fear Factory, Machine Head sono passati dalle sue parti).

Mike e Dave si conoscono dai tempi dei Fantomas; e proprio da questa band vogliono ripartire i nostri. Assoluta libertà compositiva, stacchi micidiali, accelerazioni apocalittiche improvvise; incidono per la "Ipecac" etichettà di proprietà dello stesso Patton. Quindi se ne sbattano altamente di mode e tendenze; vogliono far male e sono una macchina inarrestabile che tutto spazza e frantuma.

Coverizzano i Bauhaus con una versione "rinsecchita" dell'inno funebre "Bela Lugosi's Dead".

Si comincia con "Seizure And Desist" e si giunge esangui, distrutti e letteralmente fusi di testa, alla conclusiva "Church Of The Motherfuckers" (!!!!).

Zorn, Napalm Death, Slayer gli altri termini di paragone per un lavoro da manicomio criminale.

Ne usciremo Tutti Pazzi!!!

Ad Maiora.

Carico i commenti... con calma