Anzitutto precisiamo, ché "Folk" dice tutto e non dice niente. E' una classifica dedicata a SOLI ARTISTI BRITANNICI (inglesi, scozzesi, irlandesi), con predilezione per gli anni '60/'70/'80. Sono tutti grandi solisti e grandi autori, non tutti egualmente conosciuti. Molti si sono anche cimentati con materiale etnico-tradizionale. Nessuna pretesa di completezza, solo quelli che ho conosciuto e apprezzato. In ordine.
Uno dei chitarristi più tecnici mai ascoltati. Allievo di D.Graham, ma l'invenzione dell'accordatura DADGAD è forse sua. Fra i capolavori: l'omonimo del '64, "Jack Orion" e "Moonshine".
Stravedo per lui, degli anni '70 e dei primi '80 non c'è un solo disco che non mi piaccia. "Solid Air" su tutti. Folk-Jazz ai massimi livelli.
Tutti dovrebbero ascoltare "Penguin Eggs", opera somma di questo chitarrista dallo stile romantico e caldissimo. Disgraziatamente, è semi-paralizzato dal 1982.
Padre spirituale di tutto il Folk inglese più classico, imperdibili i dischi incisi in collaborazione con Dave Swarbrick. Non facile scegliere un disco in particolare, ma il capolavoro è forse "Shearwater".
Uno dei più grandi cantanti che abbiano mai calcato le scene. Autore immenso, sospeso fra denuncia sociale e intimismo, ruvidità e passione. Eccellente compositore.
L'emblema del "cantautore non per mestiere, ma per diletto". Fotografo e insegnante d'arte negli anni della Swingin' London, è stato fra i primi esecutori occidentali di Raga. Indimenticabili "Rainmaker" e "Fully Qualified Survivor".
Un affetto e un'ammirazione particolare per lui, autore colto e sensibilissimo. Inglese si, ma fra i primi a trattare in musica la questione irlandese nell'epocale "Belfast '71". Molto legato a De André e alla canzone francese.
Il Maestro di tutti i musicisti folk inglesi, da Jansch in avanti. La World Music (impropria ma efficace definizione) l'ha inventata lui, molto prima della Incredible String Band.
Il solitario, il depresso, il "malato" per eccellenza. Un solo, ininterrotto pianto, di cui risuonano tutti i dischi di una carriera spezzata troppo presto.
Menestrello moderno, studioso instancabile di musica medievale e di Blues, è l'archetipo di tutti i futuri chitarristi Fusion. Con Jansch ha fatto faville nei Pentangle.
Anima strumentale dei Fairport Convention, produzione abbondante e disomogenea. Sperimentatore a metà fra il Bop e il Country californiano. Difficilmente classificabile da solista.
L'esatto opposto di Christy Moore, suo alter-ego nei Planxty: romantico, discreto, fine, mai sopra le righe.
L'esatto opposto di Andy Irvine, suo alter-ego nei Planxty. Sgorbutico, aggressivo, passionale, irlandese purosangue.
Il più grande folk-singer scozzese: indipendentista, secessionista, un patriota amico di operai e minatori. Spoglio, minimale negli arrangiamenti: "Handful Of Earth" è il suo vertice.
Nordirlandese grande amico di Eric Clapton e Mark Knopfler. Stile fantasioso, molto personale e facilmente riconoscibile.
"Streets Of London", soprattutto. Ma anche tanto Dylan, tanto Delta Blues e (facile intuirlo da quello pseudonimo) Blind Willie McTell.
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