A lezione di pop (praticamente) perfetto con Franco Battiato. Dopo che la sua fase più sperimentale aveva finito con l'accartocciarsi su se stessa, il Cinghiale dalla pigmentazione chiara aveva riportato Francuzzo alla freschezza espressiva dei primi 4 dischi e "Patriots" prosegue sulla via dell'ispirazione e abbraccia definitivamente l'arte del Pop con la maiuscola. Basterebbe la quaterna "Up Patriots to Arms", "Venezia-Istanbul", "Prospettiva Nevski", "Passaggi a livello" per garantirgli lo status di Gran Discone (ma sono belle tutte e 7 le canzoni, disco brevissimo tra l'altro, una scheggia); melodie splendide sotto una cascata di sintetizzatori, ARP, Hammond, pianoforti e il violino di Pio il Giusto (e un gran basso, di Gigi Cappellotto). Per testi e musiche, 'sto disco è un ottimo esempio di "quintessenza stilistica" del Battiato pop degli anni '80.
- Bèl (01)
- Brü (00)
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