John Cale: Helen Of Troy
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Bel disco, con vari brani davvero molto molto belli. Il terzo di Cale che vede la partecipazione del buon Brian Eno ai Synth (stavolta senza il compare Manzanera alla chitarra), con l'aggiunta alla batteria di un altro prezzemolo pregiato: Phil Collins. Cale ha fatto di meglio ma anche questo non scherza.
Disco imperdibile per gli amanti del Blues e per me uno dei picchi raggiunti dal genere quantomeno negli anni '90. John Campbell, diavolaccio della Louisiana, pare sentire e ti fa sentire il Blues dentro alle viscere. La maggior parte dei brani porta la firma di Campbell insieme a quella del produttore Dennis Walker, che porta in dotazione anche i musicisti della Robert Cray Band, ottima band di supporto a Campbell. Di grandi canzoni questo disco ne è pieno ("Wild Streak" "Tiny Coffin" "World of Trouble" "Take Me Down" "Devil in My Closet") ma le tre che davvero trovo una spanna sopra al resto e che elevano il disco allo stato di capolavoro per me sono "Voodoo Edge" e le due intensissime preghiere/suppliche di un'anima dannata quali sono "Angel of Sorrow" e la title-track, laceranti.
  • hellraiser
    30 dic 18
    Sottoscrivo
  • De...Marga...
    31 dic 18
    Sottoscrivo (2)
  • Alfredo
    5 gen 19
    Non lo conosco, provvederò. (non c'entra niente con il Campbell degli Heartbreakers di Petty, vero?)
  • hjhhjij
    5 gen 19
    Quello non è Mike ? Comunque no, nulla.
  • Alfredo
    5 gen 19
    Si, vero, Mike Campbell
  • hjhhjij
    5 gen 19
    Fidati comunque Alfrè, questo qui è un peso massimo del genere. Molto bello anche il precedente e, soprattutto, il successivo a questo e purtroppo ultimo, ancora più oscuro e più selvaggio/movimentato. Difficile stabilire il migliore.
  • Alfredo
    5 gen 19
    Magari l'avrò sentito nominare, ma forse il nome abbastanza consueto me l'ha fatto dimenticare (capita). Comunque ascolterò senza dubbio, sono curioso
Uno dei grandi capolavori del cinema horror, il capolavoro di John Carpenter e uno dei capisaldi dell'horror a basso costo e del sottogenere Slasher. Tensione a mille, poco sangue, poca violenza inutile, tanta fantasia, e un cattivo fantastico, freddo, inquietante, terribile.
Film immortale.
  • Karter4
    2 set 12
    Bellissimo, e ancora devo vedere i film successivi, anche se ho visto che sono parecchio stroncati...
  • hjhhjij
    2 set 12
    No Kar, i sequel lasciali proprio stare dai retta a me ;)
John Carpenter: The Fog
DVD Video Ce l'ho ★★★★
Nonostante sia notevolmente inferiore al precedente film di Carpenter "Halloween-La Notte delle Streghe", "Fog" rimane un gioiellino dell'horror a basso costo. Soggetto molto semplice ma interessante, sceneggiatura non eccezionale, ma regia ottima. Con pochi mezzi e tanta fantasia Carpenter crea un'atmosfera eccellente, una notevole tensione e qualche scena memorabile. Da notare anche la coppia madre-figlia (Curtis-Leigh). Bel film horror, una chicca un po' sottovalutata dell'ottimo Carpenter. 7
Film spigliato e molto divertente. Carpenter lascia per un attimo da parte l'horror per approdare al fantastico e all'azione più "caciarona" e divertente possibile. Non un capolavoro, neanche per quanto riguarda il solo Carpenter, però un ottimo film di intrattenimento, con numerose scene davvero spassose e coinvolgenti, in primis i duelli con le arti marziali.
7
John Carpenter: Il Signore del Male
DVD Video Ce l'ho ★★★★
Secondo capitolo di quella che Carpenter definisce "Trilogia dell'Apocalisse". Leggermente inferiore a "La Cosa" sopratutto per una parte finale, quella del duello conclusivo, non pienamente convincente, rimane tuttavia uno dei film più riusciti di Carpenter, per l'inquietudine che riesce a trasmettere, per le belle atmosfere apocalittiche, per l'ottima prima parte, ed una scena finale niente male. Bel film horror, qualche difetto in meno e sarebbe stato un grandissimo film. 7,5
John Carpenter: Essi Vivono
DVD Video Ce l'ho ★★★
Film moooolto sottovalutato. Un messaggio molto pessimistico e assolutamente non così lontano dalla realtà, da brividi.
Se non avesse avuto mezzi e attori da B-movie avrebbe potuto essere un capolavoro.
  • March Horses
    28 giu 12
    non avrebbe potuto esserlo, lo E'!!!! :D
  • hjhhjij
    28 giu 12
    Nell'ambito dei B-Movie indubbiamente ;)
John Carpenter: Il seme della follia
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
Insieme ad Halloween, il miglior film di Carpenter, di poco superiore anche a "la Cosa". Allucinato, folle, molto ben diretto, ben interpretato da Neill, e soprattutto molto, molto inquietante. L'opera di Lovercraft qui influenza l'intero film, che presenta anche un soggetto molto interessante. Tutto molto bello, peccato che nei '90 Carpenter, eccetto questo che è uno dei suoi capolavori, abbia fatto solo film mediocri.
Grandissimo horror. 9
John Carpenter: La Cosa
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
Per me è uno dei migliori film di Carpenter. Un'atmosfera claustrofobica e da incubo, il terrore e il sospetto che si espandono ogni minuto che passa, fino allo splendido finale. Uno dei più bei film di fantascienza degli anni '80. Remake riuscitissimo dunque.
8,5
John Carpenter: 1997: Fuga da New York
DVD Video Ce l'ho ★★★★
Bel film action/fantascienza, ormai assunto a film cult. Un bravo Kurt Russel e dei comprimari eccezionali, da Henry Dean Stanton ai fedeli Donald Pleasance, Adrienne Barbeau (moglie di Carpenter), Frank Doubleday e Tom Askins fino alla vecchia gloria Lee Van Cleef. Solita ottima regia di John Carpenter, una New York oscura e devastata, pessimista come mai, buona fotografia, sceneggiatura non eccelsa (non una novità con Carpenter), qualche scena veramente ottima. Davvero un bel film. 8
John Landis: The Blues Brothers
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
John Martyn: One World
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Già detto nel commento. Disco molto bello, title-track e "Small Hours" due vette, il resto di buonissimo livello, canzoni belle e molto godibili (Couldn't... Un gioiello). Un Martyn ispirato ma più "semplice" e meno sperimentale nel songwriting rispetto ai fasti passati. Se si vuole sentire davvero a che livello di maturazione artistica come cantante e musicista era giunto Martyn all'epoca, ciò che davvero era in grado di fare a metà dei '70, ci si rivolga all'immenso "Live at Leeds" del '76.
John Martyn: London Conversation
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Splendido debutto per uno dei più grandi cantautori inglesi ( e non solo) di sempre. Disco quasi completamente per chitarra acustica e voce, composto a soli 19 anni e già così bello. Che voce meravigliosa la sua, e che songwriter, Martyn. 4 perché a lungo andare diventa un po' monotono e perché successivamente farà dischi ancora più grandi, ma questo mi piace davvero molto. Predestinato a grandi cose.
  • bluesboy94
    10 set 14
    Non conosco il cd per intero, però già si sente la classe... la voce emoziona ma è acerba ( in confronto alla sua grande trilogia)... piccola considerazione:la copertina è piuttosto "atipica" (un ragazzo che suona la chitarra acustica e canta su un tetto)...
  • hjhhjij
    10 set 14
    Acerba la voce come ancora un po' i brani come è giusto che sia per un diciannovenne. L'importante è che classe e talento si sentano già tutti e che la qualità sia già alta. Alcune canzoni (ad esempio la title-track) trovo siano bellissime e la cover di Dylan molto buona (in english-style ;)
  • pana
    10 set 14
    Sai che ti dico? Quest'uomo me lo ascolto. Solid Air, Inside Out e poi via dove mi porta il cuore.
  • BetaPix
    11 set 14
    Debutto che si colloca in pieno nell'ondata del cosiddetto "Baroque folk". Gli influssi del jazz sul suo stile chitarristico (qui ancora acerbo, influenzato da quello di Bert Jansch e compagnia) e sul suo timbro vocale lo avrebbero portato a divenire una delle figure più riconoscibili e degne di merito del panorama musicale inglese. Davvero un grande.
  • hellraiser
    12 set 14
    Non conosco questo album, lui bravissimo e di talento. Da mettere in lista...
John Martyn: The Tumbler
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Obbiettivamente sarebbe più da 4 che da 5 ma a me questo disco piace da morire. Un John Martyn acerbo ma tremendamente affascinante; gli arrangiamenti arricchiti dal flauto di Harold McNair "ricamano" splendide melodie nei brani migliori del disco come "Fly on Home" e soprattutto "The Gardeners" dove la voce di Martyn si conferma una delle mie preferite di sempre. Spazio anche per la sua abilità con l'acustica, soprattutto, ma non solo, in "Day at the Sea" e "Seven Black Roses". Bellissimo.
Disco certo non brutto ma abbastanza inconsistente, questo primo lavoro di Martyn in coppia con la moglie Beverley. I 4 brani scritti da Beverley mi frantumano parecchio i coglioni e i pochi momenti buoni li regala ovviamente John (la title-track soprattutto, ma sono piacevoli anche "Woodstock" "John the Baptist" con Levon Helm alla batteria e "Would You Believe Me"). J.Martyn si rifarà, e con gli interessi, già l'anno successivo, tornando alla carriera solista e toccando le sue vette.
La classe non è acqua ma insomma, ha fatto di molto meglio. Questi due con la moglie sono carini e nulla più, non mancano bei passaggi (la title-track è un bel pezzo)
Impeccabile disco di Blues/Rock targato 1966, frutto dell'incredibile fucina di talenti che è il collettivo di John Mayall. Qui tocca a Eric Clapton (un mostro di chitarrista almeno in quegli anni) che comunque si era già fatto le ossa negli Yardbirds. Al basso c'è John McVie, primo tassello degli embrioni dei Fleetwood Mac (l'anno dopo saranno Green e Fleetwood a passare dalle parti di Mayall), ziogatto. Grandissimo disco.
Ottimo disco rock e blues, questa volta c'è un giovane Peter Green pre-Fleetwood Mac alla chitarra che già dimostra tutto il suo talento, e ovviamente c'è McVie al basso. Leggermente inferiore al precedente nel complesso ma siamo sul 4 abbondante, i grandi pezzi ci sono (title-track, "The Stumble" "Another Kinda Love" e altri). Discorso a parte per "The Super-Natural", strumentale straordinario di Peter Green, suo primo capolavoro, il primo parto del suo genio. Magia.
Non sono un grande estimatore dei film d'azione (dai quale di solito mi tengo a debita distanza), ne di Bruce Willis, ma Die Hard è davvero bello. Ben girato, diverte e coinvolge allo stesso tempo, è un prodotto oggettivamente molto buono. E poi c'è Alan Rickman, che personalmente adoro, e che qui offre una grandissima prova. In definitiva uno dei migliori film del genere. 8
John McTiernan: Predator
DVD Video Ce l'ho ★★★★
L'Azione si mischia alla fantascienza e ne esce fuori un mezzo capolavoro. Il miglior Schwarzenegger di sempre si scontra contro uno dei più riusciti "cattivi" del cinema di fantascienza (secondo solo ad Alien), e le prende di santa ragione. Il film parte come un comune film di guerra per sfociare nella pura fantascienza. La tensione è a mille, il vedo-non vedo, il nemico sconosciuto e invisibile, l'ambientazione geniale nella giungla, insomma grandissimo film. 8
John McTiernan: Die Hard-Duri a Morire
DVD Video Ce l'ho ★★★★
Terzo capitolo della saga "Die Hard". Torna alla regia McTiernan, regista dell'ottimo primo capitolo, e il risultato è un bel film d'azione, leggermente inferiore a "Trappola di Cristallo" ma decisamente superiore allo scialbo secondo capitolo. Forte la componente ironica e umoristica, buone le prove di Willis, Jackson e Irons (migliore però in molte altre pellicole), grandiosi gli effetti speciali. Buon film in definitiva, McTiernan si conferma maestro dell'action movie.
John Renbourn: John Renbourn
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Strepitoso, tutto quello che avevo da dire sull'esordio solista di Renbourn l'ho detto nella recensione apposita ma davvero, disco eccellente e seminale.
John Schlesinger: Un Uomo da Marciapiede
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
In una New York cinica, spietata, sporca e allucinata la storia di due poveracci come tanti. Schlesinger dirige uno dei suoi film più riusciti, in un realistico ritratto delle strade di New York. Jon Voight è alla sua migliore interpretazione, ma Dustin Hoffman, che interpreta Rico, zoppo e gravemente malato, è addirittura superlativo ed è qui che si consacra come uno dei più grandi attori di sempre. Grandissimo film, con un finale così amaro, drammatico e commovente da lasciare senza parole. 9
John Schlesinger: Il Maratoneta
DVD Video Ce l'ho ★★★★
Ottimo Thriller diretto dall'altrettanto ottimo Schlesinger e meravigliosamente interpretato da Dustin Hoffman (di nuovo con Schlesinger dopo "Midnight Cowboy") e dal leggendario Laurence Olivier. Storica la sequenza della tortura dentistica, ma tutto il film scorre molto bene,le interpretazioni eccellenti degli attori e l'ottima sceneggiatura contribuiscono a rendere la visione piuttosto piacevole. Ottimo film.
8
Forse ne ha fatti di migliori, però questo è un classicone Country/Folk oltre che lo splendido esordio, targato 1957, di uno dei più grandi songwriter americani di sempre. "Folsom Prison Blues" capolavoro.
Inferiore all'esordio, contiene comunque almeno 2-3 brani che valgono il prezzo del disco (penso soprattutto a "Home of the Blues" e "Big River").
Johnny Cash: The Fabulous Johnny Cash
CD Audio Ce l'ho ★★★★
"Fool's Hall of Fame" (una delle mie preferite del primo Cash), "Walkin' the Blues" "Suppertime" "Don't Take Your Guns To Town" sono capolavori assoluti del country e rendono grandissimo questo disco nonostante qualche immancabile riempitivo trascurabile.
Johnny Cash: Songs of Our Soil
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Bellissimo, capolavoro del Country.
Jonathan Demme: Il Silenzio Degli Innocenti
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
Il capolavoro di Demme, uno dei migliori thriller di sempre, ha letteralmente rivoluzionato il genere (insieme al progenitore "Manhunter" di Mann), ne ha riscritto le regole. Ottima la regia, grandissima la Foster, semplicemente superbo Hopkins, ottimo anche Levin. Insomma, un film strepitoso, diretto e interpretato magnificamente, che si pone di diritto tra i migliori 10 film degli anni '90. 9
Jonathan Demme: Philadelphia
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
Seconda grande perla di Jonathan Demme, grandissimo regista che ci ha regalato due dei più bei film degli anni '90. Philadelphia si avvale della
miglior interpretazione di Tom Hanks (anche meglio che in Forrest Gump), e della buona prova di Washington. Un tema delicatissimo ben affrontato, con un po' di buonismo forse (che non disturba) ma con tanta classe e intelligenza. Finale struggente sulle note di "Philadelphia" di Young.
8,5
Joni Mitchell: Clouds
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'ho ascoltato talmente tanto in queste settimane che mi ha dato la nausea, comunque nei dischi folk "chitarra acustica-voce" questo è un gioiello davvero splendente. Qui la Mitchell incide in studio ancora altri brani già scritti e eseguiti live tra il '66 e il '67, brani tra i migliori del suo primo periodo. La tripletta iniziale ("Chelsea Morning" e "I Don't Know Where I Stand" soprattutto) e il dittico finale lo portano al 5 ma come dimenticare "Roses Blue" e il ritornello di "The Gallery" ?
  • De...Marga...
    2 dic 14
    Vedo che il tuo flirt con Joni prosegue, e alla grandissima. Di lei ho solo un paio di dischi che non ascolto penso da almeno dieci anni. Urge rimediare; questo me lo segno per un suo prossimo ascolto.
  • macmaranza
    9 feb 22
    Signor Marga: VEDA DI OTTEMPERARE! Le Dee devono essere adorate!
Joni Mitchell: Hejira
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Alcuni dei più grandi artisti di sempre con gli anni hanno mutato il loro stile, si sono evoluti, sono cambiati, maturati, magari arricchendo gli arrangiamenti, circondandosi di musicisti immensi e contaminando con varie influenze le proprie canzoni, riuscendo dopo vari anni dai loro esordi non solo a mantenersi ancora sui livelli dei loro primi capolavori ma addirittura a superarsi, a crearne di migliori... Direi che "Hejira" di Joni Mitchell ne è un perfetto esempio.
Immenso, immensa.
  • hellraiser
    22 nov 14
    Come già detto giorni fa lo trovo molto interessante, mi hai stuzzicato l'appetito. Di lei possiedo tre o quattro album che ascolto ultimamente di rado, ma che trovo belli e raffinati. Grande artista.
  • hjhhjij
    22 nov 14
    Provalo, ti sazierà fidati ;)
Joni Mitchell: Song to a Seagull
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Grande esordio, of course quasi soltanto per chitarra acustica e voce, mai più in futuro così cristallina e pura, quasi ancestrale, arcana. "Marcie" è già una canzone immortale, perfetta, tante altre le gemme contenute in questo disco, peccato per l'esclusione di molte altre grandi canzoni già scritte e già eseguite live (e già incise da altri come cover). Nel complesso è un ottimo esordio, 4 perché bisogna ammettere che molti dei dischi successivi saranno ancora più belli, eh.
  • bluesboy94
    22 nov 14
    Sarò strano ma a me piace più questo disco che la Mitchell adi "Hejira"... mi trasmette più emozioni. Comunque Joni è una grande artista, ed è ( con Laura Nyro) la più grande songwriter nordamericana.
  • hellraiser
    22 nov 14
    D'accordissimo con bluesboy. Laura Nyro è altrettanto grande, entrambe artiste raffinate e capaci...
  • hjhhjij
    22 nov 14
    No be bluesboy non è strano per niente eh, qui a questi livelli con la Mitchell '66 (ti conto pure le registrazioni dei primi concerti)-'80 ognuno si sceglie ciò che preferisce tanto è tutta roba ottima. Un po' come quelli che preferiscono il Waits degli anni '70 a quello successivo, è sacrosanto. L'unico "intoppo" dei primi 2 di Joni è che alla lunga (molto alla lunga) un po' mi annoiano, dal '70 in poi non succede più. Su Laura Nyro mi fido ma, da quel che so, una svolta artistica come quella della Mitchell lei non l'ha avuta. Comunque mi fido di voi. Ah di songwriter in gonnella strepitose ce ne sono state tante,per fortuna. Anche in tempi più recenti. Ps: e Sandy Denny solista ?
  • hjhhjij
    22 nov 14
    Eh si, la voce della Mitchell qui è completamente in primo piano ed emoziona tantissimo.
  • hellraiser
    22 nov 14
    La Denny solista non l'ho mai approfondita, la conosco molto bene con i Fairport... approfondirò...
  • hjhhjij
    22 nov 14
    Per me è il contrario :D Dovrei approfondire i Fairport. Uscendo dal nordamerica comunque, la Denny è certamente tra le più grandi songwriter della sua epoca.
Il vero e proprio inizio di quel percorso che vedrà la Mitchell spingersi anno dopo anno verso il mondo del Jazz, confermandosi anche in quei territori compositrice e cantante di livello eccelso. Ho sentito definire da alcuni questa Joni più fredda rispetto a quella "Folk" e non capisco come si possa parlare di freddezza in un disco del genere... Capisco magari le, notevoli, sperimentazioni elettroniche di "The Jungle Line" e "Shadows and Light" ma qui in generale, in queste canzoni jazzy raffinatissime, c'è un'atmosfera stupenda che avvolge e riscalda, e commuove. Le melodie di brani come "Edith and the Kingpin" "Shades of Scarlett Conquering" (la più bella di tutte per me, da brividi ogni volta) e "The Boho Dance" per dirne alcune, riscaldano l'anima e esaltano per la loro perfetta bellezza, altroché. Capolavoro di una cantautrice all'epoca in perenne stato di grazia.
  • Flame
    10 set 17
    Discone per me. Tutti i pezzi per un motivo o per l'altro sarebbero da nominare. Ci sono anche "In France they kiss on Main Street" e "Harry's House" che non hai citato che per me sono tra le migliori di JM
  • hjhhjij
    10 set 17
    Potrebbero essere tutte considerate tra le migliori di Joni Mitchell. In 5 righe non potevo fare l'elenchino volevo solo dare la mia impressione sull'album, però hai ragione, sono tutti brani meritevoli di citazione. Anche una "Sweet Bird" ad esempio, dove la mettiamo ?
Joy Division: Closer
CD Audio Ce l'ho
Alor, i Judas che mi piacciono, quelli che mi piacciono sul serio intendo, sono finiti con "British Steel". Sta roba non è più la mia tazza da tè, proprio no, ma al contrario di "Point of Entry", questo è un disco di pop-metal tamarro (con un paio di più aggressive punte di effettivo "heavy" metal, come la title-track che nel suo genere è fica e piace anche a me, ma anche un altro paio di punte che invece sono puro pop anni '80 con dei riff rock, indubbiamente) che ci sta benissimo ascoltato in macchina, magari per vivacizzare un viaggio noioso, magari con passeggeri con un gusto musicale non proprio corrispondente al tuo. Metti i Priest di Urlare per Vendetta e loro son contenti, io mi faccio due risate, un paio di pezzi ficamente-tamarri li trovo pure, e tutti sono felici. Disco simpatico, che non ascolterei più di una volta ogni, boh, anni. Copertina orrenda.
  • Onirica
    24 apr 22
    Electric Eye ha un riff-bomba, uno dei loro migliori, per me.
  • hjhhjij
    24 apr 22
    Che abbia dei buoni riff non lo nego, sono la base per un disco del genere. Però, anche se è divertente, per me è fuffa-metal. Non è il mio genere di "hard". Ripenso a "Sad Wings of Destiny" "Killing Machine" o "Stained Class" e niente, tutt'altra festa.
  • Onirica
    24 apr 22
    Boh, io Electric non la trovo così distante dalla mitica "Breaking the law" (che sicuramente non si batte, eh). , Certo, è una formula già messa a punto in BTL, ma sia per il riffone (uno dei migliori del genere), che per il cantato, che ha i suoi buoni momenti (la fase che porta da strofa a ritornello è epica), lo trovo un ottimo pezzo. E ha anche un assolone di tutto rispetto, rapido, melodico ed efficace. L'unico punto un pò più debole è il ritornello, molto standard. Sul resto del disco non mi pronuncio, ho ascoltato solo Streaming e You've got, che neanche mi entusiasmano, come dici tu sono un pò cazzarone.
  • Onirica
    24 apr 22
    Chiaro che i dischi che citi erano tutta un'altra cosa, eh, specialmente Sad Wings, ma lì è come paragonare gli iron Maiden con Di Annio a quelli con Dickinson. Un altro universo.
Gran live, molto bello. Interpretazioni fedeli a quelle in studio, senza spazio per improvvisazioni o modifiche varie, ma con la grande spinta energica dell'esibizione dal vivo, ed è tanta roba. Alcuni brani rendono tantissimo ("Victim of Changes" "Genocide" "Hell Bent for Leather" ) ed è davvero ottima la resa live di "The Green Manalishi", qui mantenuta nel suo formato di canzone rock/hard/blues vibrantissima, quasi per distaccarsi rispettosamente da quelle che erano le esibizioni live dei Mac di Green, dove quel pezzo, e altri, diventava un fiume di stregonesca e geniale improvvisazione chitarristica da fuoco e fiamme. Fuoco e fiamme non mancano nemmeno qui, comunque. Nella versione con "Beyond the Realms of Death" il disco si apre e chiude con brani da "Stained Class". Ottimo live, bevandona energetica.
  • Onirica
    8 feb 22
    Beyond, per me, una delle migliori che abbiano mai fatto.
    E che dire dell'assolo, eh?
  • hjhhjij
    8 feb 22
    L'assolo di Tipton è molto bello.
  • Onirica
    8 feb 22
    cazz! direi "da antonionologia"
  • hjhhjij
    8 feb 22
    Un assolo incomunicabile ?
  • Onirica
    8 feb 22
    Incommensurabile!
Meno bello dei dischi precedenti, ma comunque una divertentissima e inesorabile muraglia di Heavy Metal/Hard Rock coinvolgente e tamarrone il giusto. Loro me gustano sempre, c'è poco da fare. Qui i Judas sono in un periodo in cui il loro seminato ha cominciato a dare frutti (nel 1980 c'è l'esordio dei Maiden, i più dignitosi tra i loro figli e figliastri, probabilmente) ma l'impronta che danno all'Acciaio Britannico è, giustamente, dura, granitica e con poco spazio per le raffinatezze. Nel suo genere, il disco va alla grande, tra tutti cito il riffi assolutamente irresistibile di "Breaking the Law".
  • Onirica
    22 apr 22
    Brechin ve lou, Brechin the lou!
    TA TA TA TARATTA TARATTA TA TA TA TARATTA TARATTA
  • hjhhjij
    22 apr 22
    Ottima cover, bravo ahahaha
Judas Priest: Painkiller
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Judas Priest: Sad Wings Of Destiny
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco splendido, con la band che compie un gran salto di qualità rispetto all'esordio, affatto brutto ma ancora parecchio acerbo. Per quanto mi riguarda è tra i più bei dischi Hard-Rock che abbia mai ascoltato e ancora di più, lo ritengo uno di quei dischi capaci di superare la barriera della catalogazione e i confini dei generi, un disco apprezzabile al di là della propria "corrente musicale" di appartenenza. Qui i Judas prendono spunto da questo e da quello (un po' dai soliti megaliti del Rock dei primi '70-Led/Purple e compagnia, un pizzico dei migliori Queen, il miglior melodismo di pop raffinato/cantautorato/crooneristic o elettro-acustico/una spruzzatina di melodie o idee musicali vicine a certo gusto "prog" del più "romantico") ma hanno il merito di amalgamarlo in una miscela che è del tutto personale e lo fanno con grande ispirazione nel songwriting, eclettismo e raffinatezza e un sapiente dosaggio di aggressività, malinconia e drammaticità. Così facendo, a loro volta gettano intuizioni raccolte (e ingigantite, il più delle volte male) da una miriade di altre band dal decennio successivo in poi ("Tyrant" per dirne una, è palesemente una Maidenata ante-litteram, per citare forse gli allievi più capaci, anche nel bel gusto melodico, vocale e chitarristico). "Victims of Changes" e "Epitaph" (scritta dal solo Tipton-come il gioiello rock dal gusto teatrale molto british che è "The Ripper") le mie preferite ma qui non si butta un secondo.