Una pietra così grossa sulla strada della canzone d'autore da farmi pensare che sia uno di quei dischi da "Un Prima e un Dopo di lui". In apertura e in chiusura i due più clamorosi capolavori: della perfezione melodica eterna e rarefatta di "Suzanne" che lo dico a fare, e altrettanto perfetta è "One of Us Cannot Be Wrong". Ogni canzone ha tantissimo da dire, le liriche di un grande poeta della seconda metà del XX secolo ("The Stranger Song", per dirne una), la bellezza superba delle melodie ("Sisters of Mercy" per dirne un'altra, tanto sono intercambiabili nel discorso), essenziali e intoccabili così come sono; i piccoli accorgimenti negli arrangiamenti (i controcanti della voce femminile di Nancy Priddy, l'arrangiamento più corposo del solito in "So Long, Marianne" con gli strumenti che entrano uno dopo l'altro, in un gioco di aggiunte sempre discreto e mai sovrabbondante).
  • CosmicJocker
    10 gen 19
    Eh vabbè..dischetto discreto (e per discreto intendo sublime)...da quanto non lo riascolto..tanto, troppo tempo..
  • hjhhjij
    10 gen 19
    Idem. Infatti anche Leonard è entrato nella lista ascolti di questi giorni, ho già in caldo "Songs From the Room" quasi altrettanto grande.
  • hellraiser
    11 gen 19
    Uno dei più grandi dischi di sempre, masterpiece. Sembra un best of