Hardin fa un passo in avanti rispetto al primo disco (che contiene comunque canzoni bellissime). In questo secondo capitolo c'è meno blues e più un folk tenuamente jazzato che forse ispirò il Tim Buckley di "Happy Sad" e "Blue Afternoon". È il suo migliore in studio, visto che il terzo è un live (e che live...) e visto che dopo questa piccola fase d'oro della sua carriera (riconducibile al 1966-1968) inizia un grave declino che culminerà nei dischi di sole cover del decennio successivo (con quella "Shiloh Town" - riesumata da Mark Lanegan in "I'll Take Care of You" - come unico suo brano di rilievo).
Voto= 4,5
- Bèl (00)
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