Bob Dylan: Infidels
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Prodotto da Mark Knopfler e Dylan stesso, Infidels è visto come il suo ritorno alla musica laica.

Ingaggiato Knopfler, assemblarono velocemente un gruppo di musicisti per l'album, Mick Taylor, ex chitarrista dei Blues Breakers e dei Rolling Stones, celebre per le sue improvvisazioni chitarristiche fluide, melodiche e venate di blues.

Poi Knopfler suggerì Alan Clark, tastierista e il tecnico del suono Neil Dorfsman. S
Dylan invitò Robbie Shakespeare e Sly Dunbar come sezione ritmica.
Bob Dylan: Love And Theft
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L'album continua il periodo di rinascita artistica di Dylan iniziato nel 1997 con il disco "Time Out of Mind", e ricevette recensioni ancora più entusiaste da parte di quasi tutta la critica musicale.

È il primo lavoro prodotto dallo stesso Bob Dylan utilizzando lo pseudonimo "Jack Frost" che in seguito utilizzerà anche per i dischi seguenti.
Bob Dylan: Modern Times
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L'album prosegue la tendenza verso il blues, rockabilly e vecchie ballate che hanno caratterizzato i due album precedenti, "Time Out of Mind" e "Love and Theft".

Insieme al successo, l'album ha suscitato un vespaio sull'utilizzo inaccreditato di ritornelli e arrangiamenti di vecchie canzoni, e di molti versi tratti dalle opere del poeta Henry Timrod.
Bob Dylan: Pat Garrett & Billy The Kid
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Soundtrack del film omonimo, nella pellicola fu coinvolto Bob Dylan, dapprima per scrivere la colonna sonora iniziale del film; scrisse poi l'intera colonna sonora ed ebbe anche una parte come attore.

All'epoca Sam Peckinpah (il regista) non conosceva Dylan ma quando lo sentì cantare ne rimase profondamente colpito;
uno dei pezzi della colonna sonora del film è "Knockin' on Heaven's Door" che sarebbe divenuto un classico della musica rock ripreso da molti artisti nel tempo.
  • IlConte
    9 set 17
    La mia versione di Knocking del cuore. Dovrebbe durare solo il quadruplo almeno...
Bob Dylan: Time Out Of Mind
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Quest'album ha un'atmosfera particolare grazie anche al produttore e collaboratore Daniel Lanois alla chitarra, chitarra-mandolino, Firebird, Martin 0018, Gretsch, chitarra ritmica, chitarra solista, con un lavoro innovativo nel posizionamento dei microfoni e nel missaggio.
Bob Dylan: Desire
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I testi furono scritti in collaborazione con Jacques Levy (1935-2004), eccetto One More Cup of Coffee (Valley Below) e Sara, brano che Dylan dedicò alla moglie, Sara Lownds, in un estremo tentativo di riconciliazione in un momento in cui il loro matrimonio era in profonda crisi.

Due canzoni presenti nell'album destarono molte critiche: Joey, che racconta la vita del gangster Joseph "Crazy Joe" Gallo, facendo di lui una figura romantica, e Hurricane, sul pugile Rubin "Hurricane" Carter, accusato ingiustamente di omicidio, che in quel momento si trovava ancora in carcere. (cit.wiki)
Bob Dylan: Blues, ballate e canzoni
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Questo libro del 1972, con l'introduzione dell'esperta di letteratura americana Fernanda Pivano, è il ritratto di un "profeta", di un poeta ma è soprattutto l'autobiografia di un uomo che canta le problematiche del suo tempo e la sua personale solitudine.

La raccolta esce nei giorni caldi della contestazione giovanile e contiene i testi più famosi e significativi del maggior cantautore dei nostri tempi.
  • Stanlio
    9 set 17
    "Preferirei costruire impugnature per armoniche piuttosto che discutere di antropologia azteca, letteratura inglese, o storia delle nazioni unite…
    non vorrei essere Bach, Mozart, Tolstoy, Joe hill, Gertrude Stein o James dean…
    sono tutti morti , i grandi libri sono stati scritti, i grandi detti sono stati pronunciati!

    Voglio solo mostrarvi un’immagine di quello che succede qui qualche volta, anche se io stesso non capisco bene che cosa stia succedendo…
    le mie poesie sono scritte in un ritmo di distorsione non poetica, divise da orecchie forate, finte ciglia, sottratte da gente che costantemente si tortura a vicenda…
    una canzone è qualcosa che può camminare da sola, una poesia è un uomo nudo...
    qualcuno dice che io sono un poeta."
    Bob Dylan
Bob Dylan: Street Legal
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Il disco fu un deciso cambio di rotta musicale per Dylan, che utilizzò arrangiamenti maggiormente pop-rock, si avvalse della collaborazione di un nutrito gruppo di coriste, e virò decisamente verso la black music.

Sin dal titolo, Street Legal è una dichiarazione di intenti: le "street illegal" erano negli anni cinquanta, delle macchinette per il gioco d'azzardo, ma lo "street legal", nel linguaggio di strada, stava a significare un "tipo giusto", un "figo", un "dritto".

Inoltre "Street legal" sono anche i motori delle macchine truccati per avere prestazioni migliori, che, dopo aver superato il controllo della sicurezza stradale, diventano leciti e legali. (cit. wiki)
Hant'a lavora da trentacinque anni a una pressa compattatrice di carta.
Svolgendo il suo lavoro, ogni tanto raccoglie libri scartati e pronti per essere distrutti e li accumula nella propria abitazione. Hant'a diventa così "istruito contro la sua volontà": conosce e impara i pensieri di Hegel, Nietzsche, Kant e di altri scrittori importanti.
Hant'a vive in un continuo stato di ubriachezza, dovuto alle numerose birre che beve durante il lavoro.
L'apertura di una nuova pressa, tecnologicamente più avanzata, provoca a Hant'a una sorta di estraniamento e di malessere che lo avvicina al suicidio.
Bret Easton Ellis: Acqua dal sole
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- Tredici racconti che ci immergono nella Los Angeles degli anni Ottanta, istantanee di un mondo troppo patinato per essere vero, eppure troppo riconoscibile per essere falso.

- Figli ricchi e viziati di genitori mai cresciuti, rockstar invasate in tour mondiale, star della televisione effimere e vacue, amori impossibili vissuti allo zoo, vampiri che guidano la Porsche, malviventi maldestri e apatici ma non per questo meno crudeli, ragazzi morti in un incidente stradale o ragazze che stanno per morire di cancro, questi ritratti spettrali, ricostruiscono una umanità assediata dall'indifferenza, tra droghe, sesso e abusi a non finire, una commedia umana degli orrori, fra dialoghi indimenticabili e una descrizione spietata della disgregazione sociale attorno a cui emerge un'intera generazione, risucchiata dal crollo di tutti i valori. (da einaudi.it)
Bret Easton Ellis: Le regole dell'attrazione
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«Ellis, sia detto senza delirio, è bravissimo». - Pier Vittorio Tondelli -
«Questo libro, torbido, ma non morboso, fa pensare a quanta disperazione si possa nascondere dietro la facciata di giovani privilegiati nella condizione economica, nella prestanza fisica, nel prestigio sociale, ma privi di passioni, di sogni, in un mondo troppo cinico, troppo freddo, troppo insensato». - Fernanda Pivano -
«Che direbbero i miei se sapessero che qui non faccio altro che bere e scopare? Mi disconoscerebbero? E i soldi, me li passerebbero lo stesso?»
Gli studenti che frequentano l'esclusiva università di Camden, nel New Hampshire, oltre a osservare quelle «regole dell'attrazione» che governano i vari rapporti tra i sessi, soprattutto bevono, si fanno, si stravolgono. E con qualsiasi cosa riescano a rimediare: birra calda e sgasata, whiskey, anfetamine, coca, Ecstasy, metedrina... (einaudi.it)
Bret Easton Ellis: American Psycho
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«Un romanzo insieme terribile e comico. Un viaggio senza ritorno nella follia». - Giuseppe Culicchia -

Patrick Bateman è giovane, bello, ricco. Vive a New York, lavora a Wall Street e trascorre con gli amici folli notti a base di sesso, alcol e cocaina nei locali piú esclusivi di Manhattan.
Secondo Evelyn Richards, la sua giovane, bella e ricca fidanzata, Patrick è «il ragazzo della porta accanto».
In realtà la sua vita è scandita da ritmi incalzanti e deliranti, da inconfessabili ossessioni.
Inoltre, quando le tenebre scendono sulla città, Patrick si trasforma in un mostro omicida, in un torturatore freddo, metodico, spietato.
Al punto da incarnare l'orrore. (einaudi.it)
Bruce Chatwin: Che ci faccio qui?
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In questo libro Bruce Chatwin raccolse, negli ultimi mesi prima della morte, quei pezzi dispersi della sua opera che avevano segnato altrettante tappe di una sola avventura, di tutta una vita intensa come «un viaggio da fare a piedi». (da Adelphi)
Bruce Chatwin: Utz
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la vita solitaria e maniacale di Utz diventerà una partita contro quel nemico, la cui posta è la collezione stessa, un esercito muto di esseri che va sottratto ai brutali polpastrelli di ogni autorità... (cit. Adelphi)
Bruce Chatwin: Le Vie dei Canti
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Racconta incontri e avventure picaresche nel profondo dell’Australia.
Ed è un percorso di idee, una musica di idee che muove tutta da un interrogativo:
perché l’uomo, fin dalle origini, ha sentito un impulso irresistibile a spostarsi, a migrare?
(da Adelphi)
Bruce Chatwin: Il viceré di Ouidah
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Più di un secolo dopo la morte di un celebre negriero, Dom Francisco da Silva, i suoi numerosi discendenti si riuniscono a Ouidah, nel Dahomey, «per onorare la sua memoria con una messa di requiem e un pranzo».
Sono una folla variegata di poveri e di ricchi, che hanno un rimpianto in comune: l’epoca della tratta degli schiavi, «perduta età dell’oro in cui la loro famiglia era stata ricca, famosa e bianca... (da Adelphi)
Bruce Chatwin: In Patagonia
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Dopo l’ultima guerra, alcuni ragazzi inglesi, fra cui l’autore di questo libro, chini sulle carte geografiche, cercavano l’unico luogo giusto per sfuggire alla prossima distruzione nucleare. Scelsero la Patagonia.
E proprio in Patagonia si sarebbe spinto Bruce Chatwin, non già per salvarsi da una catastrofe, ma sulle tracce di un mostro preistorico e di un parente navigatore.
Li trovò entrambi – e insieme scoprì ancora una volta l’incanto del viaggiare... (da Adelphi)
Bruce Chatwin: Sulla collina nera
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Questo romanzo è la storia della lunga vita di due gemelli identici. Lewis e Benjamin Jones per ottant’anni mangiano lo stesso cibo, indossano gli stessi vestiti, dormono nello stesso letto, roteano l’ascia con lo stesso gesto.
Vivono in una fattoria chiamata «La Visione», posta sulla linea che separa il Galles dall’Inghilterra, in una natura aspra e scarsamente abitata.
Se osservata da vicino, la loro esistenza è folta di avvenimenti, spesso crudeli e violenti, ma tutto si svolge entro un raggio di dieci miglia dalla fattoria.
(cit. Adelphi)
Bruce Chatwin: Anatomia dell’irrequietezza
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Sono racconti brevi, storie e schizzi di viaggio (dall’amata Patagonia alla Toscana, dall’Africa a Capri), ritratti (Konrad Lorenz, Axel Munthe, Curzio Malaparte)... di pagina in pagina attraverso scritti che abbracciano vent’anni di una vita breve, intensa, errabonda... di un Chatwin che è stato esperto d’arte e archeologo, giornalista, esploratore e narratore. (cit. Adelphi)
Bruce Chatwin: L’occhio assoluto
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Le immagini che compaiono in questo libro furono colte in Patagonia e in Mauritania, in Australia e nell’Afghanistan, nel Mali e in Nepal, ma spesso il luogo di origine e l’occasione rimangono indecifrabili, come se la pura accidentalità del viaggiare fosse servita a far emergere ogni volta, in un labile momento, la piena singolarità di un frammento di ciò che è, senza altri attributi, e al tempo stesso il muto stupore dell’occhio che lo coglie. (cit. Adelphi)
Melville usò l’aggettivo «patagonia» per indicare qualcosa di totalmente esotico, mostruoso e pericolosamente attraente. Un’attrazione che agì anche sul giovane Bruce Chatwin.

Sia Chatwin sia Theroux appartengono a quella stirpe di viaggiatori che «un’associazione o un riferimento letterario possono entusiasmare quanto una pianta o un animale raro». (da Adelphi)
Bruce Hornsby and the Range: The Way It Is
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Di questo ootimo album esiste l'altrettanto ottima recenzia di silvietto qui sul DeBasio scritta il 5 febbraio 2016 nel tardo pomeriggio...