- una vecchia famiglia, i Sanna Carboni, di notai agiati, rappresentanti di un’autorità che appartiene, in tutti i sensi, a un altro mondo. Il giorno del giudizio segue la storia di questa famiglia tra la fine del secolo scorso e i primi decenni del nostro: e, insieme a essa, di tutto il paese di Nuoro, dai notabili alle «donne ricche e pallide che sognavano e intristivano nella clausura», dai pastori ai banditi, agli oziosi del Corso, ai preti, ai vagabondi, alle prostitute... (cit. Adelphi)
Samuel Beckett: Aspettando Godot
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Si ha l'impressione che Beckett, a casa sua, stia ridendo malignamente alle nostre spalle, mentre con una semplice intervista alla televisione potrebbe chiarire ogni cosa.
Diremmo subito che, a nostro parere, pretendere a tutti i costi questo "sesamo apriti" non ha senso. Stabilire se Godot è Dio, la Felicità, o altro, ha poca importanza; vedere se in Vladimiro ed Estragone la piccola borghesia che se ne lava le mani, mentre Pozzo, il capitalista, sfrutta bestialmente Lucky, il proletariato, è perfettamente legittimo, ma altrettanto legittima è la "chiave" cristiana, per cui tutto, dall'albero che si trova sulla scena, e che dovrebbe rappresentare la Croce, alla barba bianca di Godot, si può spiegare Vangelo alla mano... (Carlo Fruttero)
Samuel Beckett: Finale di partita
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Finale di partita è il maggior lavoro teatrale di Beckett, il testo più importante della sua produzione drammatica e uno dei più significativi di tutta la sua opera.
(Dalla Nota introduttiva di Paolo Bertinetti)
- Krapp è un "vecchio sfatto" seduto a un tavolo su cui troneggiano un registratore e le scatole contenenti le bobine che ha registrato nel corso degli anni.

- Krapp è uno scrittore, ma non affida alla pagina le sue riflessioni e i suoi ricordi, bensì li consegna alla nuova macchina.
Questo personaggio emblematico dell'era dei mass-media non ha piu bisogno di ricercare il tempo perduto.
Tutto è stato registrato e catalogato.

(Dalla Nota introduttiva di Paolo Bertinetti)
Samuel Beckett: Watt
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Scritto durante la guerra, in un paesino delle Alpi dove Beckett si era rifugiato per sfuggire alla Gestapo, Watt, è stato notato, si comporta con l'inconoscibile casa del signor Knott (e con il mutevole, silenzioso, intangibile signor Knott) come un positivista logico che, con le sue brave griglie di pensiero, sbatte il muso contro la mutevolezza dell'essere.
Ma la sua paradossale volontà logocentrita, nella generale assenza di motivazioni per ogni accadimento, per ogni scelta apparente, per ogni attimo di vita, si trasformerà ben presto in un'autentica «cognizione del dolore». (cit. Einaudi)
Samuel Beckett: Molloy
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
- Molloy è un vecchio privo di entrambe le gambe.
Si trova nella casa della madre morta e racconta la propria inutile odissea per raggiungerla.
Divaga, dice palesi falsità.
È privo di memoria, ma la cosa non ha importanza: ciò che conta è non smettere di raccontare perché nel raccontare sta l'unica probabilità di essere vivo.
- È un fatto che il racconto di Molloy è asperso di momenti umoristici che nascono proprio dall'irrisione di principi filosofici e ideologici di grande rilievo per la nostra cultura; ma anche dall'irrisione di topoi basilari della letteratura occidentale, come quello dell'amore romantico. (Dalla postfazione di Paolo Bertinetti)
Samuel Beckett: Murphy
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
- La trama riguarda l'eponimo “solipsista depresso” Murphy che, incitato a trovare un impiego dalla sua amante Celia Kelly, inizia a lavorare come infermiere alla Magdalen Mental Mercyseat e scopre che la pazzia dei pazienti è un'attraente alternativa all'esistenza cosciente.
- Murphy è un esempio del grande interesse di Beckett per le possibilità artistiche e metaforiche degli scacchi.
- Tra i pensatori che influenzano il dibattito mente-corpo di Murphy ci sono Spinoza, Cartesio... (cit. wiki)
Sándor Márai: La recita di Bolzano
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
«Un gentiluomo di Venezia!»: così si presenta alla Locanda del Cervo, con gli abiti a brandelli e macchiati di sangue, non avendo con sé altro bagaglio che il suo pugnale e la sua tracotanza, quel famigerato avventuriero in cui i lettori riconosceranno senza esitazione Giacomo Casanova.
Ma perché, ora che dopo la rocambolesca fuga dai Piombi potrebbe riprendere la sua esistenza libertina in giro per le corti d’Europa, dove i potenti sono pronti ad aprirgli le porte dei loro palazzi e le donne più belle ad accoglierlo nelle loro alcove, perché proprio ora Giacomo si trattiene così a lungo a Bolzano, in questa città tanto «seria e virtuosa», «ordinata e piena di buon senso», e quindi a lui «maledettamente estranea»? (da Adelphi)
Sándor Márai: L’eredità di Eszter
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
- «Nella vita esiste una specie di regola invisibile per cui ciò che si è iniziato un giorno prima o poi lo si deve portare a termine».

- Solo Márai può gareggiare con se stesso – e qui, ancora una volta, ci racconta una storia che stringe la nostra mente in una morsa, fino allo scoccare dell’ultima parola. (cit. Adelphi)
Sándor Márai: Le braci
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Dopo quarantun anni, due uomini, che da giovani sono stati inseparabili (una di quelle amicizie maschili non meno intense del rapporto fra due gemelli monozigoti), tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi.
Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà.
Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento.
Null’altro contava, per loro. Perché?
Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare: «una forza che brucia il tessuto della vita come una radiazione maligna, ma al tempo stesso dà calore alla vita e la mantiene in tensione».
Tutto converge verso un «duello senza spade» – e ben più crudele. (da Adelphi)
Sandrone Dazieri: La cura del gorilla
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Sempre in piedi come un Bruce Willis della Bassa lombarda, Sandrone Dazieri detto Gorilla si ritrova, per pura cavalleria e pura cocciutaggine, a dare e prendere botte da orbi in una vorticosa girandola di albanesi trucidati, balordi omicidi, fantastici fantaeditori un po' pellari minacciati di morte, maliarde dark ladies dell'Est, post-autonomi torinesi in piena azione e monsignori caritatevoli. (einaudi.it)
Sandrone Dazieri: Attenti al gorilla
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Sandrone Dazieri, ex leoncavallino ed ex investigatore privato, è stato assunto per occuparsi del servizio di sicurezza a una festa.
Apparentemente, un lavoro semplice e miserabile come al solito, soldi facili senza fatica.
Peccato che nel mezzo del ricevimento la figlia del padrone di casa fugga e venga ritrovata, poco dopo, brutalmente uccisa.
(ibs.it)
Santana: Abraxas
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Un mix di salsa, blues, rock and roll, jazz ed altre influenze che lo hanno reso un classico. (cit. wiki)

Il titolo dell'album deriva da questa citazione del libro "Demian" di Herman Hesse:

Eravamo di fronte a lui e cominciammo a gelare dentro per lo sforzo.

Abbiamo interrogato il dipinto, lo abbiamo vituperato, fatto l'amore con lui, pregato: lo abbiamo chiamato madre, lo abbiamo chiamato puttana e sgualdrina, lo abbiamo chiamato nostro amato, lo abbiamo chiamato Abraxas...
  • Ilmoralista
    8 set 17
    ora anche i dischi di satana vi ascoltate, ragazzo pentiti finchè sei in tempo, ricorda "Il Demonio è il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza"
  • Stanlio
    8 set 17
    Sarà fatto paparino o sono fatto chissà, chi vivrà vedrà.

    Per quanto riguarda l'esorcistuo ripassati questo "The Exorciccio"
Santana: Supernatural
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'album ha segnato la rinascita commerciale del chitarrista Carlos Santana ed è il disco più venduto di sempre da un'artista ispanico.
Santana: Caravanserai
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Quest'album si distacca molto dal primordiale ritmo dei Santana, che mescolava salsa, rock e jazz ed è caratterizzato da tanti passaggi strumentali che prevalgono sui brani cantati.

Caravanserai è il primo di una serie di album dei Santana noti per la sempre più crescente complessità musicale e segna il passaggio dal rock dei primi tre album ad un sound molto più jazz.
Santana: Oye como va / Samba pa ti
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Ormai inservibile, l'ho consumato...
Sigmund Freud: L'interpretazione dei sogni
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Tutto l'incipit della "Traumdeutung", titolo con il quale è molto spesso citata l'opera, è volto a documentare come il desiderio di riuscire a cogliere il significato misterioso dei sogni non è una novità di cui la psicoanalisi ha il merito, ma che questa esigenza è connaturata alla specie allorché raggiunge un certo grado di civilizzazione.
Infatti l'attitudine a mettere in chiaro il senso oscuro dei sogni affonda nella più lontana antichità (a partire dall'attività degli interpreti di sogni dei Templi di Esculapio nella Grecia arcaica, e degli oniromanti in tutto il vicino Oriente antico, come riportato anche dalla Bibbia - cfr. l'episodio di Giuseppe e del "Sogno del Faraone"; e a partire dall'opera del II secolo d.C. di Artemidoro di Daldi "Interpretazione dei Sogni"). -cit. Wikipedia-
- L'opera analizza e descrive gli atti mancati e le cosiddette azioni sintomatiche e casuali, che differiscono dagli atti mancati per l'assenza del pretesto costituito da un'intenzione cosciente, raffrontandoli con i sintomi e le manifestazioni tipiche dei soggetti affetti da nevrosi.
- Freud dedica l'ultimo capitolo dell'opera alla credenza nel caso e alla superstizione, affermando che alla loro base vi è un meccanismo di proiezione indirizzata verso un dato accadimento nel mondo esterno. L'autore esprime un'analogia tra il comportamento superstizioso e quello paranoico. (da wiki)
Sigmund Freud: Totem e tabù
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"Totem e tabù: somiglianze tra vita mentale dei selvaggi e dei nevrotici" è un libro pubblicato nel 1913.
Si tratta di una collezione di quattro saggi pubblicati originariamente sulla rivista Imago (1912-13) utilizzando l'applicazione della psicoanalisi nei campi dell'archeologia, dell'antropologia, e nello studio della religione.

I quattro saggi sono intitolati:
- L'orrore dell'incesto
- Il tabù e l'ambivalenza emotiva
- Animismo, magia e onnipotenza dei pensieri
- Il ritorno del totemismo nei bambini
(da wiki)
Silvia Ballestra: La guerra degli Antò
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Montesilvano, provincia di Pescara, ottobre 1990.
Quattro giovani punk cercano di lottare contro il tran tran della vita di provincia.
Antò detto Lu Purk vuole fuggire e decide di andare a studiare a Bologna, ma le lezioni non lo appassionano, cosí parte per Amsterdam.
Lo raggiungerà Antò Lu Zorru che ricevuta la cartolina militare che lo destina in Irak, dove è in corso la guerra del Golfo, decide di disertare.
Ad Amsterdam riescono a combinarne di tutti i colori fino a che la polizia li rispedisce in Italia. (Einaudi)
Silvia Ballestra: Compleanno dell'Iguana
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l libro è composto di un racconto lungo (o romanzo breve) La via per Berlino e altri cinque racconti.
Le prime tre storie condividono lo stesso ambiente e gli stessi riferimenti.
I protagonisti sono i giovani della provincia pescarese, disadattati a vivere in una realtà provinciale piccolo-borghese, chiusa e priva di stimoli, nella quale sentirsi ai margini diventa virtù di un diverso codice morale.
Un codice che nasce spontaneamente da un istinto d'opposizione e di distruzione, che trova le sue radici nel punk inglese degli anni '70. (cit. italialibri.net)
Silvia Ballestra: Gli Orsi
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Raccolta di racconti sulla sottocultura giovanile, fra punk di provincia e universitari ribelli.
(Feltrinelli)
Silvia Ballestra: Nina
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Una storia d’amore semplice.
Nina e Bruno si conoscono per caso in un negozio di dischi.
Lei ha 20 anni e frequenta l’Università a Bologna, lui è giornalista nella redazione di un quotidiano della stessa città.
Una settimana più tardi inizia la loro vita insieme.
Ai momenti di serenità si accompagnano quelli dove l’esistenza sembra costringere all’improvviso i due giovani a scelte complicate, a bruschi cambiamenti di rotta... (Rizzoli)
Silvia Ballestra: Il Compagno di mezzanotte
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Il romanzo si svolge nell'arco di una notte ed è l'ultimo atto del trittico che comprende "La giovinezza della signorina N.N." e "Nina".
E' ormai tardi quando Nina, seduta in un bar della sua piccola città, incontra una vecchia amica a cui affidare il racconto della storia di un'amicizia a tre che si conclude nello spazio esiguo di un'estate alla fine del liceo.
Questo romanzo è una dinamica, vivida rivisitazione in chiave attuale dei temi dell'adolescenza e dell'amicizia, in questo caso un'amicizia al femminile tra Nina, Nora e Sonia. (da ibs.it)
Soma Morgenstern: Fuga e fine di Joseph Roth
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Vediamo evocate l’infanzia e l’adolescenza di Roth, i suoi amori e le frequentazioni femminili, le discussioni al caffè con Stefan Zweig, Kesten, Musil, l’apprendistato da alcolista, l’idiosincrasia per psichiatri e psicologi, gli anni parigini dissoluti e distruttivi, l’irrompere del delirio e delle sconnessioni mentali.
(cit. Adelphi)
Søren Kierkegaard: Aut - Aut
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Enten - Eller (in danese) descrive due stadi del cammino della vita, uno edonistico, improntato sulla vita mondana, sul piacere, sull'indifferenza nei confronti dei principî e dei valori morali, l'altro basato sul dovere etico e sulla responsabilità, con la conseguente rinuncia dei beni materiali per intraprendere una via religiosa (nel senso dell'espressione latina "religare"), cioè riunire i frammenti dell'esistere.