Victor Hugo: I miserabili
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Questo è un romanzo storico/sociale, venne pubblicato nel 1862 ed è suddiviso in 48 libri, considerato uno dei romanzi cardine del XIX secolo europeo, fu fra i più popolari e letti della sua epoca.
Victor Hugo: L'uomo che ride
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Parti del romanzo descrivono l'opulenza e il parassitismo della nobiltà, in contrasto con la povertà in cui versa il popolo.
In particolare Hugo si sofferma sul fatto che i nobili inglesi siano definiti lord che nella lingua inglese significa oltre che padrone, anche "Signore" in senso religioso, "Dio".
E in effetti i sudditi nella lingua inglese vengono definiti anche subjects, cioè "sottomessi", ma anche in senso lato "cittadini", "persone".

Il protagonista è a sua volta un nobile, figlio di un nobile severamente punito per essere stato "democratico" e "repubblicano", quindi vicino al popolo sofferente.
L'autore porta a conoscenza del pubblico la lotta avvenuta nella realtà fra nobili di elevata caratura morale vicini alle persone e al popolo e nobili conservatori che in quel periodo storico opprimevano la popolazione per godere di enormi privilegi. (cit. wiki)
Vincenzo Cerami: Un borghese piccolo piccolo
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Il romanzo racconta di un impiegato ministeriale, prossimo ad andare in pensione.
Un anno dopo è stato tratto il film omonimo diretto da Mario Monicelli con Alberto Sordi nella parte del protagonista.
Vincenzo Cerami: Ragazzo di vetro
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Il ragazzo di vetro è Stefano, studente di liceo, che la lente di Cerami ferma sulla soglia dell'età adulta.
Egli si muove tra le sabbie mobili di sensazioni in conflitto fra loro, che esplodono e si annullano di continuo.
La sua paura del nulla è simile, ma di segno contrario, a quella sperimentata da Aschenbach nella «Morte a Venezia», il libro che Stefano apre come un breviario nelle giornate oziose di una vacanza estiva.
Lo domina un'ansia di assoluto, un bisogno furente di buttare all'aria, di cancellare ciò che è pallido e mediocre.
(da ibs.it)
Vincenzo Cerami: Johnny Stecchino
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E' il romanzo scritto da Roberto Benigni e Vincenzo Cerami dalla sceneggiatura del film omonimo, diretto da Benigni, ed uscito nelle sale nel 1991 poco prima della pubblicazione del libro.
Vincenzo Cerami è narratore, sceneggiatore, librettista, drammaturgo: chi meglio di lui può aprire ai lettori le porte del laboratorio creativo dello scrittore e svelarne meccanismi, trucchi, espedienti?
In queste pagine, già di grande successo, l'autore spiega le leggi nascoste che producono la naturalezza del racconto, le tecniche per costruire dialoghi convincenti, gli effetti che si possono ottenere scegliendo di narrare in prima o terza persona etc.
Oltre ai capitoli già editi su come scrivere romanzi, racconti e sceneggiature cinematografiche... (cit. ibs.it)
Vincenzo Cerami: Fantasmi
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«È un libro questo che induce a sfogliare le pagine all'indietro e non in avanti.
Non si sfogliano velocemente le pagine per sapere come vada a finire, ma quelle che si sono appena lette, perché non c'è una sola storia ma tante storie...
Solo alla fine si scopre che la storia è una sola, con i ritmi di una sonata in quattro movimenti»

- Umberto Eco -
Vladimir Nabokov: La difesa di Lužin
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La difesa di Lužin, primo capolavoro di Nabokov, è la storia di un conflitto insanabile tra genio e normalità, volontà e predestinazione, ragionevole esistere quotidiano e leggi del Fato, geloso delle prerogative che gli competono.
Ed è anche – lo rivela già il titolo, che allude a un’immaginaria mossa inventata dal protagonista – una storia di scacchi.
(da Adelphi)
Vladimir Nabokov: Pnin
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Nella carrozza semideserta di un treno che corre attraverso la campagna siede un uomo dalla grande testa calva, forte di torace e con un paio di gambette sottili su cui ricadono i calzini allentati di lana scarlatta a losanghe lilla.
Il passeggero solitario altri non è che il professor Timofej Pavlovic Pnin, esule negli Stati Uniti e titolare di un corso di lingua russa all’Università di Waindell, in viaggio per recarsi a tenere una conferenza presso il circolo femminile di un’altra località della sterminata provincia americana. (da Adelphi)
Vladimir Nabokov: Re, donna, fante
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Nabokov seziona e riassume tre figure e tre gradi della coscienza, tre stadi della percezione di sé e degli altri: dal malessere profondo e ottundente alla gretta volgarità con il suo lessico primitivo, fino a un intreccio più sottile di aspettative e delusioni. (da Adelphi)
Vladimir Nabokov: Intransigenze
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Nabokov aborriva le interviste. Eppure, soprattutto quando diventò una celebrità, dovette subirne alcune.
Ma il lavoro di quei malcapitati giornalisti si trasformava in puro pretesto per una strepitosa reinvenzione con cui egli si proponeva innanzitutto di cancellare «ogni traccia di spontaneità, ogni parvenza di effettiva conversazione». (da Adelphi)
Vladimir Nabokov: Lolita
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... tale è l’abitudine alla sciocca regola secondo cui ciò che fa chiasso è inevitabilmente sprovvisto di una durevole qualità letteraria, tanta era allora l’ignoranza dell’opera di Nabokov che solo pochi capirono quel che oggi è un’evidenza dinanzi agli occhi di tutti: Lolita è non solo un meraviglioso romanzo, ma uno dei grandi testi della passione che attraversano la nostra storia... (cit. Adelphi)
Vladimir Nabokov: Il dono
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... è il romanzo della letteratura russa, una partitura narrativa dove risuonano, per via di allusioni, deformazioni, ibridazioni, ogni sorta di versi, stilemi, echi di quegli autori che avevano contribuito a comporre la sostanza variegata dello stile nabokoviano; ed è anche la storia della ricerca di un padre... (cit. Adelphi)