Fabrizio De André: Storia di un impiegato
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Tra i 10 migliori dischi italiani di sempre. Non ci son parole per descriverlo, sono 46 minuti di assoluta perfezione, ma non una perfezione uniforme, una perfezione che spazia da brani più trascinanti (Princesa, Dolcenera) a brani più scanzonati (A cumbà, le acciughe fanno il pallone) e soprattutto con brani impeccabili che fan venire la pelle d'oca (Anime Salve, Khorakane, Smisurata preghiera, Disamistade).
  • Alemarcon
    8 nov 20
    Grandissimo disco, ma è più Fossati che De André...
  • Martello
    8 nov 20
    Soprattutto nella title track
Fedez: Baci Perugina
CD Audio Non la voglio
Mamma mia la monnezza!
Francesco De Gregori: Scacchi E Tarocchi
CD Audio Mi manca ★★★★
Riascoltato oggi. Me lo ricordavo peggio. Le perle ci sono, a cominciare proprio da La storia per poi arrivare a Poeti per l'estate, A Pà, Scacchi e tarocchi, Ciao ciao, Tutti salvi. Insomma, un bell'album che merita in toto le sue quattro stelle
  • Mauro82
    12 mag 20
    Il penultimo sussulto del miglior Principe per me..
  • Martello
    12 mag 20
    Idem
  • Martello
    12 mag 20
    Poi il nulla. Si salvano solo Canzoni d'amore e in parte Miramare
  • Mauro82
    12 mag 20
    Non butterei a mare neanche "Amore nel pomeriggio", per quanto mi riguarda il suo massimo capolavoro degli ultimi trent'anni. Gli ultimi quattro, e aggiungerei "Prendere e lasciare" strappano una semplice sufficienza.
Poteva e doveva essere un capolavoro. Purtroppo ne rimane solo un disco testualmente superlativo e musicalmente raccapricciante. Bambini, Miramare e Cose caposlavori, Dobermann, Carne di pappagallo e Vento nel nulla deboli, Pentathlon, Lettera e 300.000.000 di topi nel limbo. Davvero un'occasione mezza sprecata
  • Ditta
    27 ott 20
    I dischi musicalmente raccapriccianti sono altri, martè... questo è sotto la media ma di sicuro non raccapricciante...
  • Martello
    27 ott 20
    Si ok raccapricciante è un po' troppo, ma in episodi come Bambini venite parvulos o Carne di pappagallo gli arrangiamenti li trovo completamente inadatti al pezzo. Non ci posso fare niente, non riesco ad apprezzare gli arrangiamenti soprattutto negli episodi meno ironici
  • Zimmy
    27 ott 20
    Il disco meno bello di De Gregori, il che è tutto dire
  • Martello
    27 ott 20
    No....no....lo trovo superiore solo agli ultimi 3 e a Prendere e lasciare e al pari di Pezzi
  • Zimmy
    27 ott 20
    Pensa che per me Prendere e lasciare è uno dei più belli e anche Pezzi è svariati gradini sopra. Ma con "ultimi tre" quali intendi? (non so se conteggiare anche Vivavoce e il disco su Dylan)
  • Ditta
    27 ott 20
    Per me il meno bello è “Sulla strada”, il che è tutto dire...
  • Ditta
    27 ott 20
    “Prendere e lasciare” ha “Un guanto”, e mi basta e avanza.
  • Martello
    27 ott 20
    Per ultimi 3 intendo Calypsos, Per brevità e Sulla strada. Vivavoce e queo su Dylan non li ho ascoltati
  • Zimmy
    27 ott 20
    Vivavoce non è fondamentale, è quasi una sorta di live in studio (ci sono riarrangiamenti di eccellente qualità, fedeli a quelli che suonava dal vivo in quel periodo, ma sono pur sempre riarrangiamenti). Le cover dylaniane sono ben fatte ma sono un prodotto un po' per amatori, autoreferenziale, più un vezzo d'autore che un disco con qualcosa di particolarmente suo da dire (ma alcune versioni sono assai meritevoli). Per il resto non so, saranno gli arrangiamenti fuori fuoco di cui parli nella definizione, sarà qualche riempitivo di troppo (Carne di pappagallo, Vento dal nulla, anche Trecento milioni di topi la trovo debole assai), ma Miramare resta per me il suo disco complessivamente meno bello (ed ha dentro dei carichi da 90 come Bambini, la title track e Cose, ma anche Pentathlon... per dire su che livelli siamo!). Prendere e lasciare, sarò strano io, ma per me è un fuoco di fila di gran pezzoni (Compagni di viaggio, Un guanto, L'agnello di Dio, Jazz, Zingara, Fine di un killer...) e mi fa strano che non sia un disco così quotato
  • Martello
    27 ott 20
    Degustibus. Sempre preferito del post-Titanic Terra i nessuno e Canzoni d'amore. Ora aspetto le fucilate della @[Ditta] perchè non ho citato Amore nel pomeriggio
  • Ditta
    27 ott 20
    La gogna meriteresti! Del post “Donna cannone” è il migliore!
  • Martello
    27 ott 20
    Lo so, per me però sta dietro a sti due. Del nuovo millennio non c'è dubbio sia il migliore, ma ho preferito piuttosto quelli dell'87 e del 92
  • bohhh
    27 ott 20
    io a de gregori ho sempre preferito altri, ma questo è un ottimo album per me, a parte qualche arrangiamento un po’ troppo sbrodolato. il suo meno convincente per me è scacchi e tarocchi (e comunque ci stanno la storia, a pa, poeti per l’estate....)
  • Martello
    27 ott 20
    Scacchi e tarocchi il peggiore mai...ma mai mai mai. Tra Miramare e Amore nel pomeriggio per me
Francesco De Gregori: Francesco De Gregori
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Capolavoro meraviglioso e scarno. Basterebbe solo Bene per renderlo un album meraviglioso, poi conta il fatto che ci sono anche altri capolavori e pochissime cadute (in realtà solo Arlecchino è un po' sottotono)

P.S: ma solo a me viene in mente la scena di Ecce bombo in cui aspettano l'alba ogni volta che ascolto Finestre di dolore?
Francesco De Gregori: De Gregori
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Se non ci fossero state le ultime tre tracce sarebbe stato un album buono e basta, con pezzi ottimi come Generale, pezzi buoni come Renoir o il 56 e pezzi un po' sempliciotti come Natale. Invece, grazie all'amarezza di La campana, alla gioia di Raggio di sole e le immagini evocative di Due zingari fanno balzare questo album tra i capolavori. Quindi, dopo tutto ciò, invoco te @gino, illuminami
  • Ditta
    19 mag 20
    "Renoir" o "Il 56" mi sembrano anche un bel po' di più di buoni.
  • Martello
    19 mag 20
    Anzi, mi piacciono e non poco. Però credo che siano un gradino sotto ad altri brani tipo La campana o Generale
Francesco De Gregori: Terra di Nessuno
CD Audio Mi manca ★★★★★
L'ultimo album gigante di Franceschello. Basterebbero solo Pilota di guerra, Pane e castagne e I matti per capire di che pasta sia. Aggiungiamo pure Mimì sarà, Il canto delle sirene e Capatàz ed ecco il capolavoro. In teoria sarebbero quattro smerdolini e mezzo ma arrotondo per eccesso con glaudio immenso
Per me uno dei live migliori del Degre. L'inedito credo sia la prima canzone che ho ascoltato di lui e una di quelle che ho più adorato. E i pezzi scelti sono anche stati rimaneggiati in modo favoloso(seppur con una presenza troppo marcata dei pezzi di Canzoni d'amore)
Francesco Guccini: Via Paolo Fabbri 43
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il disco che mi ha despresso... #caposlavoro assoluto. L'avvelenata e la titletrack quelle a cui son più legato, Canzone di notte n2, Piccola storia ignobile e Canzone quasi d'amore pezzoni. Ma Il pensionato, con quel finale in subbuglio...cristo
  • musicanidi
    28 ago 20
    Il pensionato è fra i miei dieci pezzi preferiti della musica italiana...è una canzone, un quadro d’arte povera, un trattato sociologico, una poesia, una tristezza cosmica, è l’odore di roba da mangiare....è una lezione di vita (l’ascolto almeno una volta a settimana).
  • Martello
    28 ago 20
    Io non ce la farei mai ad ascoltarla una volta a settimana, mi impiccherei sennò...non perchè sia brutta, ma perchè dice troppa e cruda verità e averla così a portata di mano mi manda in paranoia.
Francesco Guccini: Amerigo
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Un lavoro tra alti altissimi e bassi sopportabili. Amerigo e Eskimo sono i due gioielli, rimangono a un gradino sotto 100 Pennsylvania ave e Le cinque anatre. Libera nos domine ci sta ed è profonda ma passa quasi in secondo piano...Mondo nuovo ha buoni spunti ma per melodie è decisamente mediocre (il ritornello mi dà terribilmente fastidio). Insomma, non il meglio ma neanche il peggio. Ho finito di sentire questi che ho in casa. Chiedo consigli con quale album del Guccio proseguire.
  • Zimmy
    28 ago 20
    Proseguire, col Maestrone, è d'uopo. Darei volentieri un mio parere se sapessi quali sono gli altri che hai
  • Martello
    28 ago 20
    Via Paolo Fabbri e Metropolis. Dovrei avere anche Stagioni in eredità, ma non so dove sia
  • Martello
    28 ago 20
    E comunque mai ascoltato
  • Ditta
    28 ago 20
    "Radici" Marte, RADICI!!!
  • Martello
    28 ago 20
    Si denoto leggermente che sia un album colossal. Lo ascolterò assolutamente ma su formato fisico, che in digitale è come mangiare la peperonata su facebook...
  • Zimmy
    29 ago 20
    "Radici" è il suo grande classico, il tipico disco-chiave di un artista, quello che vale una carriera. Non saprei dire se sia anche il suo migliore, ma se dici Guccini dici "Radici", c'è poco da fare. Parlando del resto, tutta la sequenza che va da "Signora Bovary" a "D'amore di morte e di altre sciocchezze" è degna di un ascolto attento (in mezzo tra questi due ci sono "Quello che non" e "Parnassius Guccini", per me due vere perle). Restando invece negli anni '70, rimangono "Opera buffa" che è un irresistibile divertissement puramente umoristico e direi anzi cabarettistico, e poi naturalmente "Stanze di vita quotidiana" che è il suo disco più ostico e difficile (quello, per intenderci, che gli costò l'impietosa stroncatura di Bertoncelli da cui derivò la risposta piccata de "L'avvelenata") ma non per questo meno valido, fatto di brani lunghi, verbosi, testualmente impegnativi e concettualmente opprimenti, non proprio un ascolto leggero o facilmente digeribile ma che sa ripagare dell'impegno speso. I primi dischi e gli ultimi, pur belli (parliamo di un artista del tutto privo di cadute di stile o passi falsi), a mio gusto personale li metto un gradino sotto
  • Martello
    29 ago 20
    Perfetto...avevo già intravisto in un negozio Stanze, Opera buffa e Signora Bovary, sicuramente li prenderò...su Guccini Folk beat sapete dirmi qualcosa?
  • Martello
    29 ago 20
    Su Guccini E Folk beat
  • Zimmy
    29 ago 20
    "Guccini", di per sé un bel disco, tende a passare un po' inosservato tra le opere maggiori che lo circondano: molto simile al precedente "Metropolis" per stile e arrangiamenti, si fa ricordare soprattutto per un brano capolavoro che è "Autogrill", la traccia di apertura. "Folk beat", opera prima realizzata con due soldi, una chitarra e poco altro, è piuttosto acerbo ma contiene tantissimi futuri classici del suo repertorio (Auschwitz, Canzone per un'amica, Noi non ci saremo). Insomma col Guccio come peschi, peschi bene
  • Martello
    29 ago 20
    👍...passo subito con Stagioni che è a portata di mano, poi verranno Bovary, Stanze, Opera e Radici
Francesco Guccini: Metropolis
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Oh, degli arrangiamenti più strutturati non fanno male ai testi del Guccio. Questo per me è un gran disco, arrangiato bene e decisamente ispirato: capolavori come Bisanzio, Lager e Antenore valgono il prezzo, contando poi i due un pelino sotto a sti tre, ovvero Venezia e Bologna. Peccato solo per Black-out che rovina un po' l'atmosfera che s'era creata e Milano, che ha una coda strumentale che dice palesemente "allunghiamo un po'il minutaggio".
  • snes
    28 ago 20
    probabilmente il suo disco che preferisco. Atenor, sicuramente, è la sua canzone che preferisco.
  • Martello
    28 ago 20
    Antenor #caposlavoro io però ho sempre preferito a questa Bisanzio e Lager
  • Falloppio
    28 ago 20
    Antenor. Un bellissimo testo.
Francesco Guccini: Guccini
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Un proseguio di Metropolis abbastanza piacevole. Autogrill un caposlavoro immane, a un gradino sotto Gli amici e (spero non mi bastoniate per questa) Shomer ma mi- Llilah. Ma nonostante metà album sia effettivamente ottima, la maggior parte dei brani sono sia meno ispirati rispetto a Metropolis e non crescono con gli ascolti. Per esempio in Metropolis più ascoltavo Black out e Milano più riuscivo ad apprezzarle, invece qua avrò ascoltato almeno 10 volte Argentina e ancora non riesco ad apprezzarla in pieno. E rimangono da vedere solo le buone Gulliver e Inutile, che sono essenzialmente dei brani carini e significativi che aggiungono sicuramente all'album ma che alla fine non hanno l'impatto dirompente di Autogrill o Gli amici. Peccato poteva essere un gran bell'album, anche se rimane comunque su livelli più che buoni
Francesco Guccini: Signora Bovary
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Sempre un album su livelli ottimi, anche se personalmente mi ha detto di meno del precedente Guccini. Grandi brani come Culodritto, Signora Bovary, Van Loon sono veramente eccezionali ma su di me hanno un impatto meno personale come poteva essere Gli amici nel precedente o Via Paolo Fabbri nell'omonimo album. In ogni album del Guccio c'è sempre un capolavoro assoluto e Signora Bovary non fa eccezione: dopo Le osterie di fuori porta, Il pensionato, Amerigo, Antenor e Autogrill ecco Keaton, più di 10 minuti di storytelling. Contando poi Le pioggie d'aprile, uno dei brani melodicamente migliori del cantautore e uno dei suoi più bei arrangiamenti. Rimarrebbero solo Scirocco e Canzone di notte nr.3: la prima è sicuramente un bel tango decisamente coinvolgente però mi pare ricalchi un po' troppo la formula di Autogrill, la seconda è un brano piacevole che può anche smuovere qualcosa in certi notturni come me.
Direi in conclusione un bel disco, decisamente il più curato degli 80 e decisamente ispirato, anche se dopo Metropolis mi è calato un pochettino pur rimanendo ottimo
  • Ditta
    7 set 20
    Anche una pallina in più...
  • Martello
    7 set 20
    Mh...non l'ho dato ad Amerigo e Metropolis 5 e entrambi li preferisco a Bovary...un bell'album comunque
  • Zimmy
    8 set 20
    "Keaton", capolavoro vero, è quasi interamente opera di Claudio Lolli (a firma Guccini c'è solo la parte finale, quasi una canzone nella canzone, che inizia da "Keaton, quello vero, l'ultima volta che l'hanno visto..."). Non è l'unica perla che Lolli regalò all'amico: nel disco successivo, "Quello che non", c'è l'altrettanto stupenda "Ballando con una sconosciuta"
  • Martello
    8 set 20
    Non sapevo che l'ultima parte l'ha scritta il Guccio...sempre bene saperlo. Lolli lo conosco poco, diciamo per Godot e l'ultimo Il grande freddo e entrambi sono ottimi album
  • Zimmy
    8 set 20
    Lolli va recuperato: benché (vergognosamente) gran parte dei suoi lavori discografici non vengano ristampati da decenni, è un altro che a mio parere non ha sbagliato un colpo. Zingari felici, Disoccupate le strade... ed Extranei una triade per me imprescindibile
  • Martello
    8 set 20
    Duopo e dopo...continuo col Guccio per ora
  • Ditta
    8 set 20
    Sarò strano io, ma il mio preferito del Claudio è sempre stato il primo. Scarno, solo chitarra-voce, con quel tocco di malinconia che non guasta mai... splendido.
  • Martello
    8 set 20
    Godot intendi? Quello è davvero magnifico...ma non avevi sempre detto che gli Zingari era tra i 5 dischi italiani più belli di sempre
  • Ditta
    8 set 20
    Infatti non ho detto “il migliore”, ma “il mio preferito” :)
  • Martello
    8 set 20
    Ah...eh cambia. Allora niente da ridire
  • Zimmy
    8 set 20
    Godot è una pietra miliare, pochi cazzi. Anche i due successivi sono splendidi, per quanto lì il "tocco di malinconia" diventi una cappa di oppressione quasi lugubre nella sua disperazione. Specie il terzo, "Canzoni di rabbia", è per me in questo senso uno dei dischi più oscuri del cantautorato italiano tutto... ed è un pregio, beninteso: pezzi come "Donna di fiume", "Viaggio", "Compagni a venire" valgono una carriera. Tendo a preferire la seconda fase della carriera di Claudio perché quei testi politicissimi uniti a quegli arrangiamenti sontuosi e sporchi di jazz-fusion mi conquistano in pieno, ogni volta. Ma meritano un ascolto anche i misconosciutissimi lavoro della sua fase più tarda, a partire dal bellissimo "Intermittenze del cuore" che ho consumato, fino all'altrettanto valido "Grande freddo"...
  • Zimmy
    8 set 20
    Lavori*, ovviamente
  • Ditta
    8 set 20
    Io in realtà del Lolli post “Extranei” conosco poco e niente... dici che vale la pena recuperarlo? @[Zimmy]
  • Zimmy
    8 set 20
    Almeno "Claudio Lolli" dell'88, "Intermittenze del cuore" e l'ultimo "Il grande freddo", per me, assolutamente sì. "Antipatici antipodi", il disco immediatamente successivo ad "Extranei", non mi ha mai convinto troppo (troppo "ottantiano" nei suoni e nella produzione, trabocchetto in cui caddero moltissimi in quegli anni), ma ha una copertina di Andrea Pazienza da sbavo. Gli altri dischi se non sbaglio sono quasi tutte raccolte di pezzi già editi, spesso rivisitati, con l'aggiunta di alcuni inediti talora anche meritevoli (da qualche parte c'è la stessa "Keaton" rieseguita da lui), a parte "La scoperta dell'America" che però il suo lavoro che amo meno
  • Ditta
    8 set 20
    Grazie delle dritte, vedrò di rifarmi..
Francesco Guccini: Stagioni
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Un fantastico testamento, un correre inesorabile e ingiusto del tempo. Due grandi capolavori: Don Chisciotte e Addio, la prima epica e disillusa, la seconda quella che vorrei al mio funerale. In mezzo ottimi brani come la grintosa Ho ancora la forza, il jazz anni 50 di Inverno 60, la malinconia di Autunno...e poi ci sono la titletrack e E un giorno, che pur essendo ottime hanno qualche piccolo difetto (la prima troppo celebrativa del Che, la seconda un pochettino retorica). Resta solo Primavera 79, un brano così e così che però riassume bene lo scorrere del tempo che impermea tutto l'album. In conclusione, un disco curato, con arrangiamenti studiati ottimamente e dei testi malinconici, disillusi e incazzati che fanno tornare alla memoria un po' quella disillusione di Via Paolo Fabbri, seppur in maniera meno esistenziale
  • Zimmy
    30 ago 20
    Mai sopportata "Ho ancora la forza", si sente troppo l'impronta stilistica del Liga coautore che me la rende, ahimé, indigesta. "Don Chisciotte" e "Addio" due monumenti assoluti nel repertorio del maestrone di Pavana, il resto del disco non si fa ricordare troppo, tant'è che infatti non me lo ricordo. Dovrei riascoltarlo
  • Martello
    30 ago 20
    In Ho ancora la forza si sente effetivamente la mano del Liga, però io la trovo bellina. Per me va sul piano dei 4 pezzi più riusciti, insieme a Inverno 60, Don Chisciotte e Addio. Autunno, Stagioni e E un giorno ci stanno...Primavera 59 abbastanza bruttarella
  • madcat
    30 ago 20
    Stagioni è la sua canzone che più ho cantato del Guccio assieme alla Locomotiva, le suono sempre a massimo volume e quando capita le strimpello a squarcia gola. Secondo me non è "troppo celebrativa", secondo me è la migliore canzone mai scritta sul Che, una dedica emozionante, coinvolgente bellissima
  • Martello
    30 ago 20
    Non nego che sia un bel pezzo e una bella dedica, ma ha un tono troppo marcato sul Che che mi stride non poco. Magari me la ascolto meglio e poi vedrò
  • Ditta
    30 ago 20
    Concordo con @[madcat] su “Stagioni”, ma la vera perla dell’album è, almeno secondo me, “Don Chisciotte” che rimane (sempre per me) uno degli amici per definizione del Guccio.
  • Martello
    30 ago 20
    N che senso "amici"?
  • Ditta
    30 ago 20
    *apici... maledetto iFono!
  • Martello
    30 ago 20
    Maledetto Fono maledetto!
  • perfect element
    31 ago 20
    'Autunno' ed 'E un giorno' sono i capolavori.
  • Martello
    31 ago 20
    Per me non sono dei capolavori ma sono comunque dei bei brani, scritti bene con anche delle belle immagini nei testi (devo citare il caffellatte in cucina di E un giorno) ma io sinceramente preferisco altri brani
Ebbene, signori e signore, dopo 9 mesi dalla scoperta di questo disco finalmente sono riuscito a rivalutarlo per il #caposlavoro che è...in quanti se la sono bevuta? Sicuramente tutti. Vi dico subito, questo DADMEDAS è universalmente un ottimo disco, ma pecca in qualche pezzo più dimenticabile e in qualche verso più prevedibile, ma basta solamente nominare Quattro stracci, Vorrei, Cirano, Lettera e Stelle per mandarmi in giuggiola. Ma a questi 5 pezzi clamorosi si affiancano pezzi di ottima fattura ma non memorabili come Il caduto e Il matto, un divertissement carino dal titolo I fichi e una dimenticabile Canzone della colomba e del fiore. Serviva solo un minimo sforzo in più secondo me, perché il disco è a un passo dal capolavoro che quasi tutti dicono. (P.s il mio voto pignolo resta invariato, 8,5)
  • iside
    4 lug 21
    dopo di questo, e io non sono mai stato un suo grande estimatore, ho smesso di comprarlo. al giorno d'oggi di lui riesco solo a riascoltare il mitico "fra la via emilia e il west".
Un album fondamentale per l'avvenire di Battiato, un album pessimistico in cui si auspica ad un reset del mondo odierno per qualcosa di meglio. Il manifesto di tutto questo è la possente Clamori, subito seguita dalla feroce La torre, dalla cupa Radio Varsavia e dalla decisiva L'esodo. Non che le altre siano da meno, Voglio vederti danzare è leggendaria e Scalo a grado ha uno dei testi più memorabili di Battiato. Gli arrangiamenti sono un po' scarni, ci si allontana molto dalla ricchezza dei suoi predecessori per qualcosa di molto più scarno, digitale e duro; possono piacere oppure no, io rimango un po' nel mezzo. Comunque, L'arca di Noè è un ottimo album per Battiato, che dopo il successo de La voce del padrone sembra aver cambiato strada verso qualcosa di diverso. 8/10, il più debole degli anni 80 e questo la dice lunga
Fottutamente strano, stranissimo. Così pazzo da essere bello
Franco Battiato: Gommalacca
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Niente, uno dei più grandi album italiani per me. Anche quelli che sostanzialmente sono riempitivi sono ottimi. E poi ci sono i brani più riusciti...5 stelle a vita.
Anche qui, devo aggiungere altro? Non è perfetto come La voce del padrone...però dai, c'è Up patriots to arms, c'è Prospettiva Nevski, c'è Venezia Instanbul e così via posso citarle tutte. Un disco ancora oggi enorme, intramontabile. 9/10, un altro classico
  • withor
    14 ago 22
    Per me anche questo è da 10/10
Cosa posso dire di più, è perfetto in ogni suo secondo. 10/10 e non ci si pensa più
Franco Battiato: Fisiognomica
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Quando non hai niente da dire, non dire niente. Quando avrò qualcosa di sensato da dire su questo capolavoro lo dirò, per adesso lascio solo questo voto.
  • Kism
    18 giu 20
    Per il sottoscritto il suo miglior Album dopo "La voce del padrone", inteso dal punto di vista temporale. Dopo i poco convincenti Album del periodo 82-85 (seppur contenenti ognuno delle perle) Franco sforna finalmente un Album tutto convincente.
  • Martello
    18 giu 20
    Per me quelli usciti negli anni 80 sono tutti capolavori (tranne l'arca) e anche nei punti meno potenti tipo Mondi lontanissimi vengono elevati con perle tipo Via Lattea e No time no space. Per me Fisiognomica è dietro solo a Gommalacca.
  • Kism
    18 giu 20
    Mondi e' sicuramente il migliore del trio, ha anche L'animale, e che si tratta in qualche modo di una semi-compilation vedi la presenza delle sue versioni dei Treni di Tozeur , Chan-son egocentrique e la ripresa del il re del mondo.
  • Martello
    18 giu 20
    Io di quella trilogia ho sempre prediletto Orizzonti perduti, l'ho trovato più ispirato del precedente e successivo anche se per arrangiamento non è niente di eccezionale.
  • Kism
    18 giu 20
    Dopo il mezzo palso falso dell'Arca doveva necessariamente cambiare, per questo un Album elettronico senza strumenti "classici", alla fine non riuscitissimo ma con bei testi.
    La voce del padrone , ma anche Patriots e L'era del cinghiale bianco, sembravano cosi' lontani ma erano passati solo un paio di anni!
  • Ditta
    19 giu 20
    Per me questo è il migliore di Franco, insieme a "Caffè de la paix". Non c'è un pezzo minore (o che, comunque, mi piaccia poco).
  • Martello
    19 giu 20
    Caffè de la paix per il mio orecchio è un Eden musicale inaccessibile. Pur riconoscendone il valore assoluto non riesco...diciamo...a farmelo mia, a somatizzarlo a pieno. E mi dispiace, perchè ciò non mi fa avvicinare a un capolavoro assoluto quale Lode all'inviolato, che è veramente tanta roba che non riesco ad apprezzare a pieno.
Frankie Hi-Nrg Mc: Ero Un Autarchico
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Animanera è la punta di diamante insieme a Rap lamento, poi il resto è mantenuto a un ottimo livello
Frankie HI-NRG Mc: La Morte dei Miracoli
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Unico. Almeno in Italia
L'album più inutile di Frankie. Mica male oh, ma è semplicemente un giochino un po' inutile a se stesso (in sintesi, sembra scritto così per cazzeggiare)