"L'edizione peggiore di sempre" dicono alcuni
l'edizione peggiore di sempre....finora, dico io
Ivan Graziani: Ivangarage
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Semplicemente +. Più scarno, più ispirato, più suonato, più eterogeneo, più incazzato, più malinconico, più poetico. Più dell'omonimo dell'83, più di Nove, più di Piknic, più di quel bel dischetto che è Malelingue. 9+
Ivan Graziani: Agnese dolce Agnese
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il punto massimo insieme al precedente Pigro. Qua raggiungiamo il picco della sua produzione (assieme a Fango): Fuoco sulla collina è un capolavoro di immane narrazione, un incubo cantato splendidamente e schitarrate centrate in toto. Se non contiamo poi le altre...Taglia la testa al gallo, Agnese, Fame, Il piede di San Raffaele, Dottor Jekyll and Mister Hyde, Modena park...neanche un pezzo meno potente dell'altro, pauroso veramente! Io tra i due ho sempre preferito Pigro, ma questo...fa faville! Best tracks: Fuoco sulla collina, Taglia la testa al gallo, Agnese
Ivan Graziani: Malelingue
CD Audio Mi manca ★★★
Rivalutato. Un album che magari ascolti una volta e che apprezzi molto...ma dopo qualche mese che l'hai ascoltato non riesci a ricordare bene buona parte dei pezzi. Per intenderci, io l'ho ascoltato per la prima volta nel luglio 2020 e dopo quasi un anno che non lo ascolto interamente riesco a ricordare solo quattro pezzi, sugli altri tabula rasa. L'ispirazione c'è, ma purtroppo non è memorabile come sono stati l'omonimo o Ivangarage, ma nemmeno come Ballata e Seni e coseni. Sicuramente un lavoro di buona fattura, ma che non merita più di 3,5 stelle.
Ivan Graziani: Seni e coseni
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Allora, da dove cominciare? Il lato A coniuga quattro ballate messe bene, curate molto bene rinunciando alla ferocia (tranne un po' Ehi padre eterno) per una morbidezza più alla Venditti e che dopo un poco rischia di annoiare, ciò nonostante ne escono fuori bei pezzi come Pasqua e Ehi padre eterno. Il secondo lato ci riporta al nostro caro Ivan, anche se stavolta i testi non sempre c'entrano il colpo. Ciononostante rimane un album comunque buono, anche se ad un ascolto complessivo può risultare pesante. Pezzi migliori: Pasqua, Digos boogie, Ehi padre eterno
  • Kism
    7 ago 20
    Purtroppo quest'album ha fermato la carriera commerciale di Ivan. Essendo un vero artista ha voluto tentare un approccio nuovo, con "Viaggi e intemperie" si era chiuso un periodo. Il primo lato presenta il nostro alla voce accompagnato solo da piano e chitarra acustica.
    Ehi padre eterno e' un po' freddino, posto la' come apertura di Album, un po' come Battiato con Radio Varsavia.
    Cio' detto Pasqua e Cleo sono due classici.
    Il secondo lato, con gruppo al completo, scivola via senza lasciare ahimè troppe impressioni.
    Il successivo Ivan, pieno di potenziali Hit, e presentato all'epoca su un canale Fininvest, dove ospite in un programma presentava settimanalmente brani dell'Album, non e' riuscito a rialzare la carriera commerciale di Ivan.
  • Martello
    7 ago 20
    Hai chapato in pieno. Il lato A è quello più riuscito, con pezzi come Pasqua, Ehi padre eterno e Cleo però dura troppo. Il lato B di interessante ha solo Digos boogie e Ugo l'italiano, il resto non è memorabile
  • London
    8 ago 20
    Si trova schiacciato tra due calibri notevoli
  • raelmuz
    30 mag 21
    Centrano, tutto attaccato.
Ivan Graziani: Nove
CD Audio Ce l'ho ★★★
Non so che dire...m'aspettavo un grande album, ispirato da quella piccola perletta che è Lucetta fra le stelle...c'ha pensato subito Limiti ad affossare tutto, "quel tuo stupido cuore sempre in cerca d'amore", buone intenzioni per una canzone testualmente mediocre. Quello che segue è robetta, con la caruccia Il tamburino, l'orecchiabile Minù Minù, e il riempitivo Gangsters. Bei pezzi non mancano di certo, in fondo sempre di Ivan stiamo parlando, basterebbero solo Blouson noir e Io che c'entro per far rientrare sto album tra i classici; il problema è che tutto viene contestualizzato in quelli che sono gli anni 80, ingabbiando le canzoni nella fascia di ciò che andava di moda allora. Non un brutto album, solo più normale e già sentito. Tracce migliori: Blouson noir, Io che c'entro, Lucetta fra le stelle
  • Kism
    11 ago 20
    Limiti va bene e' il singolo, e tutto sommato aveva le carte giuste per farsi ascoltare in radio. Il disco e' molto ben suonato e arrangiato (un giovane Celso Valli). Mancano purtroppo i colpi di classe che avevano contaddistinto i lavori pre-precedenti. "Lucetta fra le stelle" la mia preferita.
Ivan Graziani: Piknic
CD Audio Ce l'ho ★★
PORCA-MERDA. E' tutto il giorno che me lo passo nelle orecchie e non ce la faccio più, questo album è veramente una (mezza) catastrofe. Siamo forse al punto più basso di Ivan, uno sproloquio continuo per finire un singolo ascolto. Allora, i primi 5 brani ci stanno a dire il vero: Sola è un buon inizio, trascinante quanto basta e musicalmente brillante, Ed è felicità ha una bella ritmica e un testo con qualche colpo anche se non va completamente al centro, La mia isola (così come anche Evviva Vivì) è il migliore del lotto e dove protagonista ritorna la chitarra. Si perchè alla fine il problema vero di questo album non è l'eccessiva elettronica, che pur dando noia Ivan riesce a renderla un suo punto di forza unendola ai suoi arpeggi di chitarra, quanto all'ispirazione dei brani che in alcuni casi va praticamente sotto lo zero assoluto: Soffice e Ho paura dei temporali hanno dei testi scritti veramente male, non è per buttare merda su Ivan (che è qualcosa che io eviterei volentieri) quanto al fatto che questi due brani sono veramente scritti così tanto per riempire ed è un peccato perchè negli arrangiamenti c'erano pure dei giochi carini con le chitarre. Però la medaglia di pezzo più schifoso spetta di diritto a Baby love, dove Ivan raggiunge il livello di scrittura di un Biagio Antonacci qualunque. Io...non so che dire, metà dell'album è costruita bene anche se con qualche chinamento di troppo alla moda, l'altra metà è un disastro totale, buttata in mezzo giusto per il minutagg
  • Martello
    12 ago 20
    minutaggio. Tracce migliori (o se vogliamo fare le merde meno peggio): La mia isola, Evviva Vivì, Sola
  • Piknic
    12 ago 20
    Mi dispiace che non ti sia piaciuto (o che non ti sono piaciuto...), a risentirlo non è di certo un grandissimo album ne tantomeno il più ispirato. 2 a Ivan mi risuona come un'unghia sulla lavagna, però i gusti son gusti
  • Ditta
    13 ago 20
    È forse il peggiore di Ivan, ma almeno una sufficienza strappata, un sei meno tirato per i capelli ci può stare.. almeno seconda me..
  • Alemarcon
    13 ago 20
    Concordo con te Martello pienamente. L'ho scoperto nel 2014 ed è stata una mezza delusione... in toto salverei Sola, Rosanna Non Sei Tu e La Mia Isola.
    Comunque se è questo il peggio che riesce a fare.. beh, di grande artista si tratta indubbiamente..
  • Martello
    13 ago 20
    @[Ditta] un 5,5 netto per me. Madonna
    @[Alemarcon] Isola e Sola sono carine, però Rosanna la tira troppo per le lunghe
  • Kism
    13 ago 20
    Classico Album "sfornato" a fine contratto con poca convinzione e ispirazione! Gli anni '80 sono stati duri per molti.
    "Ed è felicità" e "Rosanna non sei tu" le preferite.
  • Martello
    13 ago 20
    Ed è felicità ha una bella ritmica e un testo tratteggiato in stile E già di Battisti. Rosanna non sei tu sembra tirata troppo per le lunghe, senza avere effettivamente niente di così originale come una Dada
  • Ivan79
    11 ott 20
    Ivan è da sempre il mio cantautore preferito, ma questo disco è veramente poco riuscito. Non mi capacito di come uno come lui abbia potuto pubblicare canzoni come "soffice" o "baby love"... Si nota in toto la sua distanza dal progetto. Carini pezzi come "Sola" e "La mia isola" (arpeggio di chitarra bellissimo, secondo me non sfruttato a pieno) anche se piuttosto migliorabili anch'essi; sulle altre canzoni, alcune sono anche salvabili, ma non mi hanno mai convinto del tutto. Ivan tornerà, per fortuna libero da ogni vincolo, nel 1989, con lo strepitoso "Ivangarage".
  • raelmuz
    30 mag 21
    a centro*
Ivan Graziani: Pigro
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
#caposlavoro assoluto. Nella mia personale top 20 dei migliori dischi italiani
Ivan Graziani: Viaggi E Intemperie
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il periodo d'oro di Ivan si chiude qua, dopo dischi eccezionali come Pigro e quella piccola perla spietata de I lupi. Ivan riesce a calare il potente tris Isabella sul treno-Dada-Siracusa, per poi buttare in piazza belle ballad come Firenze e Olanda e soprattutto quella scheggia di follia chiamata Tutto questo cosa c'entra con il R&R....ma il banco Ivan a questo giro non lo vince, sia per dei testi poco studiati (Radio Londra, anche se con un rock molto potente a muovere il tutto) che per certi arrangiamenti che non rapiscono (Angelina). Del voto preferisco non parlarne, dico solo che non è pienissimo
  • Alemarcon
    6 ago 20
    Oddio, questo è sicuramente un buon disco ma sinceramente parlando non lo vedo proprio da 5 stelle, altrimenti quanto diamo ad un disco come "Agnese Dolce Agnese", decisamente più bello ed ispirato?..
  • Martello
    6 ago 20
    L'ho anche scritto che non è un 5 pieno, anzi non raggiunge (di poco) neanche le 4,5. Poi è pieno assai di grandi pezzi, già con solo per la terzina Isabella-Dada-Siracusa avrei messo 5 pieno...peccato solo per Radio Londra e Angelina, perchè la prima ha una gran bella base ma un testo non sempre efficace e l'altra non riesce a trasportarmi (ma questo è un problema mio)
  • Kism
    6 ago 20
    La chiusura del cerchio, il suo periodo migliore. "Firenze" e "Olanda" splendide, tosta anche "Tutto questo cosa c'entra con il R&R" con il Riff di batteria irresistibile e naturalmente Dada e Ivette!
  • Martello
    6 ago 20
    Concordo, qua se chiude il cerchio cominciato con I lupi e culminato in Pigro e Agnese. Direi anche sottovalutato se non fosse per quella ballad da torrenti di lacrime Firenze.
M'ha detto meno di Discanto. Livello sempre eccelso, capolavori come Sigonella, La Madonna Nera, Mio fratello che guardi il mondo, Notturno delle tre, Poca voglia di fare il soldato e Lindbergh non si scordano facilmente. Però rispetto ai due precedenti non mi ha preso del tutto. Non meno bello, semplicemente meno sentito. So gusti, c'è a chi piace di più il pandoro del panettone ma li mangia volentieri entrambi
Come assaggio d'un Fossati meno etnico ci sta. Ovviamente rispetto a La pianta del tè questo è polverina però si lascia comunque apprezzare, soprattutto per gli arrangiamenti molto granitici. Splendide Ventilazione, Viaggiatore d'occidente e Boogie, non disprezzabili neanche Le grandi destinazioni e Il pilota. Il resto non è sempre centrato ma non toglie effettivamente molto. Veramente bellino
  • Zimmy
    12 ott 20
    Probabilmente il suo lavoro più "rock", almeno nel senso della durezza (granitica, aggettivo azzeccato) di composizioni e arrangiamenti. "Viaggiatori d'occidente" la perla che svetta su tutte, sempre stata una delle mie preferite sue. "Boogie" è in verità un classicone di Paolo Conte (pilastro assoluto del repertorio avvocatesco), una cover che pur magnificamente "fossatizzata" (non si avverte alcuno "stacco" col resto dell'album) non regge a mio parere il confronto con l'originale. È il caso di dire, più bello dei precedenti, meno bello dei successivi
Altro capolavoro. Ti prende al ventre in maniera assurda, piazzando delle canzoni meravigliose come Lusitania, Discanto, Lunario di settembre, Italiani d'Argentina, Passalento e Confessione di Alonso Chisciano. Ispirato, arrangiato magnificamente e mai sottotono. E Albertina mi rappresenta troppo
  • Zimmy
    20 ott 20
    Cazzo di discone...
  • Martello
    20 ott 20
    Subito a bomba su Lindbergh
  • Zimmy
    20 ott 20
    Il mio preferitissimo!
  • hjhhjij
    20 ott 20
    Vabbè, Fossati, insomma, mica pippopallo qualsiasi ;)
  • Ditta
    20 ott 20
    Questo era il mio preferito insieme alla Pianta, finché un giorno non mi innamorai perdutamente di "La disciplina della terra"...
  • Martello
    20 ott 20
    Già segnato. Già a vedere la durata dei brani sono curioso,si oscilla dai 2 ai 9 minuti
  • Ditta
    20 ott 20
    Perché la vita non va così...
Ivano Fossati: La Disciplina Della Terra
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Cos'ho appena sentito. Una summa di tutto ciò che Fossati ha fatto da Ventilazione in poi. Brani incalzanti, riflessivi, strumentali, veramente c'è l'imbarazzo della scelta. E poi il trittico Treno di ferro, Disciplina della terra, Invisibile....roba che sei soddisfatto a vita! Fino ad ascolti successivi di Lindbergh, Macramè e La disciplina la classifica mia è:
1/2:La pianta del tè
2/1:Discanto
3/4:La disciplina della terra
4/3:Macramè
5: Lindbergh
  • hjhhjij
    24 ott 20
    I laiiiiiiv :D
  • Martello
    24 ott 20
    Sisisisisiisisususuisisuisusisisusu susususuisisisisisisisisisisiisisis SI!
  • hjhhjij
    24 ott 20
    Ahahaha
Ogni parola sarebbe superflua. Dico solo che l'intro di Caffè lontano è una delle cose più belle partorite da mente umana
E un altro capolavoro. La prima parte (da La vita segreta a L'angelo e la pazienza incluso) veramente uno dei punti massimi dell'autore, al top, andando a piazzare cinque capolavori meravigliosi come La vita segreta o la stupenda L'amante, ma anche le altre tre (soprattutto Il canto dei mestieri) sono delle meraviglie di canzoni. La seconda parte perde leggermente di ispirazione ma comunque rimane su livelli eccelsi, piazzando perle come Labile, Bella speranza e L'orologio americano. Il tutto si chiude con la strumentale Speakering, chiusura spettacolare e azzeccata. In conclusione, questo Macramè m'ha convinto più di Lindbergh ma non quanto Discanto e La pianta del tè. Ugualmente capolavoro
  • Ditta
    22 ott 20
    Ed ora, ti manca il mio preferito...
  • Martello
    22 ott 20
    Perchè, la vita non va così?
  • Ditta
    22 ott 20
    ...è la disciplina della terra.
  • dsalva
    22 ott 20
    E' il Fossati del cambiamento......e che cambiamento!!
    Disco che adoro!