PORCA-MERDA. E' tutto il giorno che me lo passo nelle orecchie e non ce la faccio più, questo album è veramente una (mezza) catastrofe. Siamo forse al punto più basso di Ivan, uno sproloquio continuo per finire un singolo ascolto. Allora, i primi 5 brani ci stanno a dire il vero: Sola è un buon inizio, trascinante quanto basta e musicalmente brillante, Ed è felicità ha una bella ritmica e un testo con qualche colpo anche se non va completamente al centro, La mia isola (così come anche Evviva Vivì) è il migliore del lotto e dove protagonista ritorna la chitarra. Si perchè alla fine il problema vero di questo album non è l'eccessiva elettronica, che pur dando noia Ivan riesce a renderla un suo punto di forza unendola ai suoi arpeggi di chitarra, quanto all'ispirazione dei brani che in alcuni casi va praticamente sotto lo zero assoluto: Soffice e Ho paura dei temporali hanno dei testi scritti veramente male, non è per buttare merda su Ivan (che è qualcosa che io eviterei volentieri) quanto al fatto che questi due brani sono veramente scritti così tanto per riempire ed è un peccato perchè negli arrangiamenti c'erano pure dei giochi carini con le chitarre. Però la medaglia di pezzo più schifoso spetta di diritto a Baby love, dove Ivan raggiunge il livello di scrittura di un Biagio Antonacci qualunque. Io...non so che dire, metà dell'album è costruita bene anche se con qualche chinamento di troppo alla moda, l'altra metà è un disastro totale, buttata in mezzo giusto per il minutagg
- Bèl (02)
- Brü (01)
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