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Ciao ragazzi, grazie a tutti per aver lasciato un commento o solo per aver letto, è sempre bello tediarvi! Sentivo il bisogno di tornare su queste pagine più prolisso e lungo che mai, con una zampata da elefante marchiata burzumme. Nes: io il film l'ho visto su youtube (versione inglese sottotitolata in spagnolo), figurati, ma si trova anche su certi siti di streaming con i sottotitoli in inglese. Alla prox!
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Wardruna, 16 novembre alla Union chapel dove hanno suonato gli hypnopazuzu, ma non so se andrò, deve costare almeno meno di 12 sterline...
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Ciao! Ho apprezzato molto il tuo approccio, finalmente qualcosa di non banale detto su una delle uscite più attese dell'anno da parte di una delle band più importanti del metal. Non condivido tutto, e a volte il tuo modo di ragionare mi è sembrato non corretto logicamente, però è la miglior recensione su questo album che ho visto in rete. Le altre sembrano scritte da gente che sembra non l'abbia nemmeno ascoltato l'album. O, se lo ha ascoltato, è andata solo a ricercare le conferme di propri preconcetti. Una sorta di epidemia di massa che ha colto il metallaro "aiuto aiuto gli Iron fanno brani lunghi e prolissi, aiuto! Aiuto!" Secondo me l'album è davvero notevole e non mi sembra esagerare nel dire che è il migliore dai tempi di Seventh Son. La parte centrale di The Red and the Black è da lacrime ed Empire of the Clouds è secondo fra le migliori canzoni mai scritte dagli Irons. Il problema, semmai, non è la lunghezza dei brani, ma il fatto che non riescono più a fare ritornelli veramente convincenti: per questo è un bene che puntino sulle parti strumentali, che io non vedo prog, ma "Iron al cubo". Anche io ho scritto una recensione qui: METAL MIRROR: PENSIERI A CAZZO SU “THE BOOK OF SOULS” (IRON MAIDEN) Ciao a tutti!
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scott walker è un grande, ma è bene che i suoi dischi continuino ad uscire a scadenza decennale...bish bosch lo devo ancora digerire, questa uscita è troppo simile e a ridosso dell'uscita precedente...più ci mettiamo i sunn o))) che non si schiodano da quello che fanno oramai da quindici anni e che in questo frangente mi sono sembrati meno incisivi del solito...il risultato non mi soddisfa, sospeso fra il manieristico e il tirato via...niente toglie lustro ai grandi nomi che compaiono in copertina, ma si poteva fare di meglio...volevo fare una recensione io ma non ho chiarito in me il giudizio definitivo...per adesso sufficienza per la stima e l'affetto...
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ciao hellring, seguo da sempre con interesse le tue recensioni, che trovo obiettive, equilibrate e ben scritte. ti scrivo solo per farti un piccolo appunto che spero tu legga in modo costruttivo: secondo me alle tue recensioni manca un po' di passionalità, cosa che le renderebbe perfette, anche a scapito dell'obiettività; sono poco colorite, quando in realtà potresti utilizzare un tono più entusiastico (se parli bene del disco in questione) o più ironico (se ne parli male). un consiglio? essere meno tecnico/didascalico, condire la storia del gruppo con qualche osservazione anche maliziosa, oppure puntare alle emozioni con delle descrizioni più incisive e quindi in grado di far presa sulla pancia del lettore (per esempio in questi giorni leggevo una rece del tuo quasi omonimo hell, che mi ha messo voglio di andarmi ad ascoltare sul tubo il gruppo descritto, ed anche se probabilmente non è un capolavoro come affermato dal buon hell, probabilmente farò mio il dischetto > obiettivo della recensione: raggiunto!). in fondo, si parla di fottuto heavy metal e qualche stronzata è lecito tirarla....ciao, alla prossima!
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no, nemmeno io amo il conte ambient...posso reggere un episodio, seppur lungo, in un disco elettrico, ma i lavori fatti in carcere li trovavo quasi patetici, quelli ultimi non li ho nemmeno ascoltati...
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ciao sezzer, ecco qualche titolo per entrate nel mondo del "folk apocalittico": 1) death in june: a) "but, what happens when the symbols shatter?", b) "rose clouds of holocaust", c) "nada!", d) "the brown book"; 2) current 93: 1) "thunder perfect mind", 2) "of ruine or some blazing starre", 3) "soft black stars", 4) "black ships ate the sky"; 3) sol invictus: a) "trees in winter", b) "the death of the west", c) "in the rain" d) "tha blade", e) "in a garden green" f) "the devil steed"; 4) blood axis: a) "the gospel of inhumanity", b) "blut: sacrifice in sweden", c) "born again"; 5) fire + ice: a) "birdking", b) "hollow ways", c) "gilded by the sun". vedi le recensioni su questo sito per i dettagli. ciao.
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grazie a tutti per i contributi...secondo me la verità sta nel mezzo. da un lato è vero che i death senza chuck non hanno senso (e infatti, se dovesse uscire un album di inediti, magari anche originariamente scritti da chuck, non lo comprerei MAI); dall'altro è anche vero che la musica dei death è talmente seminale che a) in parte la ascoltiamo in tutte le metal band; b) sì, anche secondo me sono come composizioni classiche che sopravvivono a chuck, il cui spirito vi aleggia comunque anche se suonate da altri). cosa diversa per i nirvana e cubain: alla fine le sue erano canzonette elementari rese grandi dalla sua sua interpretazione, dal suo carisma, dalla sua personalità. senza di lui rimangono canzonette elementari. detto questo, direi che il biglietto non dovrebbe costare sopra i 10 euri, perchè sempre di cover band si parla (e non di reunion...)
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è proprio vero, lontani dalle orecchie, lontani dal cuore...ah, che nostalgia dei tempi in cui ogni scoreggia dei sunn o))) veniva inalata con avidità ed immenso piacere da parte di tutti noi....