Voto:
A settembre risuonano a Bologna, stesso posto.
Voto:
Indubbiamente un bel disco, alcuni pezzi notevolissimi, come indichi tu. Per i miei gusti però un po’ troppo pulito e “perfetto” (per citarti). Pixies e Dinosaur jr. non ce li sento granché, in qualche frangente mi ricordano più gli Afghan Whigs o addirittura certe ballate di un certo “grunge”. Forse dovrei dirigermi sul precedente?
Voto:
Ricordo che conobbi Laura Nyro perché “Gonna take a miracle“ compariva in un film che ho molto amato (“una casa alla fine del mondo”, tratto dal romanzo di Cunningham). Bellissima pagina davvero.
Voto:
Questa cosa che Grubbs forma i Bitch Magnet è una leggenda che ho letto spesso, ma non è vera.
Voto:
D’accordo con la recensione, considero il disco uno dei migliori esempi di shoegaze, non geniale come Loveless, non profondo come Just for a day, ma con pezzi tutti bellissimi e un perfetto equilibrio tra distorsioni e melodia.
Voto:
Mi verrebbe da dire che questo EP condensa in una decina di minuti o poco più la cifra dell’arte dei Pavement. Direi il loro momento migliore insieme all’album che di poco lo precedette (e nonostante gli ottimi lavori che seguirono). Però ancora mi manca la raccolta dei primi EP, sia mai ancora meglio (sempre che sia possibile). La pagina ne restituisce perfettamente l’attitudine.
Voto:
Ad un loro concerto ho comprato una copia di questo disco è me lo sono fatto autografare da Barlow, che ha scritto sulla copertina “my ass”, con una freccetta che indica appunto il retro del bambino. Quindi penso che la tua ipotesi sia corretta :) Cazzari e abulici come pochi questi Sebadoh, questo mi sembra il loro disco migliore tra quelli che conosco.
Voto:
Mi spiace che questa pagina molto bella sia stata così poco commentata. I Low sono uno dei gruppi cui mi sento più legato, e forse quello che mi ha regalato il concerto più emozionante della mia vita. Questo disco non è, a mio parere, tra il loro meglio, pur essendo sempre bellissimo (d’altronde non mi pare abbiano mai fatto un disco brutto). Dopo il primo assoluto capolavoro e l’appendice del secondo (in cui hanno raggiunto il culmine della cupezza e della scarnificazione del suono), forse stavano cercando nuove strade (qui il suono si irrobustisce un po’, la tensione e la lentezza meno esasperate), riuscendoci a partire da “Things we lost in fhe fire”, che segna per loro un secondo punto capitale, dopo il primo (inarrivabile?) capolavoro.
Hood Cold House
28 dic 21
Voto:
Non saprei descrivere la bellezza di questo disco. Tutto è al suo posto, tutto si incastra perfettamente: la matrice rock, l’elettronica, gli strumenti classici, perfino gli elementi hip-hop. Ma quel che conta davvero per me sono le emozioni che trasmette, e in questo non poteva esserci recensione migliore.
Voto:
Disco della madonna, sì. Questa storia di Grubbs nei Bitch Magnet è una leggenda: non solo non fu il fondatore (come sembra lasciar intendere la recensione), ma non ne fu neanche mai un membro e in questo disco non ci suonò proprio (almeno così risulta dai credits del disco). Partecipò solo al terzo disco in un paio di pezzi, accreditato con uno pseudonimo e credo a un tour. Peraltro anche ondarock nella recensione di questo disco cade con tutte le scarpe in questo equivoco (salvo poi affermare il contrario nella monografia).