Voto:
Disco di un'intensità spaventosa. E con un suono pazzesco, rende il tipico suono lo fi una forma d'arte, con delle canzoni (livelli compositivi altissimi) che ti arrivano allo stomaco immediatamente, senza alcun filtro. Insomma, un capolavoro assoluto. Ultimamente sto riascoltando il terzo che ad un primo ascolto non mi aveva entusiasmato: altro gran disco anche quello. Devo recuperare il quarto, da alcuni ho letto che non sarebbe ai livelli dei primi tre.
Voto:
Nulla a che spartire con l'esordio, l'unico dei Verdena che fu una assoluta delusione per me (l'ho persino rivenduto), davvero troppo acerbo e immaturo soprattutto nella composizione. Cambiarono totalmente direzione con "Solo un Grande Sasso" (la loro evoluzione comincia lì), grande disco con pezzi dilatati e forti influenze Motorpsycho e arrivarono alla maturità con questo, che sforna davvero molti pezzi che a livello compositivo letteralmente "se magnano" l'esordio. Certamente non il loro miglior disco in assoluto ma quello a cui sono più legato assieme al precedente. Per il loro migliore e più completo dovrei scegliere tra i 3 dopo questo e non è semplice.
Voto:
Il track by track come sempre rompe le balle non poco (non riesco a pensare a un modo più noioso di recensire un disco) ma tutto sommato è una bella rece, 4 di incoraggiamento. Il disco uno dei miei preferiti di quel periodo del rock americano (anche se bisogna dire che l'eponimo è altrettanto grande). Quando li riascolto li sento sempre più "psichedelici", con quelle litanie ipnotiche marchio-di-fabbrica.
Voto:
Originale l'idea del Best con disco di inediti (e da quello che scrivi non con pezzi di seconda schiera, tutt'altro, quindi non un bonus disc tanto per vendere meglio il best of). Per quanto riguarda loro, come ti scrissi tempo fa, ho provato ad ascoltare qualcosa (tra cui Silent Cry, se non mi sbaglio) ma non mi colpirono molto, magari ascolto qualche pezzo da questo best per dargli un'altra possibilità.
Voto:
Va beh ma (anche) "Pop" lo è sempre stato, sia con i Porcupine Tree, sia da solista. Il disco lo devo ascoltare meglio (anche se un 4 per ora lo metto), però tutte queste differenze che un po' da tutte le parti vengono strombazzate, insistendo sul fatto che avrebbe fatto un disco "Pop", io non ce le vedo (a parte "Permanating" che mi ha lasciato non esattamente entusiasta), ma perché, ripeto, "pop" lo è sempre stato. I primi 5 pezzi, ad esempio, sono bellissimi, ma non capisco cosa ci sia di tanto differente dal Wilson che conosciamo.
Voto:
L'ho pure visto in libreria, dopo che avevi accennato alla volontà di scriverci una rece, mi attira parecchio, non ho però letto nessun libro su di lui, magari meglio partire da una biografia cronologica, vediamo. Lui uno dei miei preferiti di sempre, i suoi 5 dischi sono capolavori tutti e sulla sua chitarra, va beh, non c'è nulla da dire, solo da ascoltare.
Voto:
Che bella. Disco e canzone ai vertici di Fabrizio
Voto:
Mmm, ma probabilmente è una rece "presa-per-il-culo" non da prendere sul serio insomma, solo il fatto di individuare nella voce il problema di una delle peggiori band di sempre fa pisciar sotto.
Voto:
Uno dei pochi loro che non conosco, e che non penso recupererò (già Demon Box non mi fece impazzire) concordo con i tre commentatori sopra: da Timothy's Monster in poi (non solo fino a Trust Us, anche dopo hanno fatto disconi come Black Hole/Blank Canvas, Let Them Eat Cake, Still Life with Eggplants, Here be Monsters). Rece ottima per la Dark Side of De Ma.
Voto:
Strange Review. I Metz li ascoltai con "II" e mi delusero non poco, ricordo che certa critica li incensava facendo dei paragoni addirittura con "In Utero" dei Nirvana e parlando addirittura di influenze shoegaze. La cosa che mi colpì invece fu il songwriting davvero scarso, il suono magari c'era, mancavano le canzoni.