telespallabob

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Vero, "Yesterday" è magnifica e ci voleva una rece così. Grazie
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Effettivamente tre ore di racconto così fitto di elementi e crudo sono pesanti da digerire, giustamente Travaglio qua e là cerca d'inserire elementi che possano alleggerire il tutto con una risata, talvolta di gusto e fragorosa. E' una scelta intelligente, io avevo visto il primo Promemoria a Brescia ed ero decisamente soddisfatto, fu una bella serata. Mi permetto una critica: quelle battutine caustiche che tira fuori le trovo un pochino fuori luogo quando leggo i suoi articoli sul Fatto Quotidiano, già dal vivo e in TV rendono un pochino meglio. Lette su carta irritano un pochino (infatti preferisco leggere il suo compare Gomez)
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Troppa carne al fuoco. Sviscerate troppe cose. @Pablo, guarda cos'ho scritto nel commento 16. L'hanno rovinato il romanesco, resta un dialetto affascinante ed anche il toscano è diventato qualcosa di allucinante (sui toscani vi regalo una perla di Stanis la Rochelle ). L'unica zona salvata da questa devastazione toscana è quella di Livorno, il vernacolo livornese è l'unico che ha mantenuto la distinzione e l'originalità (non a caso ne "La prima cosa bella" di Virzì è stato favoloso vedere Mastrandea, l'ultima romanità come attore, cimentarsi con il livornese). @Fosca, concedimi una postilla su Laura Morante: l'hanno rovinata e rinchiusa in quei ruoli isterici e veramente imbruttiti. Quando le davano dei ruoli decenti non aveva bisogno di fare l'isterica e mangiarsi le parole. Un peccato. Naturalmente oltre alla qualità di quelli che vanno in TV è calata clamorosamente anche la qualità degli attori di cinema (questo negli emergenti, sia chiaro), è contestuale la cosa. Questo a pagarlo è soprattutto l'arte del doppiaggio, dove la scuola italiana non ha paragoni e non teme confronti con nessuno. Anzi, sono spesso stati gli altri ad imparare da noi.
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Grazie per il nick meraviglioso ma fidati che non sono una mente spiritosa e acuta, dico solo quello che penso. Diciamo che tra i dialetti quelli che hanno subito un'opera di volgarizzazione e svalutazione sono quei dialetti più vicini come struttura alla lingua italiana, come il romanesco o alcune parlate toscane. A questo aggiungici personaggi discutibili che lo hanno usato per fini volgari finendo per sminuirlo. Adesso non saprei dirti quanto sia proprio "romanizzato" il linguaggio degli speaker RAI però c'è da dire che sulla dizione e sulla fluidità di linguaggio sono molto peggiorati (non a caso a salvarsi sono soprattutto quelli della vecchia scuola), questo è proprio un problema di selezioni ed assunzioni (remember intercettazioni Berluska-Saccà?). Tieni conto che in RAI si fanno pochissimi concorsi rispetto al passato. C'è da dire che il fatto di avere gli studi principali quasi tutti a Roma (Via Teulada, Saxa Rubra) è anche normale che comunque ci finiscano a lavorare persone di una certa area geografica (tieni conto che comunque sia ci sono le sedi regionali, dove vengono curate tutta una serie di servizi legati al territorio, i TG Regionali, le rubriche che poi vanno su RAI3, documentari e quindi è anche normale che molti restano a lavorare nelle proprie zone piuttosto che finire a lavorare a Roma).
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Non lo so ma di quanto scritto nella recensione non condivido troppo. Scritta bene e con passione, per carità, ma io non mi scaldo il cuore a leggerlo e non mi viene certo da pensare a Pavese come una "debole mente", anche perché sottintende il suicidio come un gesto di sconfitta. In quello che scrive sono comunque racchiuse storie di dolore e rabbia e non dovrebbe scaldarci il cuore, bensì lasciarsi inquieti. Riflettere su come trattiamo le nostre emozioni in una società che rifiuta la sofferenza e la tristezza, dove la debolezza significa inettitudine ed incapacità a stare al mondo.
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@Berlinboy, non è affatto vero! Ha idea di quel che dice, non a caso nel secondo commento ha corretto il tiro (forse anche per merito mio che ci sono andato giù duro nei suoi confronti) ed ha aggiunto altri elementi interessanti. Sul rivalutare tutti quanti dopo che sono morti sono d'accordissimo con lui, al 101%. Mi viene in mente a riguardo cosa è accaduto dopo la morte di Funari, tutti a fare i servizi di lui come innovatore televisivo ed altre stronzate simili. Quando era vivo Blob lo massacrava, gli dedicava certe puntate che erano delle fucilate. Lo hanno bersagliato. Io ricordo che nei giorni dalla morte al funerale non lo cagarono proprio, come se non fosse successo niente. Il giorno dopo i funerali fecero la puntata normale e chiusero con una scritta bianca su sfondo nero: "ciao Gianfrà". Niente commenti o rivisitazione dei vecchi filmati. Sono una scritta anonima. Questa, a casa mia, è onestà intellettuale. Passiamo alla "romanizzazione" sulla quale concordo, nel senso che il romanesco sordiano è qualcosa che ha delle radici che vanno indietro ai versi e agli scritti di Gioacchino Belli e di Trilussa (non è stato sempre così ma ha avuto sovente quei riferimenti). Poi è diventata stereotipo cialtrone (vedi Bagaglino, Cesaroni e tutto quell'andazzo lì). E' diventato così perché è stato concesso un patrimonio culturare (il dialetto) a chi non lo meritava. Sono un amante del dialetto perché quando ne viene fatto un buon uso diventa culturalmente esaltante. Un esempio magnifico è il Vernacoliere ma ci sono anche gli spettacoli di Marco Paolini fatti in dialetto veneto, i Legnanesi di Musazzi (quelli storici) e tantissimi altri esempi in giro per l'Italia. Il dialetto, quando utilizzato bene, ha un valore aggiunto straordinario. Sul "mitizzare" vorrei che approfondisse perché anche lì mi sembra buttata lì, sul vago. Quindi spero che voglia approfondire quel discorso.
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L'italiano medio non mi sembra un ruolo così macchietta, anzi. Dimostra ancora oggi spunti di grande levatura. Vogliamo negare che gli italiani non sono quelli dipinti, spesso in maniera magistrale, da Totò e Alberto Sordi (come da tanti altri grandi attori)? Vogliamo negare che si riconoscono ed apprezzano i difetti di personaggi come Antonio La Trippa o il Marchese del Grillo (e ce ne sono tanti altri)? Secondo me con questa storia dello stereotipo ci stiamo fregando da soli, riduciamo una descrizione negativa del nostro essere perché abbiamo questa ossessione dell'essere migliori di quello che si vede al cinema o si legge nei libri. Guardiamo certe scene e diciamo: "gli italiani sono così? Balle! IO sono migliore!". Dimostrare a se stesso d'essere migliori è solamente un gesto autoreferenziale ed ottuso. L'italiano medio è diventato uno stereotipo anche per questo, visto che non è stato compreso e non è stato fatto niente per cambiarlo. In fondo, dopo trent'anni ancora non è stato capito quel celebre "Io so' io e voi non siete un cazzo!". Nessuno è perfetto ma cercati ben altre occasioni per criticare Albertone o Totò, non in film come questo dove c'è solo da imparare e non fare il distinguo per il gusto di salire sul piedistallo
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@Stefano, ti chiedo solamente una cosa: in base a quale presupposto ritieni i Diaframma il gruppo più inutile del mondo? Mi chiedo da chi deve essere pompato Fiumani. Da uno come me? Ma per favore: non ne ha affatto bisogno. Non parliamo d'un novellino o di uno che fa 6 concerti all'anno e tiene la barca ma di uno che ha 30 anni di carriera, che nei suoi primi anni ha girato l'Europa (quando cantava ancora Miro), che è stato il riferimento di quasi tutti quelli venuti dopo, che gira l'Italia continuamente e suona tranquillamente nei buchi di merda. Di uno che non si è venduto quando poteva farlo (in Italia si contano sulle dita d'una mano quelli come lui). Questo che racconto non l'invento sul momento, sono fatti. Le sue canzoni possono non piacere (e lo capisco tranquillamente) ma avercene di gente come Fiumani. @Schizoid, giudica tu stesso
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@Antmo, stai tranquillo. Il Maestro è tornato in panchina, dai tempo ai suoi giocatori di smaltire i gradoni dello Zaccheria e lo rivedremo a insegnare calcio. Tra l'altro forse gli piacerebbe pure un disco così, d'attacco. Magari non te lo direbbe: si fermerebbe, dagli il tempo di fumare, annuisce e poi riparte. Non con la moto della copertina ma immobile e magnifico come la posa di quello che guida nella copertina
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Grazie a tutti. Ora qualche risposta. @Gustavo, tiene i suoi difetti? Probabilmente sì ma penso che la cosa non sia così importante. E' un cantaurocker, uso una sua definizione, e il problema dell'eroismo non sta certo nella ricerca di eventuali suoi difetti ma nella qualità dei suoi pregi. @Zzot, cosa fa? Imbraccia la chitarra, scrive, canta e racconta delle sue cose con un'attitudine punk a 50 anni. I detrattori lo criticano dicendo che scrive delle stesse cose ma commettono un errore: non mettono da contrappeso il sentimento che trasmette, la sua capacità di scrivere canzoni (e non è facile, soprattutto quando devi fare i conti con la sopravvivenza. Lui vive di questo). E' bello pensare che nel '94 gli mancava l'acqua e nel '95 tira fuori una chitarra spietata e ne esce "Ma finitela", un modo più bello di mandare affanculo ma in fondo io (e Marco Masini) siamo banali e mandiamo affanculo. @Cappio, ci sono molte cose che andrebbero scritte. Tutti gli F.F. meritano e mi fa piacere che questa riflessione l'ho associata a quella che moltissimi definiscono un periodo negativo della carriera di Fede, in fondo l'anno dopo uscì il leggendario (in senso negativo) "Sesso e Violenza". La cazziata al Guccio. "la locomotiva" è un classico, la conosciamo tutti ed è bellissima ma quella frase non riesco a perdonargliela. Anche perché nella canzone l'eroe è ristretto ad un solo episodio. Gli eroi, almeno come l'intendo io, invece compiono imprese continue e le tirano fuori proprio quando sembrano finiti. E comunque su una cosa tieni torto: sono il penultimo (ho perfino la presunzione che c'è qualcuno peggio di me) che può insegnare a scrivere una recensione eterodossa. Grazie della fiducia che m'hai concesso. P.S. Chiedo scusa a Bruce Gilbert per averlo chiamato Brian.