telespallabob

DeRango : 11,31 • DeEtà™ : 6310 giorni

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Chi non muore si rivede! Son contento proprio. Rimandane a bomba!
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Venti commenti per un disco del genere è davvero un peccato. Mettiamo conto che "London Calling" sia una faccia di una medaglia. L'altra può essere tranquillamente questo disco.
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Degli Underground Life ho ascoltato i primi lavori, di questo probabilmente mi era capitato di sentire "Canzone dell'Eterno Settembre". Chissà... magari lo sentirò
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Dopo che si è passata la soglia del centesimo commento vorrei esprimere un parere, da convinto sostenitore del pensiero anarchico e quindi di un argomento che in generale viene trattato poco e male (non mi sorprende che nei commenti ben pochi si siano esposti sui teorici anarchici e abbiano fatto qualche nome). L'unico che ho visto è Max Stirner, del quale sono un estimatore ma non intendo parlare solo di lui. Il problema che molti riconducono all'anarchia è quello di proporre un modello di governo irrealizzabile (o addirittura di non proporlo, visto che per molti resta l'equazione anarchia=caos). E' riduttivo, su questo non ci sono dubbi. La teoria e il pensiero anarchico sono, prima di tutto, degli spunti per il comportamento individuale e questo è un valore straordinario che nessuna teoria politica riesce a far valere. La responsabilità di pensiero e la capacità di autogestione di una comunità collettiva nasce prima di tutto da una sana gestione del singolo. Da questo nasce uno spirito ideale che porta a combattere le ingiustizie che una struttura (lo stato, sia questa "democratico" o dittatoriale) giustifica per la sua sopravvivenza. Questo è atroce e viene accettato a priori, questo umanamente è inconcepibile. Si comprende come si arrivi alla negazione di autorità strutturali e di pensiero. Il contributo che l'anarchismo e i suoi pensatori hanno dato alle varie scienze sociali e all'umanità tutte sono straordinarie ed innegabili, basta leggere Francisco Ferrer (visto che siamo ai 100 anni dalla sua fucilazione sarebbe interessante riprendere le sue teorie sulla scuola, attualissime ancora oggi) ed Emma Goldman (una delle più grandi femministe di sempre). Questo solo per citare due nomi. Sì può parlare di Godwin, Malatesta e, perché no, anche Noam Chomsky. Un grandissimo estimatore dell'anarchia e del suo pensiero. L'anarchismo per essere propagandato ha bisogno di essere conosciuto nei vari ambiti che è stato in grado di sviluppare ed analizzare, spesso in maniera innovativa rispetto ad altri. Non è solo una A cerchiata scritta sul muro di una banca, atteggiamento che posso comprendere e forse perfino giustificare. A chi non volesse leggere i libri dei pensatori anarchici lascio questa frase, la migliore possibile per narrare gli anarchici. Non sorprende che provenga dalla mente di Fabrizio De André: "La maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna, come un'anestesia, come un'abitudine, per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione, per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità". Chi vuole può leggere e mettiamo che vi trovate d'accordo... sapete dove trovarci. Noi nel frattempo andiamo avanti... in direzione ostinata e contraria.
Embryo Opal
29 nov 09
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Bene, bravo. Vai avanti così
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Tu torni a scrivere dopo quasi 5 mesi, in mezzo a discussioni di valore pressoché nullo e tra doppioni su doppioni, a dir poco macabri. Lo fai tirando fuori un gruppo coi controcazzi e tu gli metti 4? E' tutto lì il problema! Porca troia, non è possibile.
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Le sue storie d'amore le ha sempre descritte alla grande. In Fiumani c'è anche questo! Le sue canzoni d'amore riguardano quanto è capitato a lui. Nei suoi videoclip ha inserito le sue morose e comunque basta che glielo chiedi. Fidati che tira fuori qualche sua vecchia storia (ma non per essere compatito ma per spiegarti l'importanza di esse nei sui dischi). Nelle interviste lo fa sempre!
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Fabio, fidati che di copertine orrende Fiumani non è secondo a nessuno ma, per essere fini, se ne sbatte le balle! E fa benissimo: lui urla, suona e spacca il culo a quasi tutti quelli del suo periodo (si salva solo Andrea Chimenti) e lo spacca a quelli venuti dopo. A 50 anni ha realizzato il suo sogno: vivere di musica e trombare alla grande! Chiamalo scemo... e lo ha fatto senza vendersi (avrebbe potuto farlo ma ha detto no). Il problema sarà quando morirà, ha ragione quando dice che bisogna andare ai suoi concerti con l'idea di avere davanti un'idea in via d'estinzione!
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Questi sicuro mi garbano, in base al discorso sui "Neutral Milk Hotel". Prendo subito nota
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Il futuro della musica? E chi lo sa. Vedremo tra 15-20 anni. Restano un gruppo dalle grandissime qualità e questo, per ora, basta e avanza. Ce ne sono stati di gruppi che magari hanno fatto solo 2-3 dischi ma strepitosi e non hanno fatto troppo la storia della Musica. Io credo che sia più difficile anche per via di un'impostazione diversa del mercato.