Voto:
Pagina davvero molto bella. Di Basho conosco solo "Visions of the Country", meraviglioso. Da qualche parte ho letto che ha fatto pure una morte assurda (il suo massoterapista gli ha accidentalmente spezzato il collo...)
Osanna Suddance
27 ott 23
Voto:
Bravo per la recensione. Purtroppo "Suddance" è un album che non mi ha mai fatto sognare come quelli "storici" degli Osanna (sì, anche quel pasticciaccio di "Landscape of Life"). A tratti mi annoia l'impostazione jazz rock, che ai tempi rappresentò un toccasana fin troppo facile, e a mio avviso limitante, per molti eroi del progressive italiano della prima ora. A tratti, a livello di testi, rasenta l'apologia neoborbonica.
Voto:
Scusami, ma l'insistenza sullo "sforacchiare il culo del cielo" parlando di Purcell mi urta come il caffettuccio di Barbara D'Urso.
Voto:
Rendi bene l'idea, ma non colgo il riferimento a Stockhausen.
Voto:
Non ho mai notato questa recensione, l'ho cercata solo adesso che ho ricevuto la notizia della scomparsa di Francesco. E questo film ha un posto speciale nel mio cuore, perché è di una sincerità cristallina, parla della montagna in maniera stupefacente, dice tanto sul rapporto fra bambino e adulto (e delle responsabilità di quest'ultimo: non solo Romeo o i genitori adottivi, ma anche la terribile assistente sociale, meravigliosamente interpretata da Laura Betti). Stasera lo voglio rivedere, anche perché mi ha rivelato una verità che tutti tacciono: ORIETTA BERTI E' PAZZA!
Voto:
Qualcosa, in un doppio album, finisce quasi sempre per diventare un riempitivo, ma brani come "Say Something Nice", la trilogia elettronica e, soprattutto, "I Love You" splendono veramente.
Voto:
"Timothy Leary", please (non ce lo vedo a cantare "Follow Me")
Voto:
Pagina bellissima.
Voto:
L'ho visto pochi giorni dopo la sua uscita su Netflix, e ci ho messo un po' per tornare qui a commentare (me lo ero comunque ripromesso), perché questo Pinocchio non mi ha soddisfatto, e a tratti mi ha anche irritato. In questa trasposizione si intrecciano, come hai anche evidenziato, le due riflessioni sulla morte e sulla natura del fascismo. Per quanto riguarda la prima, penso che Del Toro abbia fatto pienamente centro, mantenendo il tutto nella dimensione della favola, ma parlando chiaramente (come d'altra parte ci ha sempre mostrato di saper fare). Fossi stato in lui, mi sarei concentrato su questo aspetto, mentre mi ha irritato profondamente l'ennesima rappresentazione del fascismo come farsa: magari lo fosse stato! Noi non cogliamo forse più certi modi e certe pose che oggi fanno ridere, ma negli anni '20 erano tanto efficaci da affascinare anche un certo ometto con i baffetti che muoveva i suoi primi passi politici in Baviera; se si voleva gettare una luce buffa sul regime, mi viene da dire che Del Toro, in questo caso, non ha la stoffa di Chaplin, né quella di Miyazaki. Ritengo inoltre che anche il "comic relief" che comunque il regista ha voluto inserire nella pellicola (ad esempio, il Grillo Parlante) veramente poco efficace. Tanto di cappello, invece, al lato tecnico.
Voto:
Protetto dall'anonimato, lo confesso: ho ascoltato solo qualcosa su YouTube, e non sono riuscito ancora a farmi un'idea dell'opera, anche se certi suoni non mi hanno convinto (e cioè: le tastiere e a tratti anche la batteria mi sanno un po' di MIDI). C'è tanto buon lavoro in fase di composizione. La tua descrizione rende bene e mi invoglia a fare magari un piccolo investimento...
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