Voto:
Grazie a @[Vituperio] mi sono imbattuto in questa antica recensione.
Due cose:
Leone era per ridere. Lo si ascoltava allo stesso modo in cui si guardava Paperissima nelle sue prime edizioni. Buffo, ma senza prenderlo sul serio.
E poi devo correggere un errore. Nei primi anni '90 Windows esisteva eccome. Windows '95 era il primo ambiente operativo che si autoavviava. La versione precedente era il 3.1 che andava avviato dal comando "win" in ambiente dos. Poi la finestra principale (l'attuale desktop) era solo la finestra più grande. Se la chiudevi tornavi in ambiente dos.
Voto:
Sì, c'è un abisso tra Inside and out e gli altri due pezzi.
E concordo con Fusillo. Avrebbe dovuto prendere il posto di Your own special way. Il pezzo più easy di Wind and Wuthering. Quella specie di assolo poi, assolutamente insipido. Invece Wot gorilla mi gasa...
Voto:
Non dico nulla sul cosa, ma sul come. Spari a zero sull'eventuale commento "oggettivante", ma paragoni due periodi di un gruppo che storicamente sono 6 anni densissimi di cambiamenti.
Se nel 1973 se ne fossero usciti con un disco psichedelico, provando a ricopiare lo stile di Barrett sarebbero stati ridicoli.
Avrebbero dovuto cambiare nome? Da fan dei Genesis dico: ma che palle!!!
A sto punto anche i Beatles avrebbero dovuto farlo, visto l'abisso tra il primo LP e l'album omonimo. Anche Mozart avrebbe dovuto cambiare nome, vista la differenza tra il Requiem e Le nozze di Figaro.
Ti piace il pesce? Fatti un caciucco, ma non ti lamentare se il tuo ristorante preferito nel menu ha anche la fiorentina!
Secondo me The dark side of the moon può non essere questo capolavoro a livello compositivo (ok ok... Us and them sono 6 note e 4 accordi e non ha niente a che vedere con Bike o Astronomy Domine), ma i suoni, gli arrangiamenti, i rumori, le voci che si sentono e tessono una sottotraccia testuale, compongono un "tutto" che non si era sentito prima di allora.
Ah, ultima cosa. Prima di aver composto Money stavano già benino economicamente, ma è dopo che sono diventati ricchi alla follia. Cosa avrebbero dovuto fare? Cambiare nome (anagrafico, non al gruppo) e rinunciare a tutto? Siamo seri, dai...
E in ogni caso, forse ogni tanto anche chi è ricco si può accorgere che la ricchezza può essere un'illusione (non il male del mondo, ma qualcosa che può tendere delle trappole...).
Voto:
Recensione simpatica, visto il suo obiettivo credo lo raggiunga bene.
Mi hanno fatto molto ridere certi botta e risposta nei commenti.
L'album può non essere musicalmente il capolavoro di raffinatezza e composizione, ma resta un monumento imprescindibile nella mia discografia.
E mi emoziona come pochi altri album.
Voto:
E comunque splendida musica, che sa di tesoro prezioso da custodire, non vecchia, ma direi "ancestrale".
E bella recensione, anche se non accenna a nessuno dei brani.
Voto:
Salsa? Il prodotto per "occidentali", ma non dimentichiamo la rumba, il mambo, il cha cha (con l'accento sul primo "cha" poi divenuto più commercialmente "cha cha cha"), la conga, il danzon, ecc.
Voto:
Temevo non ci fosse la recensione di questo bellissimo album.
Purezza espressiva, allegro ma non frivolo, anzi con venature malinconiche, il sapore antico della pizzica riproposto alle soglie del terzo millennio attraverso brani che sono diventati degli "standard" nel genere.
Buon album e recensione precisa.
Voto:
È un album che ascoltavo spesso con i miei coinquilini, ma non mi ha mai comunicato granché.
Ottimo il lavoro di arrangiamento e produzione, ma un po' di maniera a livello compositivo. Sprazzi poetici molto intensi si alternano a testi un po' stanchi. Considero complessivamente quest'album più debole del precedente e non all'altezza di Amore nel pomeriggio.
Voto:
Sarà che ha accompagnato la mia infanzia (quando pensavo che "scopare bene è la prima cosa" fosse la frase di una canzone che parlasse di traslochi), ma lo trovo piacevole tuttora. I brani che preferisco Le ragazze di Monaco e Fellini. Italia mi faceva ridere, ora lo trovo un po' qualunquista...
Voto:
Modifica alla recensione: «Un piccolo cesello, qualche correzione nella sintassi e nella punteggiatura. ». Vedi la vecchia versione L'albero pazzo - Andrea Chimenti - Recensione di harlequin Versione 1
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