Voto:
Torno dopo anni all’ovile per dire che questo disco mi ha deluso profondamente. Mi sento un po’ tradito dal trio bergamasco, e la cosa mi brucia. La tua recensione è ottima e le argomentazioni assolutamente condivisibili, ma la domanda è: dopo oltre 20 anni di carriera, davvero abbiamo bisogno di dover “capire” i Verdena? Sinceramente non credo. Li ho sempre amati (anche) per quelle melodie beatlesiane (?) che ti entrano sotto pelle, ma qua non ce n’è traccia. Sento invece canzoni anonime: alcune potrebbero essere b-sides di Endkadenz, altre, tolta la batteria devastante di Luca, non hanno motivo di esistere, se non per fare casino dal vivo. Non capisco questo volersi autoproclamare ultimi baluardi del rock “difficile” quando loro per primi hanno sempre scritto canzoni accessibili a chiunque (cioè, non sono i Jesus Lizard, sono quelli di Miami Safari, Luna, Angie, Loniterp, Ho una fissa, ecc). Sufficienza risicata, di stima, ma loro molto male a sto giro.
Voto:
Zaireeka che scrive dei Flaming Lips, e mi tocca tornare sul DeB. Ciao a tutti, stronzetti. Li sto ascoltando ora <3
Voto:
Io l’ho trovato un film furbo e tremendamente sopravvalutato. Vorrebbe essere il grande cinema di Scorsese (citato di continuo) ma rimane un cinefumetto, né più né meno. È grande cinema volgarizzato, con una scrittura talmente caricata, enfatica e didascalica che ti riporta sempre a dire “ok sto guardando un film”, magari proprio mentre ti stavi immedesimando nella storia e nel dramma di Joker. La scrittura è dozzinale, con ingenuità di sceneggiatura notevoli. Insomma, sarebbe un filmetto che dimentichi il giorno dopo se non fosse per Phoenix, davvero disumano. Joker è recitazione, recitazione regia e ancora recitazione. Potevano mettere una telecamera fissa su Phoenix e lo avrei apprezzato di più. Ripeto: interpretazione straordinaria, una delle migliori che abbia mai visto in vita mia.
Voto:
Il film più comico di Tarantino e forse anche quello in cui maggiormente si sente la presenza di scene superflue e mancanza di ritmo. Intendiamoci, Tarantino non sa fare film brutti e della trama frega cazzi. Non credo sia il suo film più maturo, sicuramente è il suo più nerd, in grado di esprimere la sua poetica al mille percento, con una ricostruzione maniacale di quella Las Vegas, di quel cinema, ma anche di spot, serie tv, musica ecc... Non ridevo così dai tempi del dialogo iniziale di Le Iene, ma allo stesso tempo ho trovato anche troppo esagerate, quasi demenziali, alcune cose (avete presente la scena dei cappucci di Django? Qua quel tono viene ripetuto in continuazione, persino in quello che dovrebbe essere il momento drammatico del film). Troppo caricaturali i miti hollywoodiani di quei tempi, esibiti e scimmiottati come in un programma di cabaret (Bruce Lee su tutti). Molto toccante il finale che trasforma l’opera in una sorta di favola post-moderna (e qui si capisce che quel “once upon a time” non è um omaggio a Leone) in grado di riscrivere con un happy ending clamoroso una storia reale e brutale. È sempre il cinema a salvarci, sembra voler dire il regista. Tante cose bellissime in questo film, ma anche tante che mi hanno fatto storcere il naso. Quel che è certo è che tre ore con Tarantino volano sempre, tra chicche assolute, interpretazioni disumane (qua Di Caprio è un ventaglio di sfumature pure più ampio di The Wolf of Wall Street) e scene imperdibili (anche quelle “secondarie”: il viaggio in auto con California Dreamin’ in sottofondo è straordinario). Ps. Non è poi così vero che per la prima volta Tarantino regala emozioni toccanti, dimenticate il finale di Kill Bill, quando Beatrix partita per uccidere si ritrova improvvisamente a far la madre di una figlia che pensava morta.
Voto:
Cult assoluto.
Voto:
Film decisamente intrigante e provocatorio, che di fatto rappresenta tutta la poetica (e la vita) del regista buttata su tela. Più che il suo capolavoro un testamento, la sua idea di arte. Dici bene, va per le lunghe ribadendo spesso lo stesso concetto e alla fine annoia pure. La lunga discesa all’inferno, kitsch e barocchissima, l’ho detestata come poche cose nella storia del cinema
Voto:
Disco abbastanza scarico. Alcuni testi notevoli, come sempre, ma musicalmente mi dice davvero poco (d'altronde Canali lo dice chiaramente che sono canzoni di merda). Traccia preferita l'apocalittica "Mille non più di mille".
Voto:
Mi aspettavo di più da questo film, anche perché Sicario e Hell or High Water erano molto più rudi e speravo in una pellicola glaciale (come la sua stupenda ambientazione). Secondo me Sheridan si fa prendere la mano ed esagera con i sentimentalismi, e alla fine infastidiscono pure. Il personaggio interpretato da Renner dovrebbe essere molto più incazzato, invece sembra quasi "perfetto", troppo "scritto", un eroe senza macchia. Ho preferito di gran lunga gli ambigui personaggi di Sicario o quelli di Hell or High Water. Nel complesso comunque è un film più che buono.
Voto:
Sottovalutatissimo e massacrato dalla critica. In realtà è un filmone, Ridley Scott at his best.
Voto:
Ottima commedia poliziesca con un messaggio politico purtoppo necessario e tagliente. Della recensione non condivido praticamente nulla. Spike Lee mette in bocca a Duke gli slogan di Trump (cosa che non hai menzionato) e le risatine al telefono ci stanno eccome, guardati, tanto per citare un caso recente, il filmato in cui l’Assemblea dell’ONU scoppia a ridere in faccia al presidente Usa dopo che ne spara una delle sue. Sbagli a dire che Tarantino in pochi minuti è più efficace, quelli che tu chiami idioti hanno un seguito assurdo, Lee li prende sì per il culo, ma non li tratta come dei paesanotti stupidi. Questi sono in grado di arrivare nei posti che contano, hanno contatti con le autorità e addirittura l’Fbi. C’è il mezzo demente come ci sono personaggi quasi saggi nelle loro idee folli. Tarantino in Django risolve il tutto in un bagno di sangue, Spike Lee la chiude mostrando il suo rispetto per la vita umana, nessuna vendetta di odio o pallottole ficcate nel cranio dei cattivi.