Voto:
Lo so è passato moltissimo tempo dall'ultimo commento ma volevo dire la mia. Da recensione e commenti sembra che stiamo valutando questo album solo considerando ciò che i deep purple sarebbero stati, cioè considerando belle le parti rock e trascurabili e noiose quelle orchestrali. Ecco penso sia quantomeno riduttivo perchè questa non è solo musica rock è, a chiari intenti, un connubio tra rock e classica e l'unica pecca è a tutti gli effetti una difficile amalgama tra queste due correnti ( che si innestano un pò a fatica ma è anche normale è uno dei primi esperimenti in questo campo). Le parti orchestrali sono oltre chè necessarie anche molto riuscite ( splendido l'intrecciarsi di fiati nel primo movimento dopo l'assolo di blackmore e pure tutto il terzo movimento). Se c'è qualcosa di effettivamente noioso è solo l'assolo di blackmore tirato oltre il necessario. Valutare quest'opera solo in ambito rock è assurdo. Per me è l'album senza dubbio più bello mai fatto dai Deep Purple e concordo con Il giustiziere, o ti piace un minimo di classica e riesci a capire entrambi i generi sennò ne stai fuori.
Voto:
Concordo con chi non trova ostico il disco. Sara' che son cresciuto ascoltando tippett e dunmall, free allo stato puro, ma questo mi sembra un ascolto tutt'altro che difficile, provate uno dei nuovi dischi del dunmall sun quartet, ancient and future airs e poi ne riparliamo
Voto:
Perfettamente d'accordo con analisi e voto!!
Voto:
Questo disco contiene semplicemente il più bel solo di Dean in "green and orange night park2 ed è un'opera d'arte pazzesca da non perdere per tutti gli amanti del british jazz.
Voto:
Loro mi mancano cavolo. Sempre sentito parlare, a volte bene a volte male, ma mai ascoltati. Grazie!
Voto:
e il lavoro in questione non è certo basato su strutture musicali ortodosse, quindi da risultati altrettanto cacofonici, anche se non c'è un'assurda regola di fondo che garantisce questo effetto. Per questo ho detto che l'opera trae spunto da ciò, il risultato è simile.
Voto:
Sono pezzi assolutamente cacofonici, infatti cacofonia significa sensazione di "non piacere" causata dalla successione di note dissonanti o di accordi disarmonici tra loro. La dodecafonia prevede l'utilizzo di una regola, è vero: l'utilizzo di tutte le 12 note della scala cromatica prima che una singola nota della scala stessa sia ripetuta una seconda volta. Cosa porta quindi il controllo preliminare ossessivo di questi parametri? Ad una sensazione di assoluta cacofonia all'orecchio del fruitore, infatti abbattendo la struttura musicale tradizionale, quella basata su armonia, melodia e ritmo, l'ascoltatore non ha più un contesto nel quale inserire e concatenare le note formando una piacevole sensazione musicale. Si trova spaesato e ha l'impressione di ascoltare musica suonata assolutamente a caso, anche se in realtà suonando a caso qualche accenno melodico e armonico forse ci sarebbe. Forse l'unico errore che ho commesso è stato quello di non inserire "apparente" davanti ad "ordine strutturale". Ora io non so quale regola matematica precisa abbia usato Stockhause, ma il risultato all'orecchio di un fruitore come me è esattamente quello sentito per la musica dodecafonica, musica apparentemente senza contesto,che l'ascoltatore medio non può percepire come consonate e quindi diventa cacofonica. Per quanto riguarda i lavori di Xenakis, invece, pur essendo in alcuni casi anch'essi cacofonici, hanno soluzioni più industruiali molto simili a quelle usate in questo lavoro, vedi la seconda traccia del suo Electronic works, o "atmosphere", molto simili ad alcune sezioni della seconda traccia di questo lavoro dei Kluster.
Voto:
Recensione buona, per quanto riguarda il disco, beh...di prog ne conosco tanto, ma tanto è...e questo è il miglior disco di progressive Inglese che abbia mai sentito, l'ultimo brano è qualcosa di irrangiungibile. Vorrei citare una frase che descrive alla perfezione l'ultima traccia di quest'album e, tratta dalla prima encilopedia del pop scritta in Italiano, da Mauro Radice, nel 76:" Saneonymous sulla nuova facciata scandisce il tema pesante con un piano sotterraneo, rende gloria definitiva a Hill e House, chitarra e violino si rincorrono, afferrano il punto." Ecco appunto, afferrano il punto, lo afferrano per davvero.
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Saputello, sei un grande, recensione bella che coglie in pieno la normalità di un disco santificato a torto!
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i votiii!
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