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Concordo in parte con Divodark. Cioè è un bel disco, ma allo stesso tempo (dopo soli 3-4 ascolti) non mi invoglia ad ascoltarlo ripetutamente come avevo fatto con i precedenti ("The Great Cold Distance" penso di averlo ridotto in polvere a son di ascoltarlo). Il 4 l'ho messo perché probabilmente sono troppo affezionato alla band e quindi ammetto di essere di parte.
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Grazie a questa recensione sicuramente eviterò di ascoltarlo. Ne ho davvero i coglioni pieni di 'sta brostep (bisogna assolutamente distinguerla, con questo termine, dalla vera DUBSTEP) che sta ovunque, in qualsiasi band (vedi Korn, ma potrei citarne a miliardi) che cede a certe tendenze modaiole, tutto per racimolare disperatamente più quattrini. Spero che questa moda passi presto. Se già l'esordio non mi fece impazzire, figuriamoci questo.
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Mah, forse mi ero abituato troppo bene con i loro primi due dischi (soprattutto il primo). Questo lo trovo decisamente meno coinvolgente, più floscio, meno incisivo. 3 palloni.
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Bello, raffinato, ben strutturato e per niente palloso. Una perla del movimento chiamato "New Acoustic".
Recensione striminzita al massimo, mi sembra più un commentino. Comunque oggi son gentile e ti risparmio il mio voto.
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Vendo Colt.45 M1911. Direttamente dalle trincee della Grande guerra. 250 pleuri. Non c'è che dire.. un affare! Affrettatevi! L'offerta scade il 22 Giugnio! (sempre se il gran padre, garante della pace e amico del popolo Stanislao me lo consente)
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Visto che son l'unico a pensarla così, riascolterò il disco con più attenzione. Grazie comunque per le preziosi informazioni, su questo genere ammetto che la mia ignoranza è alta.
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Mai sentiti.
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