Voto:
Modifica alla recensione: «Tre sole note di basso in Tetri teschi in luce viola, reiterate all'infinito (ma non due, come risultava per via d'un refuso...). Sono ancora in pochi, purtroppo, ad annoverare i Death SS come precursori della seconda ondata black metal, o come esponenti della prima.». Vedi la vecchia versione Violet Art Of Improvisation - Paul Chain - Recensione di 95TheDeftOne Versione 1
Voto:
Un album metafisico e mistico, forse il più sottovalutato della sua produzione. Ricordo che fino a qualche anno fa sul web non se ne trovava neppure un accenno di commento, come fosse stato dimenticato per sempre. Quanto a "Violet Art of Improvisation", lo metterei nella lista dei 100 migliori album di sempre. Se poi dovessero vietarmelo con un decreto, ci metterei "The Story of Death SS". Qualora mi scomunicassero, nulla potrebbe però impedirmi di inserirvi almeno l'LP o il primo EP del Paul Chain Violet Theatre, con i poteri conferitimi dall'Occultism.
Voto:
Qualcuno qui deve scontare bruschi debiti di copyright con una decina di persone (o fake), pare.
Pronk
Voto:
Ah, scusa, 5 alla recensione; intelligentissima, la prima che leggo che non tesse acriticamente le lodi del libro...
Voto:
La sufficienza la do solo perchè si fa leggere (ovvio, visto l'argomento) e per la presenta di foto d'epoca che sono delle autentiche perle (tra le altre, ce n'è una bellissima dello studio di registrazione dei primissimi Death SS, realizzato come un altare). Per il resto, come già esplicitato nella recensione, il tutto non è altro che una grande autocelebrazione di Sylvester, totalmente priva di autocritica. Il libro, poi, è pienissimo di insulti gratuiti per nulla autocensurati nei confronti di Paolo Catena (ovvero chi dà il pane a Sylvester da trent'anni) e dello straordinario cantante Sanctis Ghoram, di cui è presentata anche una foto che è stata ritoccata per farlo sembrare più vecchio di quanto fosse all'epoca. Il tutto è visto in maniera del tutto priva di autocritica, e i Death SS del periodo Sanctis Ghoram vengono stroncati in maniera poco condivisibile, con un'analisi del tutto di parte. Poi molti aneddoti sono chiaramente inventati (del resto se si conosce il personaggio c'era da aspettarselo), e anche le interviste sono di dubbia autenticità, visto che sono riportate frasi del buon Paolo Catena che contrastano con quello che ha detto in tante altre interviste. Infatti la sua intervista è riportata "tagliata", perchè, a detta dell'autore, era troppo lunga... Io credo si commenti da solo questo libro. 0 alla copertina. PUAH
Voto:
Bravo Memento come sempre, ma alcune cose della recensione non mi sono piaciute. Non perchè non sia bravo tu, ma perchè semplicemente hai espresso pareri che non condivido. E poi come fai a pronunciare, anche solo di sfuggita come qui, il termine "sopravvalutato" in una recensione di Paul Chain? Ma scherziamo? Già lo seguono in quattro gatti (anche per quanto riguarda la critica), poi come si fa a definire tale un artista che ha anticipato con le sue sperimentazioni (e influenzato molto) decine di sottogeneri del metal (e non solo) proprio non lo capisco. Andava bene come barzelletta. Si vede anche che abbiamo gusti molto diversi, i tuoi giudizi sui pezzi sono praticamente il contrario dei miei: considero "Kill Me" e "Still Breath" poco incisive, "Alleluia" la migliore del disco (specie per il cantato di Ghoram insolitamente melodico) insieme a "My Hills" e "Cemetery"... D'accordo comunque sul giudizio generale sul disco, Chain ha fatto di meglio e questo è uno dei suoi dischi più "canonici" e "accessibili", effettivamente poi manca quell'atmosfera "sovrannaturale" presente in altri suoi lavori. Ma per me rimane comunque un disco godibilissimo, specie tra quelli del periodo post-Violet Theatre (per quanto, ripeto, ce ne siano di migliori). E sono d'accordo anche sul tuo giudizio su Chain e sulla sua discografia: per quanto infinita, è davvero difficile trovare "il disco sbagliato al momento sbagliato". Saluti. E lode al Maestro.
Voto:
ti ringrazio tantissimo del voto e del commento, che vedo solo ora! Beh, ha fatto sicuramente tantissimi album simili (come spirito) a questo, e anche le ultime produzioni non sono da meno sotto questo punto di vista ("Collage Creation", "Quadrimusicali", "Metropolis"). Questo disco sì...è fantastico ma purtroppo oggi è praticamente introvabile... "Relative Tapes" io l'ho sentito...se vuoi posso caricarlo su Youtube, ma ora non penso per intero...al ritorno dalle vacanze provvederò, solo che è un lavoraccio (7 CD). Contiene materiale interessantissimo e per certi aspetti somiglia un po' proprio a questo "VIolet Art".Nel frattempo ti puoi godere su Youtube due pezzi tratti dalla raccolta, "Latitude" e "Moonchild", buon ascolto! Ciao e grazie!
Voto:
Voto 5 perchè sono buono, ma sarebbe da 1. È eccessivamente perfetta.
Voto:
Ma davvero sei riuscito a guardarlo tutto??? 4 come minimo.
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Lui è un grande imbroglione e falso, però non è detto che non mi decida a dare un'ascolto a quest'ultima uscita, almeno questa non la spaccia come un album perduto del 334 avanti Cristo.
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