Voto:
La ricchezza viene dalla produzione, non da una finanza che ci vogliono far credere indipendente. Quindi operaio, padrone, sindacato, socialismo, lotta di fabbrica NON sono concetti oramai spazzati via dalla storia. E lo dimostrano tutte le pratiche del sistema capitalista (e per non renderlo impersonale diciamolo chiaramente: questo sistema esiste perché ESISTONO i CAPITALISTI) per non far riaccendere le braci dello scontro di classe, sempre in corso anche se in apparenza inesistente: appalti e sub-appalati, delocalizzazioni, lo sviluppo infinito di una rete di servizi e dunque del terziario (spesso fonte di confusione per molte persone, perché con la sua "importanza" nasconde dove stanno realmente i problemi del lavoro, della ridistribuzione e della riproduzione della ricchezza), la repressione di ogni forma di dissenso SOCIALE: le forme di sindacalismo spontaneo o di affiliazione a sindacati più "combattivi", compresi gli scioperi, vengono stroncati sul nascere con il licenziamento politico; e civile: si fa di tutto per distinguere, dividere le rivendicazioni civili da quelle sociali. L'acquisizione dei diritti è qualcosa che va vista solo nell'ottica della Legge e dei cittadini, come se la legge stessa e la sua formazione non dipendano oggi, e non siano dipese in passato, dalle realtà sociali che le hanno formate (quindi, in sintesi: dal rapporto dialettico tra sfruttati e sfruttatori). Anzi, viene spacciato il contrario. E infatti chi è che riesce a barcamenarsi politicamente con successo in questa merda odierna? Movimenti in grado solo di attaccare le istituzioni politiche in senso stretto e mai qualcuno che desideri un cambiamento sociale. E' stata sistematica infatti la marginalizzazione politica delle formazioni che avevano e hanno delle rivendicazioni di più ampio respiro. I movimenti di piazza sono stati spazzati via da una repressione poliziesca senza precedenti, figlia diretta delle bombe, delle torture e della caccia alle streghe degli anni di piombo. La libertà di espressione ci sembra garantita dalle stronzate di milioni di idioti sui social network, quando la libertà di espressione nelle piazze, nelle strade, nelle fabbriche e dunque in ciò che conta è in realtà inesistente. Così ci possiamo lamentare di quanto siano incivili o autoritari certi governi dell'asia, dell'Africa e del sudamerica, mentre viviamo una situazione solo più subdola. E in ultimo come dimenticare il ruolo delle veline mediatiche, atte a farci vivere quotidianamente nel terrore e nell'insicurezza?! Detto questo: proprio ora in cui le realtà sociali SEMBRANO essere state spazzate via appare limpido come la cosiddetta "lotta di classe" (o lotta tra sfruttati e sfruttatori se preferite o, ancora, tra la minoranza che detiene la maggior parte della ricchezza mondiale e la maggioranza, una cui parte vive, se non nella morte, nella povertà più assoluta) non sia stata spazzata via, ma sia in corso come non mai. Sotto i fascismi europei gli stessi concetti di operaio, padrone etc...sembravano essere stati annientati, mentre a conti fatti erano ancora presenti e si è visto come sono balzati fuori dalla gabbia non appena c'è stato uno spiraglio.