Voto:
Ma certo lec, ci si confronta tutto qui, in assoluta pax, anche io avevo pensato a Birth of the Nation (e a Leni Riefenstahl...). Era chiaro che te la prendevi con la critica e non con l'autore, che evidentemente ami.
"Chi ama è una offesa agli affari, all'amministrazione locale:
sfugge alla statistica e al sondaggio all'analisi di mercato
l'amore tanto grande in quanto non dura quell'amore senza prodotto
ma soprattutto finalmente senza futuro.
L'amore breve che preferisce morire piuttosto che continuare ad essere o diventare."
Direbbe Panella. Hula professor. Pace lunga a te, alias DOLGOPAX.
Voto:
We shall meet in the place where there is no darkness. DARKNESS.
Voto:
Comunque, 4 stavolta Herr Doktor, devo essere sincero, ma non per le opinioni ovviamente, ma perché l'ucronia diegetica di Julie mi ha lasciato un po' con l'amaro sulla lingua, perché hai scelto una delle copertine più brutte che abbia mai visto per questo libro, l'aesthetics ha la sua importanza, perché Diamond Dogs non piace molto neanche a me, Ziggy Stardust l'ho sempre trovato un album insufficiente e inspiegabilmente sopravvalutato... Però Codroipo, quando li azzeccava gli album erano davvero capolavori, e per questo almeno una decina di suoi dischi li amo intimamente sul serio e me li porterò sotto alla mia lapide. BOWIE. Halo e infine...
Voto:
Parte 2: Il termine sopravvalutazione per questa opera di Orwell credo sia impreciso, semplicemente penso sia diventata pop suo malgrado (l'opera, non l'autore), come una teoria della memetica (quella originaria), come una persuasione occulta, come un qualcosa da tramandare oralmente, senza averla mai nemmeno sfogliata. Un tormento, uno spot, un blipvert. Io personalmente preferisco la gente insana di mente e mi tengo l'opera. La neo-lingua corrodeva all'osso la possibilità di astrazione di chi la usava riducendo fino alla nullificazione il linguaggio, ed esiste, tra le eventualità, che se riduci in povertà le opportunità lessicali di una nazione, non solo gli sottrai coercitivamente la possibilità di esprimersi spiritualmente, ma farai in modo che non potrà difendersi non sapendo leggere i propri diritti, gli toglierai, più banalmente ma più essenzialmente, anche la possibilità di saper spiegare meglio a un medico cosa è che sente che non va. Perché di un paziente non bisogna curare solo quell'organo malfunzionante, ma prendersi cura s-c-i-e-n-t-i-f-i-c-a-m-e-n-t-e anche della sua anima. Poi, Cityspeak, Nadsat. Orwell non è stato il primo e/o il solo a parlare della trappola linguistica (conseguentemente anche burocratica), ci avevano pensato già Burroughs, successivamente Ballard, e nel mezzo altri ancora, Calvino e Queneau ad esempio, e prima ancora (in un altro senso/contesto, di progressione, non di regressione) Manzoni, nel corso del Novecento linguisti come De Mauro. Cosa potrebbe c'entrare tutto ciò con la dittatura della brevità (in termini di forma mentis, non certo di cospirazione paranoide) della messaggistica odierna? E Goldstein? Il presunto ribelle della resistenza che altri non è che il potere stesso che li inganna, li schiaccia e che finanzia la loro stessa opposizione, ma che soprattutto si comporta come quello che oggi definirebbero agente provocatore? Personalmente mi interessano le domande, non le risposte, mi interessa a Cosa Pensare, Non a Come Pensare. E qui ci sono dappertutto telecamere private, neanche il tempo di una pisciata oh, neanche il tempo di una pisciata... E la Stanza 101? Vedi lec, pure Ian Curtis era un conservatore, pure lui era quasi reazionario, ma non posso prescindere da quei suoi dischi, che spesso, guarda caso, illustravano di scenari non tanto estranei a quelli di Orwell, They Walked In Line, Leaders Of Men. Day of the Lords.
Voto:
Parte 1: Necessita articolare e sintetizzare. Critica alla critica, che m'è parsa una reazione al presunto, ma verosimile, reazionarismo dell'autore di 1984. Capisco la tua conflittualità, e apprezzo come tu l'abbia esposta. Allora, questa è una mia opinione personale, mi interessa confrontarla alla tua, e se un giorno ci incontrassimo a quel supermercato dell'Irpinia e ci parlassimo per il tempo di un caffè ne riparleremmo meglio (That's An Order!), mi creerebbe interesse in addendum, e oltre a tutto ciò ti darei in dono un doppio vinile che non potrebbe mai non piacerti, ma non l'ho comprato ancora.
Dunque, qui è da prendere in considerazione l'autore e la sua opera. Se esiste un vizio di forma, pregresso o eventualmente successivo in ciò che scrisse, cosa dobbiamo fare? Scindere le due cose, autore/opera, o prenderle nella loro totalità, cosa che spesso, erroneamente e fastidiosamente, non si fa con altri autori ugualmente controversi? Io personalmente mi tengo l'opera, anche perché, sennò, dovremmo digredire anche a discutere di altri scrittori, soprattutto del Novecento.
a) Come la mettiamo con Louis-Ferdinand Céline?
- Uno scrittore non può far altro che parlare di sé.
b) Facciamo finta di non sapere nulla dei legami, obbligati sicuramente, di Pirandello?
- Bastava a essere complici, anche se era difficile sfuggire.
c) Pablo Picasso (va bene, pittore), che è stato tra l'altro un laido sicofante, un delatore a ciel sereno che s'è giocato su due piedi alla gendarmeria francese l'innocenza dell'amico Apollinaire?
d) Passando ad altro da loro. Come consideriamo come scrittore D'Annunzio, che scriveva cose che molto spesso ho detestato, ma di cui non posso in modo più assoluto non adorare (compitazione: a-d-o-r-a-r-e) i cristalli del suo talento?
e) E di altre contraddizioni umane, troppo umane?
Curzio Malaparte, Giuseppe Berto, Drieu La Rochelle.
Voto:
Ballard: Millennium People.
Voto:
Belle considerazioni. Tenco Blues.
Voto:
When the War Began The Old Man, The Jeweler, sing a Song About a Rose and says
Tell Me Why God Save the Child. Was a Rocket Man From the Movie of the Same Name.
Beautiful lulu. Good Night and Good Sleep. Hope.
Voto:
Sperimentale ed eccellente tu, sempre, quando sintetizzi questi dischi.
Steve Albini al mixer, perfetto. A distorced masterpiece. Look at an Heart of Darkness.
Voto:
Vampiresco, gotico nordeuropeo. "Se non piove pioverà, il sole non ci interessa”. L'ethos.
(Ricopio il commento a Fear - 5 set 18)
A parte l'underground, il folk, la contemporanea, il violoncello, il violino, la viola, la fascinazione Fluxus, l'incontro con Cage, La Monte Young, il Theater of Eternal Music, il compositore, il musicista, l'arrangiatore, il produttore, il suo volto bellissimo, per me Cale è soprattutto uno tra i bassisti scostumati più interessanti di sempre. Questo, Paris 1919, Music for a New Society, Songs fror Drella rientrano tra le sue cose migliori, ma quello che mi sorprende ed acquieta sempre, tra Novembre e Marzo, è Fragments of a Rainy Season.