Voto:
allora, non mentirò a me stesso: a me questo album, da quando ho scoperto Sfera per puro caso con "Cavallini", mi gasa un sacco e mi ha praticamente aperto un mondo che prima ignoravo completamente: il dirty south e la musica trap, il grime inglese, la trap francese etc.. siccome all'epoca di rap ne ascoltavo davvero poco conoscevo solo il minimo indispensabile, grazie a quest'album praticamente ho scoperto di adorare i lavori di Future, Lex Luger, asap ferg, ma anche rapper più underground o di nicchia come yung lean o i suicideboys.
Insomma, è strano come un singolo album possa portarti a scoprire tanta roba interessante, per questo quando si parla di Sfera Ebbasta non riesco ad essere completamente critico nei suoi confronti, seppur dopo questo lavoro non sia più riuscito a replicare il lavorone (l'ultimo lo sto rivalutando ma non riesce a convincermi appieno).
Detto questo, cos'altro posso dire su quest'album? Per me è un discone assurdo, crea un'atmosfera sporca, cattiva e quasi claustrofobica, ti trasmette la vera ansia della vita di strada: le produzioni sono state così innovative qui in italia che ora tutti le copiano, nel 2015 sta roba non esisteva o veniva fatta alla cazzo di cane. L'uso dell'autotune per la prima volta è stato davvero innovativo e non un semplice correttore per fare ritornelli; i testi poi erano basilari ma veramente cattivi e sofferenti, si percepisce il disagio di Sfera nelle canzoni, soprattutto in "Brutti Sogni" (per scrittura sicuramente la migliore), anche la ripetizione spesso ossessiva di certe parole usate quasi come degli slogan ha anticipato tutto quello che è arrivato dopo: e pensare che ci ho messo un po' a farmelo piacere, all'inizio era spiazzante sentire ste robe, ora è la norma: nonostante tutti i difetti possibili, Sfera Ebbasta ha portato una bella ventata d'aria fresca alla musica italiana, questo basta e avanza. Bella la recensione.