Voto:
Il cinema romeno recente è più ricco di quello italiano. Fra i registi emergenti, oltre all'arcinoto Mungiu, segnalerei appunto Puiu, ma anche Netzer, autore del premiato "Il caso Kerenes", e Radu Jude, autore del drammatico bianco e nero sui rom nell'Ottocento "Aferim". O l'originale Corneliu Pourmboiu. O Tudor Giurgiu, che girò "Despre oameni și melci" ("Su uomini e lumache"), umoristico, ma anche drammatico, ovviamente, come altri, non tradotto in italiano.
Nae Caranfil girò a propria volta "Closer to the Moon", che ben rappresenta questo genere di approccio; lo ritroviamo anche nel divertente, ma ripeto, drammatico, "Filantropica" e in "Asfalt Tango", sempre di Caranfil. Invidiatemi, perché li posso vedere in originale: ne vale davvero la pena.
E' spesso un cinema crudo, con elementi surrealistici.
La Romania ha anche una letteratura ricca. Il gigante d'oggi è il visionario Mircea Cartarescu, che con la trilogia di "Abbacinante" ricostruisce una storia nazionale ed una familiare intersecandole con un approccio visionario di grande impatto. O il perenne candidato al Nobel Norman Manea. Hertha Muller è di lingua tedesca, anche lei notevole. Ma il Novecento ha avuto grandi autori, come i poeti Bacovia e Arghezi, simbolisti, o Marin Preda, autore de "Il più amato fra i mortali", da cui Șerban Marinescu trasse un notevole, dolorosissimo film.
P.S.: sulle ragazze romene: in campagna sono molto tradizionaliste; in città., piuttosto disinibite. E quasi sempre carine, se non proprio belle.